Los Angeles e Parchi del sud ovest: un piccolo assaggio dell’immenso!

Alla scoperta di Los Angeles oltre i luoghi più noti, per immergersi in un tour on the road che da Las Vegas ci ha portati a Page, Monument Valley e Grand Canyon; per concludere un anello a La Quinta, nella Coachella Valley, passando per Oatman tramite la leggendaria Route 66, prima di ripartire dalla Città degli Angeli.
Scritto da: gaia&cenerentola
los angeles e parchi del sud ovest: un piccolo assaggio dell'immenso!
Partenza il: 12/08/2019
Ritorno il: 25/08/2019
Viaggiatori: 3
Spesa: 3000 €
Sognavo questo viaggio da molti anni. L’idea dei grandi parchi del sud ovest, delle megalopoli, delle lunghe strade da percorrere credo sia per tutti l’apologia del Grande Viaggio. È un insieme di immagini iconiche, stereotipi, fascino atavico legato ai grandi spazi, alla possibilità di percorrerli a bordo di un mezzo privato, come qualche centinaio di anni fa, con mezzi diversi, hanno fatto i pionieri e si sono trovati davanti gli stessi scenari, forse le stesse nuvole, forse le stesse formazioni rocciose. È un viaggio nel tempo, nella nostra memoria di bambini quando leggevamo le avventure degli indiani d’America, quando sognavamo alla TV davanti alla “Casa Nella Prateria”. Non importa, nei dettagli, quale itinerario si sceglie, di quale durata. Ognuno di noi tara il suo personale programma in base alle proprie esigenze, alle aspettative, agli interessi, alle letture che lo hanno cresciuto, e sceglie se dormire in alberghi, bed & breakfast, motel. Perché l’unica regola è questa: bisogna fare delle scelte. Il mio consiglio, nel disegnare il circuito, è quello di non avere fretta e non mettere troppe cose tutte insieme. Le distanze sono infinite, e troppa carne al fuoco rischia di generare confusione. Su un paio di settimane si può scegliere di percorrere un anello tra i parchi principali, ma ci deve essere un lasso di tempo che consenta di adattarsi, prima di tutto al fuso orario, e poi al clima. Fatta questa piccola premessa ecco la nostra esperienza. E che il Grande Viaggio cominci.

1° giorno: lunedì 12/08/19 volo Milano – Londra

Abbiamo parcheggiato l’auto presso PARCHEGGIO PARK TO FLY (Via Luigi Bailo 15/17 – Somma Lombardo (VA) Tel. 0331250305, € 130,00)

Per motivi di convenienza abbiamo trovato un volo serale dall’Italia con scalo a Londra e con partenza la mattina seguente per Los Angeles. Per la prima volta dopo tanti viaggi, sono molto fiera di poter dire che siamo riusciti finalmente a viaggiare con il solo bagaglio a mano: un trolley ed uno zaino a testa. La più perplessa era inizialmente nostra figlia quasi quattordicenne, ma è stata brava a prepararsi il suo bagaglio senza farsi comunque mancare nulla. Viaggiare così leggeri ha il suo vantaggio: niente code al ritiro bagaglio, niente rischio smarrimenti ne danneggiamenti.

Altra info: come spesso accade, e ciò è accaduto anche a noi, le compagnie aeree viaggiano in code share: diverse compagnie facenti parte della stessa “alleanza” operano ciascuna una tratta di volo, anche se sul biglietto probabilmente comparirà solo un nome. Il check in on line può essere un problema, ma basta richiamare la prenotazione tramite il numero di biglietto aereo e il gioco è fatto. Attenzione: quando si fa il check in on line non è detto che abbiate la possibilità di scegliere in anticipo i posti. È un modo per far acquistare il posto desiderato. A noi è andata bene in andata, tutti e tre vicini, ma non è scontato.

Al ritorno, volando con Delta, invece accade che sulla carta di imbarco non compaiano proprio i posti assegnati, pur avendo effettuato il check-in on line. È normale. Dovrete recarvi al gate e a partire da 1 ora e trenta prima della partenza potrete chiedere all’addetta al desk di farveli assegnare vicini. Vi stamperanno le nuove carte d’imbarco coi posti assegnati. Dopo le operazioni di imbarco, partiamo sul volo AZ 248 Malpensa ore 19:45 Londra Heathrow ore 20:45.

Avendo prenotato un volo per Los Angeles con scalo notturno a Londra, abbiamo dormito nei pressi dell’aeroporto.

IBIS STYLES LONDON HEATHROW
272 Bath Road, Harlington, West Drayton, UB3 5AY, GB
Telefono +442038627689 Pernottamento e prima colazione inclusa al costo di € 90,58

Il nostro volo arriva al terminal 4, mentre l’hotel è comodo per il terminal 2-3. Ma l’efficientissimo servizio di trasporto londinese consente di muoversi con tre fermate di treno gratuite fino al terminal 2 e poi da lì i bus della linea rossa, con altre 3 fermate, portano direttamente davanti all’hotel. Check-in rapido, camera piccola, pulita, dotata di ogni comfort.

2° giorno: Martedì 13/08/19 volo Londra – Los Angeles

Dopo una ricca colazione abbiamo fatto il giro inverso e siamo arrivati comodamente al terminal per le partenze intercontinentali. Consiglio di fare il check-in on-line; se, come noi, viaggiate leggeri, con solo il bagaglio a mano, le operazioni di imbarco saranno assolutamente snelle. Dopo aver passato i controlli di sicurezza e aver superato il controllo passaporti ai chioschi automatici ( bisogna inserire il passaporto nello scanner, poi fissare la telecamera per la foto e le porte automatiche si aprono velocemente). Se poi capita come a mia figlia che non riusciva a farsi inquadrare nell’occhio digitale, si passano i controlli con il personale aeroportuale. Il volo AF6756 Londra Heathrow ore 09:20 Los Angeles ore 12:30. operato da Virgin Atlantic è stato confortevole, l’aeromobile è moderno e gli intrattenimenti sono vari.

