Panama with indios

Il "dream team", stavolta al completo, ha accolto una new entry: Monica, direttamente da Zurigo! 05. 01. 2007 Farallon (PANAMA) Dopo 10 ore di volo e 3 films, stiamo sorvolando la Repubblica Dominicana in questo primo viaggio del 2007! Panama! Questa strisciolina di terra, capolinea dell'America Centrale e ultima frontiera prima di "penetrare"...
Scritto da: brawler
panama with indios
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 2000 €
Il “dream team”, stavolta al completo, ha accolto una new entry: Monica, direttamente da Zurigo! 05. 01. 2007 Farallon (PANAMA) Dopo 10 ore di volo e 3 films, stiamo sorvolando la Repubblica Dominicana in questo primo viaggio del 2007! Panama! Questa strisciolina di terra, capolinea dell’America Centrale e ultima frontiera prima di “penetrare” nel Sud America via Colombia. Ebbene sì, questa lingua di terra confina a nord con il Costa Rica, a sud con la pericolosa Colombia, ad est con l’Oceano Atlantico e ad Ovest con quello Pacifico. Ed oggi, per la prima volta in vita nostra abbiamo fatto il bagno in questo nuovo grande mare, che a differenza del nome, è il più pericoloso al mondo. L’acqua non è lontanamente paragonabile a quella caraibica! Atterrati a Panama City, veniamo avvolti da un’umidità molto fastidiosa, che però, l’aria condizionata a manetta del nostro bus ci fa ben presto dimenticare… Per raggiungere il nostro “villaggio turistico” percorriamo due ore di strada e la mia attenzione è subito catturata dalla rigogliosa vegetazione, a tratti impenetrabile e subito la mia mente cominciava a fantasticare, immaginando magari, piantagioni di coca nascoste e narcotrafficanti, mimetizzati, che controllavano il tutto! Passiamo anche su un ponte che sovrastava il celeberrimo Canale, quello che ha reso Panama famosa in tutto il mondo e che ha tanto arricchito questo piccolo staterello! Ma, giunti nel nostro villaggio iper turistico, una delusione contagiosa s’impossessa di noi. Ma dove siamo? A Beverly Hills? Tanti lussuosi e grandi fuoristrada, americani e canadesi ovunque con le loro pance in bella mostra, i loro modi “caciaroni” da padroni del mondo… Non è il Panama che mi aspettavo, mi pareva di essere atterrato per sbaglio in California! Ma il nostro spirito di viaggiatori ci porta, dopo cena, subito a fare un giretto al di fuori del villaggio, nel paesino di Farallon! Un’insieme di classiche caserelle coloniali-caraibiche, col giardinetto con le amache e le famigliole, un pò come avveniva in Italia 50 anni fa, riunite attorno al “focolare”, chiacchierano tranquillamente. L’amaca magari è il loro “focolare”! La gente ci saluta, ci sorride, è cordiale con noi. I bambini ci vengono incontro, i ragazzi scherzano con noi e noi godiamo di questi momenti anche quando Carlo propone un minuto di silenzio per ascoltare la Natura che ci parlava! Sulla strada del ritorno ci fermiamo a chiacchierare con un’allegra famigliola, chiediamo come trascorrono di solito le serate lì e loro, meravigliati: “Come? C’è la balera lì! Ogni sera si balla!”, come per dire, che domanda stupida! Dovrebbero vedere come le trascorriamo noi,invece, nel nostro grigio Paese in inverno, dopo una stressante, noiosa e stancante giornata di lavoro! E’ proprio vero, si accontentano di nulla e ne sono felici! Diceva bene quel poeta che solo i bambini e gli ignoranti sono felici perchè non hanno la conoscenza di nulla! 06. 01. 