Primavera nel delta

Nel Parco del Delta del Po emiliano-romagnolo, la bella stagione è all’insegna dello slow tourism, alla scoperta del territorio e della sua natura
Patrizio Roversi, 04 Apr 2012
primavera nel delta
Il grande Delta del Po, con le mille diramazioni del grande fiume prima di sboccare nell’Adriatico, è un regno in cui acqua, cielo e terra si confondono. Un ambiente naturale di grande fascino e bellezza, specie a primavera. Per tutelare l’ambiente, è stato creato un parco regionale che copre un ampissimo territorio nelle provincie di Ferrara e Ravenna. Dal corso del Po di Goro fino a tutto il delta storico del fiume e alle foci di altri corsi d’acqua della regione (Reno, Lamone, Bevano…), si estende alle zone umide salmastre lungo la costa e nell’immediato entroterra, come la Sacca di Goro, le Valli di Comacchio e le Saline di Cervia. Include aree boscosee come il Bosco della Mesola e la Pineta di San Vitale. In zona ci sono anche tesori architettonici: su tutti, l’Abbazia di Pomposa e quella di S. Apollinare in Classe. Ma anche antiche saline e costruzioni legate all’attività di pesca.

FESTA DI PRIMAVERA

Per festeggiare il ritorno della bella stagione, da qualche anno viene organizzata Primavera Slow, una kermesse di 2 mesi (quest’anno, si va dal 24 marzo al 3 giugno) con eventi e attività di tutti i tipi. A piedi o in bicicletta si possono esplorare le Valli di Comacchio, le Saline, la Valle della Canna, l’Oasi di Canneviè-Porticino, le Valli di Ostellato e la Pineta di San Vitale. In barca si visitano gli antichi casoni della valle di Comacchio, dove un tempo vivevano i pescatori, la Sacca di Goro e il Faro di Gorino, oppure si scoprono le valli di Argenta o si naviga sul Po. A cavallo si percorrono le oasi naturalistiche della pianura bolognese e ferrarese fino al mare. E poi, birdwatching, lezioni di fotografia naturalistica e laboratori didattici, anche per bambini. Il calendario prevede attività tutti i giorni.