Arrivo a Los Angeles. In arrivo negli USA i controlli presso l’ufficio immigrazione, si svolgono in due step: prima controllo ai totem; fortunatamente si può selezionare anche l’italiano tra le lingue disponibili; ci si appresta per gruppo famigliare. Ognuno deve inserire il passaporto in uno scanner, poi vengono prese le impronte digitali, infine viene scattata la foto. Al termine viene stampata una ricevuta. L’operazione va ripetuta per ciascun membro della famiglia. Per i minori non vengono richieste le impronte digitali. Ora si passa al secondo controllo con un agente. Verificano l’autenticità del passaporto, la corrispondenza della foto con la persona, fanno un paio di domande inerenti al viaggio e poi, se tutto regolare, mettono il timbro e via. Si è autorizzati a calpestare il suolo americano!

Ci siamo diretti verso l’ufficio della COMPAGNIA BUDGET Indirizzo: 9775 AIRPORT BOULEVARD LOS ANGELES, CALIFORNIA – tel. 310 642 4500 Ritiro dell’auto prenotata.
L’ufficio dista un paio di kilometri dal terminal. È possibile usufruire delle navette gratuite che circolano fuori dall’aerostazione, su una banchina dedicata. Ogni compagnia di autonoleggio è ben indicata, spesso la fermata è condivisa da diverse navette appartenenti a differenti compagnie.

Consiglio vivamente, in fase di prenotazione dell’auto, di stipulare l’assicurazione FULL (una sorta di KASKO), e di assicurarsi che vi sia incluso il secondo autista. Presso l’ufficio vi chiederanno se volete inserire il navigatore, o altri supplementi. Leggete bene le condizioni di contratto già in fase di prenotazione, per essere preparati. Vi verrà richiesta una carta di credito (VISA MASTERCARD) non prepagata e non elettronica, per poter prelevare un deposito. Il deposito che ci è stato prelevato in loco è di 208,28 usd. Finalmente siamo pronti per raggiungere Santa Monica. Sistemazione Dal 13/08/19 al 17/08/19

OCEAN VIEW HOTEL – Santa Monica – 1447 Ocean Ave – Santa Monica 90401 CA, Telefono+13104584888 – Solo pernottamento – Totale pagato (incluse tasse, fees e parcheggio) = usd 1951,00

Parcheggio direttamente in hotel ( car valet) 44 dollari a notte. La soluzione del parcheggio è un po’ cara, in zona si trovano parcheggi pubblici in silos con tariffe giornaliere intorno ai 15 usd; ma complice la stanchezza, la tensione del viaggio, abbiamo optato per questa soluzione decisamente comoda. Una volta preso possesso della camera, ci siamo sistemati e rinfrescati. Consigliata passeggiata dal Pier di Santa Monica fino al Palisades Park dove ammirare il tramonto. Il clima ci ha sorpresi. La sera la temperatura scende drasticamente intorno ai 16/18 gradi. Al mattino sull’oceano si forma una nebbia che avvolge tutta la costa. La scelta di pernottare a Santa Monica per le prime 4 notti è stata pensata in funzione delle nostre esigenze. La nostra volontà è di visitare Los Angeles durante il giorno, e nel pomeriggio abbandonare il caos ed il traffico della metropoli e rientrare in hotel, lasciare definitivamente l’auto e goderci il tardo pomeriggio e la serata passeggiando lungo il mare, in questa eterna aria di festa da città di mare.

3° giorno: Mercoledì 14/08/19 LOS ANGELES

Prima colazione da Starbucks. Ce n’è uno a cinque minuti a piedi dall’hotel, situato sulla 3° Promenade, che è un po’ il fulcro della vita turistica di Santa Monica. Certamente bisogna fare i conti con i costi delle prime colazioni negli USA. Tre cappuccini small size, e tre croissants, costano nei vari Starbucks, mediamente 18 dollari. Una vera american breakfast equivale, sia come costo, sia come consistenza e varietà del cibo, ad un pranzo. Ma questa è la filosofia negli States. Siamo partiti alla volta di Beverly Hills. Seguendo le indicazioni di altri “ turisti per caso”, abbiamo parcheggiato in North Beverly Drive dove c’è un parcheggio gratuito per le prime due ore. A piedi ci siamo diretti ai Beverly Gardens per una foto di rito davanti alla celebre scritta del quartiere. Da lì siamo tornati indietro e abbiamo imboccato Rodeo Drive, la via delle grandi boutique e del lusso sfrenato fino ad arrivare all’hotel Beverly Wilshire, hotel in cui è stato girato di Pretty Woman. È possibile entrare con discrezione nella Hall e avvicinarsi fino al famoso ascensore.

Abbiamo ripreso l’auto e percorso Santa Monica Boulevard, da cui partono le strade per la collina dove si ammirano alcune tra le migliori ville della città. E Sunset Boulevard e parcheggiare in N Highland Ave in un parcheggio abbastanza economico considerata la zona 10$ tutto il giorno fino alle ore 17.00. Pranzo da California pizza kitchen in Hollywood blvd, Hollywood and highland center. Speso 70 dollari. Terminato il pranzo visita da fuori al Dolby Theatre, ( cerimonia degli Oscar). Da lì abbiamo percorso a piedi tutta Hollywood Boulevard, iniziando dalla statua delle “Four Ladies” e fino al Capitol Records Building. I marciapiedi sono tempestati dalle stelle della Walk of Fame, che celebrano i divi della musica e del cinema. Lungo il tragitto visitare il Chinese Theatre nel cui cortile ci sono le impronte ed i messaggi lasciati dalle grandi star del cinema, il teatro El Captain con gli show della Disney. Ci sono poi altri teatri (come l’Egyptian), musei delle cere (Madame Tussaud), Ripley’s Believe or Not, l’Hard Rock Cafe ed una miriade di ristoranti e negozi di souvenir costosissimi. Ad ogni metro c’è qualcuno che invita a fare un tour di Hollywood.

Recuperata l’auto, siamo partiti per il Griffith Observatory. Parcheggiato lungo la strada sottostante, almeno 4 tornanti sotto l’osservatorio, che abbiamo ripercorso in salita, sul ciglio della strada, al costo di 10 usd per 1 ora. I parcheggi accettano per lo più pagamenti con carta di credito alle macchinette. L’osservatorio merita una visita anche all’interno. Noi abbiamo fatto un veloce giro all’esterno, per godere della vista mozzafiato della città sottostante, e in lontananza dell’Hollywood Sign. Il planetarium organizza eventi in date ed orari prestabiliti. Sosta per foto di rito e rientro a Santa Monica. Cena da Sushi Roku 1401 Ocean Ave, Santa Monica, spesa totale usd 74,69.

4° giorno: Giovedì 15/08/19 LOS ANGELES

Prima colazione da The Coffee Bean and tea leaf – Speso usd 19,85. Partenza per West Hollywood per visitare la UCLA. La Ucla, si trova nella splendida area residenziale di Westwood. Già la strada per raggiungerla è affascinante. Ci si inerpica per la collina con pendenze impressionanti, e i viali alberati ed ordinatissimi, con una ricca vegetazione curata in modo maniacale, sono l’affaccio di ville con giardini splendidi, in cui spiccano, dai verdissimi prati all’inglese, maestose sculture naturali di siepi e cascate di fiori. Siamo Parcheggio esterno usd 8,00

L’attuale sito dell’Università della California è stato progettato nel 1925. Si compone di quattro edifici medievali: questi sono gli edifici del Quadrilatero Royce. Questi edifici in stile romanico sono in mattoni rossi: le sale Kinsey, Royce e Haines e la Power Library. Quest’ultimo ha una rotonda ispirata al Santo Sepolcro di Bologna, e la Royce Hall dedicata al teatro, alla musica e alla danza ricorda la Cattedrale di San Ambrogio a Milano. Gli edifici costruiti successivamente sono moderni e poco interessanti dal punto di vista architettonico. L’Armand Hammer Museum è un museo molto bello, ricco di dipinti: Monet, Pissarro, Mary Cassatt, John Sargent e Van Gogh. Ha anche dipinti, sculture, litografie di Honoré Daumier e contemporanei. Il Franklin Murphy Sculpture Garden contiene 70 sculture interessanti di cui una di Henry Moore. Il giardino botanico Mildred Mathias è il luogo ideale per ricaricare le batterie in una natura meravigliosa ricca di piante e alberi tropicali. Se hai ancora energia culturale, il Museo di Storia Culturale Fowler ti riempirà con i suoi 750000 pezzi che mostrano la preistoria e la storia di America, Asia, Africa, Oceania.

Siamo entrati timidamente per chiedere se fosse possibile dare un’occhiata, ed una gentile studentessa alla reception ci ha fornito di mappa del campus e ci ha indicato un paio di aeree interessanti. Abbiamo girovagato per gli splendidi giardini, ammirando gli storici edifici. Essendo agosto non c’erano molti studenti, ma si respirava una pacifica atmosfera. Caso vuole che ci imbattiamo in un allestimento di un set televisivo. E così abbiamo avuto anche il privilegio di toccare con mano il “dietro le quinte” di una serie TV. Un’intera aera era occupata da camper in cui erano allestiti costumi di scena, attrezzature tecniche, e il servizio catering per attori e personale di produzione.

Abbiamo inoltre avuto modo di fare due chiacchiere con un insegnante che gentilmente ci ha illustrato i vari edifici e ci ha decantato la UCLA, con particolare trasporto. Abbiamo lasciato il campus carichi di emozione e suggestione. Poiché nel pomeriggio abbiamo prenotato la visita agli studi della Paramount, abbiamo deciso di avvicinarci con l’auto e cercare un posticino veloce in cui pranzare. Dopo un goloso pranzo veloce messicano siamo giunti al parcheggio della PARAMOUNT PICTURES. 5515 Melrose Avenue a Los Angeles, all’angolo fra Melrose Avenue e Plymouth Boulevard. Biglietti prenotati su internet un paio di giorni prima, http://www.paramountstudiotour.com/

Il parcheggio costa 15 dollari. Abbiamo optato per la Paramount non amando in generale i parchi di divertimento. Sicuramente gli Universal Studio’s sono più impattanti e divertenti, ma non hanno nulla di autentico. All’interno degli studi della Paramount, ci sono produzioni televisive e cinematografiche in corso. Vi sposterete con un trenino elettrico, all’esterno tra i vari “capannoni” (stage) numerati. Nella prima sala vi sono cimeli di film che hanno fatto la storia del cinema. La guida vi fornirà spiegazioni e curiosità durante il percorso; vi soffermerete e potrete visitare alcuni stage all’interno, in cui sono ancora presenti allestimenti di set di serie appena terminate. Non è inusuale incrociare qualche attore o attrice in pausa, e tutto ha un’aria autentica e anche un po’ misteriosa.

Consiglio di non aspettarsi di veder svelati chissà quali trucchi di scena, né di poter assistere a qualche ripresa, è assolutamente vietato anche solo fare riprese o foto qualora ci si trovasse davanti una celebrità. Diciamo che è un assaggio della magia del cinema, ma che è necessaria anche un po’ di fantasia per trasformare i piccoli indizi e gli input che la guida solerte si affannerà a darvi, in autentica realtà cinematografica.

Al termine del tour, che dura circa un’ora e mezza, verrete accompagnati presso l’immancabile caffè con annesso uno store per acquistare un souvenir.

5° giorno: Venerdì 16/08/19 LOS ANGELES

Prima colazione all’immancabile Starbucks. Giornata dedicata a Downtown da Pershing Square a Olvera Street (quartiere messicano). Il primo impatto dalla freeway è già impressionante: questo nugolo di grattacieli svettano prepotenti come guglie, e spezzano il profilo di una città immensa e dalle case basse. Los Angeles, di cui spesso non si sente parlare bene, ci ha invece abituati a repentini cambi di scenario. D’altra parte è la patria del cinema, e come ogni capolavoro che si rispetti la sequenza serrata e stretta intorno a scenari sempre diversi ed inaspettati è la sua caratteristica predominante. Ci mostra strade strette che si inerpicano per la collina di Beverly Hills e tra curve a gomito e sali e scendi, celano giardini, ville e ancora giardini; e poi, come torrenti, le stesse strade si immettono nei viali immensi, i boulevard, che corrono perpendicolari ma paralleli tra loro, con quattro o cinque corsie per senso di marcia, orlati da palme dal tronco sottile ed altissimo, inondati da cima a fondo dalla luce accecante del sole; e poi i quartieri dedicati all’arte ed il design, i parchi, i grandi centri commerciali. Ed infine Downtown, con i suoi grattacieli, le piazze, i cavalcavia. New York ma anche San Francisco, con le strade che salgono e scendono, coi tre, quattro livelli di ponti.

Downtown è quindi ancora un’altra faccia di Los Angeles, con tutte le sue contraddizioni. Abbiamo parcheggiato nel parcheggio a pagamento sotto Pershing Square, un salotto urbano frutto del lavoro di riqualificazione architettonica a cui è stata sottoposta Downtown negli ultimi decenni, La tappa successiva è alla libreria The Last Bookshop 453 S Spring St, Telefono: +1 213-488-0599

L’edificio che ospita The Last Bookstore risale al 1915 e per i primi settant’anni di vita è stato sede di una banca. Agli inizi del 2000 rimase inutilizzato per diverso tempo, finché non fu affittato e adibito a libreria. È una libreria al confine tra sogno e realtà; migliaia di libri esposti in ciò che resta del caveau della banca, si sviluppa su tre piani, e la particolarità è l’allestimento; i libri infatti sono messi in modo da creare essi stessi delle forme, come quando si entra fisicamente in un tunnel di libri, o si spia attraverso un oblò creato da libri. Non sono da meno, al pian terreno, ricche collezioni di vinili, che spaziano da tutti i generi musicali, una pacchia per gli appassionati. Anche grazie all’eccentricità di alcuni commessi, è come essere catapultati negli anni 70. Dopo aver respirato queste atmosfere, ci rituffiamo nella downtown. Con una breve passeggiata siamo nuovamente nei pressi di Pershing Square, e da lì ci muoviamo per la Los Angeles Public Library, una sorta di tempio ispirato all’antico Egitto immerso fra i grattacieli losangelini, abbellito da sfingi, serpenti, mosaici e una torre con piramide decorata da mosaici che riproducono dei soli in ogni lato. A sormontare la torre una mano che regge una torcia; il tutto serve a simboleggiare la luce della conoscenza.

Ci spostiamo per il pranzo al Blue Cow 350 S Grand Ave, tel. +1 213-621-2249. Buon ristopub in mezzo ai grattacieli frequentato all’ora di pranzo principalmente da impiegati dei grandi uffici situati nei grattacieli circostanti. Al termine percorriamo la South Grand Avenue dove possiamo ammirare sulla destra il MOCA, il Museo di Arte Contemporanea di Los Angeles. Rientrando su Grand Avenue non potremo fare a meno di notare la gigantesca struttura di The Broad, un altro tempio eretto dalla città di Los Angeles all’arte contemporanea. Infine si staglia davanti a noi la Walt Disney Concert Hall, del famoso architetto “decostruttivista” Frank Gehry. Ci dirigiamo in direzione sudovest su Spring Street. Incontriamo prima Los Angeles City Hall, il municipio della città costruito negli anni ’20 in pieno stile dell’epoca, proseguiamo per il Bradbury Building, costruito nel 1893 ed è stato dichiarato National Historic Landmark, ma soprattutto set di alcune scene di Blade Runner. A questo punto, non paghi, decidiamo di spingerci fino al El Pueblo e Olvera Street. La passeggiata non è breve, e si devono attraversare una serie di arterie e ponti su cui non deve impressionare la presenza di homeless, organizzati in tende da campeggio; una realtà imprescindibile a Los Angeles, con cui si è costretti a fare i conti, una delle innumerevoli contraddizioni di questa metropoli.

Al nostro arrivo la old plaza ci accoglie festosa. siamo in Messico, e un gruppetto sta suonando mentre alcuni personaggi cominciano passi di danza. La Plaza venne costruita negli anni ’20 dell’Ottocento e fungeva da fulcro della vita economica e sociale della città e racchiude oggi tre statue molto importanti dedicate a tre figure di spicco: Re Carlo III di Spagna (che ordinò la fondazione della città nel 1780), Felipe de Neve (il governatore spagnolo della California spagnola) e Junípero Serra (fondatore di diverse missioni nella Alta California). Visitiamo velocemente Our Lady Queen of Angels Catholic Church. Chiamata anche La Placita, questa chiesa venne fondata nel 1814 e poi sostituita nel 1861. Fu uno dei primi tre Historical Cultural Monuments di Los Angeles ed è al giorno d’oggi parte dell’arcidiocesi della città. Vengono celebrate le messe sia in inglese, sia in spagnolo.

La più vecchia stazione dei pompieri di Los Angeles si trova proprio nella vecchia Plaza. Date un’occhiata alla Pico House, non visitabile, un tempo hotel di lusso. Olvera street raccoglie l’essenza di un messico che non c’è più in poche centinaia di metri. è una via allegra e colorata dove si affacciano ristorantini, negozi e al cui centro sono installate bancarelle coloratissime, che vendono souvenir di ogni tipo. se avete tempo date un’occhiata a sepulveda house: un piccolo museo che vale la pena visitare brevemente (l’entrata è gratuita) per imparare qualcosa sui primi abitanti di los angeles dell’era coloniale. la riconoscerete subito grazie alle tende verdi e bianche all’esterno. L’Avila Adobe è la casa più antica di Los Angeles, costruita da Francisco Avila nel 1818. Prende il nome dall’impasto utilizzato nella sua costruzione, l’adobe o adobo, composto da argilla, paglia e sabbia essiccata al sole. La struttura originale era molto più grande di quella che vedrete e si estendeva fino al centro di Olvera Street. Anche qui l’entrata è gratuita.

Il monumento di antonio aguilar: la statua alta tre metri è dedicata al famoso cantante e attore messicano antonio aguilar, morto a 88 anni nel 2007. è stata svelata nel 2012 e mira a ricordare la sua strabiliante carriera che conta più di 100 film e 150 album. In Olvera Street, da Mr Churros, abbiamo assaggiato con 7$ due churros ripieni con la crema. Deliziosi!!! Provateli. Abbiamo ripercorso la strada inversa e recuperato l’auto a Pershing Square. Siamo rientrati a Santa Monica. Come ultima sera abbiamo optato per una cena sul Pier di Santa Monica al Bubba Gump Shrimp And Co. Speso usd 65,84

6° giorno: Sabato 17/08/19 Santa Monica – Las Vegas ( km 461 )

Colazione da Starbucks. Speso usd 17,80

Partenza per Las Vegas. Prima di metterci in viaggio, abbiamo fatto scorta di acqua e snack al supermercato Food4less; è decisamente conveniente, 12 bottiglie d’acqua da ½ litro costano 2,99 dollari; abbiamo presso 3 confezioni da 12 bottiglie, che ci hanno accompagnato per il giro dei parchi, e che abbiamo conservato sempre fresche disponendole nei frigorifero in dotazione in ogni struttura in cui abbiamo pernottato.

Arrivati nel tardo pomeriggio a Las Vegas. Arrivo e sistemazione dal 17/08/19 al 18/08/19 – NEW YORK-NEW YORK HOTEL & CASINO 3790 Las Vegas Blvd S Las Vegas Telefono +17027406822. Solo pernottamento. Poiché potreste trovarvi di fronte a lunghe code per il check-in (dovete pensare che gli hotels sono delle città a sé stanti), potreste fare il check-in on line. Per il check-out, a meno che non necessitiate di parlare con la receptionist per chiarimenti, potrete affidarvi ai totem presenti nella hall. Importo prepagato 174,56€. Deposito richiesto 50usd. Totale pagato al check-out usd 133,27 ( fees e parcheggio in hotel – car valet, al costo di 24 usd a notte, e cena con sconto di 30 usd come promozione dell’hotel). Cena del 17/08 all’interno dell’hotel presso Irishmen Pub Food. Buon cibo e buona musica dopo cena.

Attenzione: se avete figli minorenni non sarà loro concesso di stare al bancone del bar, dove si vendono super alcoolici, ne, purtroppo, dopo cena, di ascoltare i vari gruppi musicali che intrattengono nei vari locali. Passeggiata lungo la Strip, dove ci si muove spesso su scale mobili, ponti pedonali e monorotaie che collegano i vari hotel.

7° giorno: Domenica 18/08/19 LAS VEGAS – LAKE POWELL ( km 434 )

Colazione da Starbucks all’interno dell’hotel. Speso usd 20,68

Partenza per raggiungere il bed and breakfast situato a Big Water, lungo la strada che porta alla Whaweap Marina del Lake Powell. Sistemazione dal 18/08/19 al 20/08/19

HOTEL DREAMKATCHERS LAKE POWELL Bed & Breakfast

1055 S American Way, Big Water, UT 84741, Stati Uniti. Pagato $418.08

Vorrei spendere due parole in merito alla scelta di questo meraviglioso bed and breakfast. Se si cerca la comodità di alloggiare sul lake Powell dovrete sicuramente alloggiare al Lake Powell resort; se cercate la praticità di un hotel/lodge nella cittadina di Page, a poche miglia dal Lake Powell ma comoda per le escursioni, da qui partono per esempio i tour per Antelope Canyon o Horseshoe bend, sicuramente il Dreamkatchers è da escludere. Qualora invece vogliate privilegiare la struttura in sé, sarete disposti a sacrificare qualche miglia in più di strada ( per le escursioni, per cenare la sera) e cosa sono qualche miglia nell’economia di un viaggio in cui se ne macinano centinaia, allora questa è la vostra struttura. È situata lungo la strada statale, in mezzo ad un paio di case private, un recinto con cavalli, circondata da rocce maestose. I proprietari, Eric e Jarod sono due fantastici ospiti che vi faranno sentire come a casa. Ed in realtà il DreamKatchers è una casa; ha una living room, divani, un camino, una stanzetta studio con una splendida libreria, un telescopio ed una grande vetrata; un patio sul retro cui si accede da vetrate scorrevoli e dove vi verrà servita la colazione. Il giardino con i cactus i piccoli cespugli di fiori notturni che al mattino mentre gusterete le prelibatezze della casa occhieggeranno, candidi, prima di richiudersi all’arrivo del sole implacabile.

E chicca delle chicche, accanto alla casa, il garage per le auto dei proprietari, dotato di zona frigo e freezer in cui depositare le provviste personali, borse frigo a disposizione degli ospiti, ghiaccio sintetico, forno a microonde. Con una piccola scala a chiocciola esterna si accede al tetto del garage, ricostruito come una sorta di solarium. Troverete un paio di sdraio, un tavolo in vetro con le sedie e…una jacuzzi.

Immaginate la gioia di questa piccola scoperta, dopo un lungo viaggio, il caldo, la stanchezza. Ed era tutta per noi. Il bed and breakfast ha solo tre camere da letto. Abbiamo trascorso due notti, coccolati come non mai. Al nostro arrivo siamo stati accolti da Eric con un caloroso saluto, una limonata ghiacciata, e due chiacchiere. La mattina era disponibile all’ingresso la macchina per il caffè, il bollitore per l’acqua calda, succhi di frutta. Accomodati nel patio, mentre due casse trasmettevano nel sottofondo una musica degli indiani Navajo, ci sono stati serviti uno smoothie ai frutti di bosco con panna e ananas, e poi un pancake con burro salato, una salsa ai mirtilli ed paio di mini hamburger; la mattina seguente stesso smoothie ma a seguire uova alla benedict con salsa ai formaggi, spinaci e hamburger. Una delizia calorica da resuscitare i morti!!!

Cena da El Tapatio 25 S Lake Powell Blvd, Page, AZ 86040, Telefono: +1 928-645-4055

Ristorante messicano dai colori accesi, in attesa dei piatti servono nachos caldi accompagnati da varie salse piccanti e non. Locale abbastanza affollato, molto turistico ma servizio abbastanza veloce e atmosfera gradevole.

8° giorno: Lunedì 19/08/19 HORSESHOE BEND E LAKE POWELL

Prima colazione presso il bed and breakfast. partenza in auto per visitare in autonomia horseshoe bend. Parcheggio usd 10,00. Si consiglia caldamente di portare con sé un paio di bottiglie d’acqua a testa, un cappellino e occhiali da sole. per raggiungere il punto panoramico è necessario fare una passeggiata di una ventina di minuti, ma è tutta sotto il sole, a parte un patio con delle panche che offre ristoro lungo il cammino, ma è sempre super affollato. le temperature in estate sono elevatissime.

Dopo aver visitato l’Horseshoe bend rientro nel bed and breakfast per un rigenerante bagno della jaccuzzi. Al pomeriggio partenza per il Lake Powell Resort dove abbiamo prenotato l’escursione in barca. Prenotazione on line su https://www.lakepowell.com/things-to-do/boat-tours/

Tassa di ingresso nel Glen Canyon National Recreation Area 30usd. Escursione Lake Powell usd 48.33 ad adulto (32.65 bambini 3-12 anni) più tasse. Pagamento on line con carta di credito. Bisogna presentarsi 30 minuti prima dell’inizio del tour nella hall del resort. È sufficiente mostrare la prenotazione on line sullo smartphone e viene rilasciato un voucher. L’escursione è interessante, ci si sistema sull’imbarcazione (suggerisco il ponte superiore) vengono fornite audio guide dal facilissimo utilizzo, c’è anche la spiegazione in italiano. a barca naviga per 4 miglia all’interno dell’Antelope Canyon; dopo essersi portati al cospetto delle formazioni Navajo Sandstone e della Glen Canyon Dam, fino a raggiungere il canyon prima che si restringa troppo. Il battello a quel punto torna indietro. Al termine dell’escursione rientro in hotel. Cena a Page presso State 48 Tavern 614 N Navajo Dr, Page, Telefono: +1 928-645-1912

9° giorno: Martedì 20/08/19 PAGE – MONUMENT VALLEY ( km 196 )

Prima colazione presso il bed and breakfast. Lasciato l’hotel ci dirigiamo a Page, dove attendiamo l’ora di pranzo per l’escursione al Lower Antelope Canyon prenotata per le 13.15. Ecco il link da consultare per prenotare on line l’escursione:

Https://antelopelowercanyon.com/lower-antelope-canyon-hiking-tour/

Il lower Canyon è meno visitato rispetto all’Upper, pertanto, se come noi vi deciderete a prenotare l’escursione all’ultimo minuto, qui troverete sicuramente disponibilità. A differenza dell’Upper, per raggiungere il Canyon, si deve andare con la propria auto fino al punto di incontro Dixie Ellis’ Lower Antelope Canyon Tours. Si attende il proprio turno e ci si incammina, dopo un intrattenimento di un navajo vestito in abiti tradizionali che danza sudando sotto il solleone, verso l’imbocco del canyon. Non si possono portare con sé zaini, nemmeno di piccole dimensioni, né macchine fotografiche. Questo perché per scendere ci sono molti scalini con una pendenza fino a 45 gradi, bisogna avere le mani libere per potersi reggere ai corrimano e non avere ingombri per non creare disturbo agli altri. Anche in questo caso assolutamente necessarie bottiglie d’acqua, che abbiamo infilato nelle tasche dei pantaloni, cappellino ed occhiali da sole ( soprattutto per riparare gli occhi da improvvise folate di vento che sollevano la sabbia ).

Si è divisi in piccoli gruppi ciascuno con la propria guida, e si procede lentamente, per far fluire i gruppi che ci precedono. La guida ci raduna nelle varie tappe, nelle piattaforme all’interno del canyon, per raccontarci aneddoti e per fornire informazioni. È disponibile a scattare per noi foto con filtri e con inquadrature strategiche. I colori ed i giochi di luce non deludono le aspettative. L’ora migliore per effettuare l’escursione è intorno alle 11.00 . Consiglio quindi, nel pianificare il viaggio, di prenotare già dall’Italia la vostra escursione.

Partenza per la Monument Valley. Il viaggio è piuttosto lungo e siamo stanchi. Per ammirare al meglio la Monument Valley, l’ideale è pernottare presso l’hotel The View, proprio all’interno del parco. Anche in questo caso, suggerisco di muoversi con largo anticipo, anche 4 o 5 mesi prima, perché la disponibilità scarseggia sempre. In alternativa, per essere comodi alle escursioni, potrete scegliere la cittadina di Kayenta, che offre una vasta scelta di strutture, dai motel ai lodge agli hotel. Chi invece non si spaventa a compiere altri 70 kilometri in più ( abbiamo fatto trenta, facciamo trentuno), può fare come noi e superare la Monument Valley, dirigendosi verso Bluff. Bluff è una tipica cittadina americana, decisamente meno turistica, attraversata da una strada principale che la taglia in due, su cui si affacciano le abitazioni i giardini, i negozi il ristorante e un hotel.

La nostra scelta per soggiornare dal 20/08/19 al 21/08/19 è ricaduta su LA POSADA PINTADA. 239 N 7th E (Navajo Twins Dr) 84512 Bluff UT Pernottamento e prima colazione. Spesa $197.44. Convinta dalle recensioni positive degli utenti del noto portale di consigli di viaggio, ho prenotato piena di entusiasmo. Fortunatamente le nostre aspettative non sono state deluse ( avrei dovuto avere buoni argomenti rispetto alle rimostranze del marito), forse perché siamo stati sistemati presso la cabin pioneer a pochi minuti dalla Posada. Una mobile home solo per noi, in stile rustico con un cortile davanti, un patio, in legno, un dondolo, circondati da giardini. Il corpo del bed and breakfast secondo me è stato sopravvalutato. Evidentemente gli ospiti della struttura erano tutti utenti dello stesso portale di cui sopra; ci siamo ritrovati a colazione “ in Italia”, e quasi mi veniva da sorridere. Evidentemente coloro che come noi si sono sobbarcati parecchi kilometri extra erano alla ricerca di una rotta non turistica, tutto vero … fino a che non ci si è ritrovati tutti a colazione.

Memori poi dell’esperienza al Dreamkatchers, con la calda e familiare accoglienza dei proprietari, nemmeno paragonabile alla fredda cortesia della ragazza alla reception, avremmo potuto fare i conti con una piccola delusione d’insieme. Ma fortunatamente abbiamo alloggiato in una sorta di “casa nella prateria” cullati la sera dai richiami dei coyote, dalle immagini ancora vivide di 5 luminosissime stelle cadenti osservate dal dondolo, e allora la magia si è comunque compiuta.

Cena a Bluff presso Cottonwood Steakhouse. 409 W Main St, Hwy 191, Bluff, UT 84512 +1 435-672-2282. Il locale tipicamente in stile western, ha una sala interna con aria condizionata, ed un cortile esterno con tavolacci rustici, molto d’atmosfera. Abbiamo gustato ottima carne e verdure, ma soprattutto resterà il ricordo del dolce fatto in casa, un brownie come Dio comanda, arricchito di gelato alla crema e panna. Anche la cheese cake è da urlo. Le posate sono servite avvolte in una bandana che la proprietaria ci lascerà tenere come souvenir. Speso usd 89,65

10° giorno: Mercoledì 21/08/19 MONUMENT VALLEY – GRAND CANYON ( km 284 )

Prima colazione presso la Posada Pintada. Ottima colazione con uova strapazzate, bacon, pane tostato con burro marmellate, frutta e udite udite Nutella. Abbiamo fatto il check out e siamo partiti alla volta del Grand Canyon. La scelta di dedicare a questa parte di viaggio una sola notte è stata fatta per motivi logistici. A chi avesse più tempo, naturalmente, consiglio di aggiungere una notte. Si potrà dedicare un’intera giornata alle escursioni (libere e non) all’interno della Monument Valley, mentre noi, con altre circa 4 ore di strada davanti, abbiamo semplicemente sostato negli strategici punti panoramici per foto di rito e via.

Arrivo e sistemazione dal 21/08/09 AL 23/08/19 presso YAVAPAI LODGE – 11 Yavapai Lodge Rd, Grand Canyon Village, AZ 86023, Stati Uniti. Solo pernottamento, speso USD 366,78. Alloggiati presso l’area ovest. Camere più spartane e non c’è l’aria condizionata.

Ingresso al parco valido per 7 giorni usd 35,00. Il Grand Canyon è uno di quelli spettacoli naturali che bisognerebbe vedere almeno una volta nella vita. Si potrà scegliere tra il South Rim e il North Rim. Tra i due “margini” c’è una distanza in auto notevole; ancora una volta, a meno che non abbiate tanto tanto tempo, bisogna scegliere. il Sud è più turistico: all’interno del Parco Nazionale, vi è il Grand Canyon Village, un villaggio vero e proprio, attrezzato con tutto ciò di cui potete avere bisogno. Un centro visitatori, dove vi consiglio di andare al vostro arrivo, e prendere informazioni sulle attività proposte dai ranger, attività di ogni genere davvero, per sportivi, per coppie per famiglie con bambini. Davvero una scelta ampia e particolare. C’è una splendida sala cinematografica dove viene proiettato un interessante filmato sulla storia dei primi esploratori e con una serie di immagini mozzafiato del Canyon e dei suoi principali punti panoramici. Nel villaggio, a poca distanza, nella stessa piazza dove viene effettuato il check-in dello Yavapai Lodge, troverete un minimarket, bar, caffetteria, banca e ufficio postale.

La parte sud è quindi assolutamente fruibile per tutti, e di conseguenza la più turistica. Ma è molto comoda e ben organizzata. Ci troviamo ad un’altezza di 2300 metri sul livello del mare, anche se le temperature durante il giorno non lo farebbero pensare. Non aspettatevi il deserto: sarete circondati da boschi nei quali vedrete passeggiare cervi scoiattoli e altri piccoli animali. Il Nord è più selvaggio e desertico, a voi la scelta.

Piccola parentesi anche in fatto di strutture: lo Yavapai Lodge è la miglior soluzione con un buon rapporto qualità/prezzo se si intende dormire all’interno del parco. Si tratta di tanti blocchi a un piano (parte ovest ) o due piani ( parte est) dislocati in un’aerea di parecchi kilometri. Soluzione spartana ma funzionale. Se sarete così fortunati da trovare posto, ma qui si dovrebbe partire con la ricerca almeno 6 mesi prima, date un’occhiata a queste altre due strutture che si trovano all’interno del parco: Brigth Angel hotel e El Tovar hotel. Entrambe collocate nella parte ovest del grand Canyon Village, hanno il pregio di trovarsi veramente sul ciglio del canyon, a differenza dello Yavapai circondato dai boschi. Il secondo è un hotel vero e proprio, storico. Ha un fascino d’altri tempi, rammodernato ma sempre con quest’aurea da pionieri che vi aleggia intorno. Molto affascinante.

Punti di osservazione raggiungibili in auto: Il primo è il Desert View Watchtower, quello più in alto di tutti, dove c’è una torre di osservazione in pietra alta una ventina di metri da cui si può osservare il parco in tutta la sua immensità. In zona c’è tutto: tavoli pic-nic, servizi igienici, market e ristorante. Come ovunque nel parco è possibile riempire bottiglie e borracce con acqua fresca. L’acqua in bottiglia infatti non viene venduta da nessuna parte. Si prosegue poi per Lipan Point, Grandview Point e Yavapai Point (proprio sopra a Phantom Ranch), dove la visuale è più ristretta (si fa per dire) e dove si inizia a capire meglio la conformazione del canyon, la composizione delle rocce sedimentarie e le massicce propaggini orizzontali che lo dominano per oltre i tre quarti. La visita prosegue al Visitor Center, dove si assiste alla proiezione del filmato di circa 20 minuti che spiega tutto sul Grand Canyon, per poi proseguire all’ultimo punto di osservazione della giornata: Mather Point, da dove si vedono in direzione est alcune grandi guglie chiamate Tempio di Zoroastro e Tempio di Vishnu. Cena presso Yavapai Lodge Tavern. Speso usd 49,98

Pernottamento allo Yavapai Lodge.

11° giorno: Giovedì 22/08/19 GRAND CANYON

Prima colazione presso un caffè nella Market Plaza. Acquisto del pranzo al sacco al market. Speso usd 15,45. Partenza per una passeggiata verso i migliori punti panoramici con tappe a piedi e con bus navetta. Arrivo a Hermit’s Rest, il capolinea, dove ci sono i servizi, ci si può riposare e vedere una bella visuale della parte ovest del Grand Canyon. Al rientro sosta al Bright Angel Harvey House Tavern per un caffè. Alla sera ritornati nuovamente al Bright Angel Harvey House Cafè per la cena. Speso usd 56,66.

12° giorno: Venerdì 23/08/19 GRAND CANYON –OATMAN (km 323) – LA QUINTA ( Km. 317)

Prima colazione presso il bar della Market Plaza. Partenza per l’esplorazione della Route 66 fino ad arrivare ad Oatman. Miglia appassionanti di strada stretta e rabberciata, senza l’ombra di un guard rail, con curve killer, pompe di benzina old-style, baracche, strapiombi ed un paesaggio desertico tipico del Mohave. Sembra veramente di stare all’interno di un film western. Manca solo John Wayne. Oatman è una vera e propria meraviglia fuori dal tempo. Ai tempi della febbre dell’oro Oatman era patria dei cowboy e dei ricercatori, ma oggi non può definirsi una ghost town (come Bodie o Calico) perchè le poche persone rimaste resistono strenuamente nella loro battaglia contro il tempo che divora le tradizioni. Lungo la polverosa Main Street, trafficatissima di burros, piccoli asini e delimitata da staccionate di legno, ci sono vecchi edifici oggi utilizzati come negozi di souvenir, mercatini, saloon ed anche un albergo, lo storico Oatman Hotel, sede della luna di miele di Clark Gable e Carole Lombard. Alla fine del centro abitato c’è una ricostruzione di una miniera dove è possibile immergersi per qualche passo nell’oscurità.

Pranzo presso Oatman Hotel. Speso usd 56,74

Nel pomeriggio partenza per LA QUINTA. La Quinta si crogiola nella Coachella Valley, a sud est di Palm Springs. La “Gemma del Deserto” conta circa 24.000 abitanti. La città ospita un villaggio dello shopping, un ottimo punto di partenza per esplorare il Salton Sea o affrontare in mountain bike il Bear Creek Trail, e, ovviamente, fantastici campi da golf. Il leggendario La Quinta Resort, dove Frank Capra scrisse il romanzo Orizzonte Perduto ha attirato personaggi celebri sin dall’apertura nel 1926 mentre la località di Silver Rock offre favolose piste da golf ai margini delle Santa Rosa Mountains.

Arrivo e sistemazione dal 23/08/19 al 24/08/19 THE CHATEAU AT LAKE LA QUINTA, 78120 Caleo Bay Dr, La Quinta, 92253, CA
Solo pernottamento, Importo pagato102,85€. Addebitata una resort fees di usd 25,00 a camera a notte. Cena presso il ristorante Melange che si trova all’interno del resort. Speso usd 70,00

13° giorno: Sabato 24/08/19 LA QUINTA – LOS ANGELES ( km. 233 ) – ITALIA

Prima colazione da Starbucks a La Quinta. Check-out e partenza per Los Angeles. Arrivo intorno alle 13.00 nel parcheggio retrostante il Dolby Theatre. Speso usd 15,00 per sosta auto fino alle 15.00. Pranzo, come il primo giorno, presso California Pizza Kitchen in Hollywood boulevard. Speso usd 48,86. Partenza per ufficio noleggio budget per rilascio auto. Da lì, navetta per il terminal 2. Operazioni di imbarco e partenza con volo DL 78 Los Angeles ore 19:18 Amsterdam ore 14:55 del 25/08/19

14° giorno: Domenica 25/08/19 ITALIA

Arrivo con Volo AZ113 Amsterdam ore 20:15 Malpensa ore 21:50

Bilancio di viaggio assolutamente positivo. È necessario sapere un paio di cose prima di mettersi in viaggio. Informarsi bene sulle distanze da percorrere e calcolare di conseguenza, per tempo, quando è il caso di fare carburante. Potrebbe non esservi anima viva per centinaia di kilometri. In questo ci sono mappe scaricabili anche off line che consentono di pianificare, lungo la strada, eventuali soste carburante e per cibo.

Nelle stazioni di servizio, ai distributori automatici di carburante, le pompe di colore nero sono per la benzina, quelle di colore verde per diesel.

Il pagamento automatico con carte di credito è riservato solo ai residenti perché viene richiesto lo zip code ( codice postale); si deve quindi entrare all’interno del negozio e prepagare in contanti indicando il numero della pompa; per l’importo dovrete fare voi un calcolo approssimativo. Se, come è capitato a noi, avrete pagato di più rispetto a quanto poi è stato realmente l’importo del pieno, si torna dentro e si chiede il resto.

Parcheggiare a Los Angeles è costoso e bisogna fare attenzione alle entrate e alle uscite. Alcuni parcheggi all’aperto hanno la cattiva abitudine di posizionare all’ingresso delle bande metalliche dentellate, rivolte verso il senso di marcia. Se si esce dalla parte giusta, le gomme abbasseranno i denti, se erroneamente di entra dalla parte sbagliata, queste rimarranno dritte e vi troverete con le gomme bucate, quindi, attenzione ai cartelli!

Gli americani sono molto cortesi e disponibili. Si deve però fare lo sforzo di parlare, senza temere gli strafalcioni, sarà molto apprezzato.

Osservate i limiti di velocità scrupolosamente, la polizia non si vede ma c’è!

I semafori non si trovano allineati all’incrocio ma al centro. Salvo non sia diversamente indicato, se la strada è libera si può svoltare a destra anche col rosso. Sulle freeway le uscite sono indicate solo col numero o il nome della strada ed il punto cardinale. A tal proposito le strade con un numero dispari hanno un tragitto nord-sud mentre quelle con numero pari hanno tragitto est-ovest. Spesso ci sono fino a 7/8 corsie per carreggiata, ciascuna dedicata ad una diversa direzione. Bisogna allinearsi nella corsia desiderata molto prima della svolta seguendo le indicazioni. Volendo si può sorpassare anche a destra mentre nella corsia più a sinistra spesso si può trovare il Car Pool, dedicata alle auto con almeno 2 persone all’interno. Le freeway (Interstate, strade US o strade California) sono tutte gratuite salvo alcune corsie Express opzionali a pagamento.

I locali alla sera, nelle cittadine più piccole, chiudono presto ( 8.30-9.30 massimo).

Per chi vuole provare l’ebbrezza di viaggiare leggero, solo con bagaglio a mano, consiglio di individuare nelle località in cui si alloggia più di una notte, le lavanderie con servizio di consegna in poche ore. Prezzi onesti. Altrimenti affidatevi alle lavanderie a gettoni, l’unico problema è che perderete tempo prezioso per rimanere a seguire il lavaggio e l’asciugatura. Tutti gli hotels sono dotati di asse e ferro da stiro, se proprio non potete rinunciare alla camicia stirata.

Ultimo consiglio spassionato: stipulate un’assicurazione sanitaria. Molte assicurazioni di viaggio, propongono anche una combinazione con bagaglio e annullamento. Se non siete convinti su queste ultime due, credetemi, la prima è indispensabile. Dati i costi elevatissimi delle cure negli USA, senza assicurazione, qualora doveste essere ricoverati in ospedale, vi sarebbe richiesta una parcella da centinaia di migliaia di dollari, e in alcuni casi non vi sarebbero prestate cure. L’assicurazione Allianz copre con massimale illimitato; è sufficiente aprire un sinistro e una centrale operativa in Italia vi seguirà passo passo, nella gestione delle cure, ( medici italiani si relazionano coi medici in loco) e bonificherà direttamente alla struttura sanitaria presso la quale si è ricoverati l’intero costo della fattura emessa.



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