2007 Penonomè (PANAMA) La mattinata la trascorriamo sguazzando come delle anguille appena liberate in acqua, giocando a calcio coi colombiani, scherzando con questi ultimi sui narcotraffici e la coca e facendo lunghe passeggiate circondati da simpaticissimi uccelletti e lottando con il sole che anche qui picchia di brutto! Nel pomeriggio, con un autobus locale e con 3$ andata e ritorno: io, Jeff, Carlo e zia Anna partiamo alla scoperta della più vicina cittadina: Penonomè! Divertentissimo il viaggio nel piccolo pulmino che si fermava ogni volta che vedeva qualcuno lungo la strada. Arrivati a destinazione notiamo le occhiate incuriosite della gente, sempre sorridenti. Diciamo che questo paese non si può certo definire un luogo turistico! Giriamo tra i classici negozietti caraibici dalle insegne pubblicitarie multicolori e dipinte direttamente sui muri degli stessi! Un simpaticissimo vecchietto, sarto di mestiere, ci accoglie nel suo “laboratorio” anni ’40; un’anziana donna ci mostra orgogliosa il suo presepe nel salotto di casa sua! E’ questo per me lo spirito giusto quando si viaggia! Tornati alla “base” conosciamo Lorena, un’allegra vicentina (nonostante sia una vigilessa urbana, scherzo!), in vacanza da sola qui e diventa subito nostra “compagna di merende”! 07. 01. 2007 Pararapuru (PANAMA) Sveglia di buon’ora e via col taxi noleggiato ieri sera per l’occasione! Si va nella jungla a visitare la tribù degli Embera! Dopo due ore di tragitto e dopo un’emozionante traversata del Rio Chagrez in canoa ammirando una natura rigogliosissima, uccelli, tartarughe, farfalle colorate, ranocchi ecc. Giungiamo ad una cascata da film d’avventura! Mi sembrava di essere nel film: “Mission” con gli indigeni che ci seguivano vestiti solo di una fascia attorno al pube! Ma il bello doveva ancora arrivare; riprendiamo la canoa e da “Mission” saltiamo in un documentario tipo “Piero Angela”! Raggiungiamo il loro villaggio mimetizzato nella jungla… Rimango letteralmente a bocca aperta nel vedere gli uomini che suonavano strani strumenti musicali ricavati semplicemente da pezzi di legno e le donne, col seno scoperto e adorno da grandi collane che ci osservavano in silenzio. Non erano i Kuna che tanto avevo cercato, ma chi se ne frega! Armato di macchina fotografica parto subito alla scoperta del villaggio, ma… No! Vedo un gruppo di turisti! Delusione! Vuoi vedere che è la classica attrazione per noi poveri turisti creduloni? Gli indios, che quando i turisti se ne vanno, ritornano nelle loro case moderne… Magari la donna a cucinare al micro-onde, il marito a guardare la tv seduto in divano e i figli a giocare con la Playstation… Finisce di colpo tutto il romanticismo, la poesia svanisce ma continuo la mia esplorazione da solo e superati degli alti cespugli… Wow! Il mio cuore si riempie di nuovo! Il loro vero villaggio compare dinanzi ai miei occhi! Palafitte con i panni stesi ad asciugare, bagno stile latrine SCOUT e i bambini che, nascosti, mi scrutavano… Grandioso! Ero lì a bocca aperta e lentamente mi guardavo intorno quasi ad aspettare che da un momento all’altro sbucasse un regista e facesse batter il “ciak” di fine ripresa! Ma non c’era ed io continuavo a cercare di cogliere quanto più potevo! All’improvviso, dal nulla, quasi come se non ci fossi, sbuca una donna con un lungo bastone con una bambina bellissima che sembrava la copia in miniatura di “Pocahontas” cominciano a tirar giù da una specie di palma una specie di nocciole che poi tranquillamente schiacciavano e mangiavano! Ma si avvicina l’ora del pranzo… Ci aspetta del platano e pesce appena pescato dal fiume, fritto, avvolti in una grande foglia di palma! Squisiti! Charlie fa colpo sulla figlia del capo villaggio che ci porta in giro fino alla loro scuola, una piccola baracca molto modesta ma decorosa! Incantati ci guardavamo intorno ma la poesia viene interrotta dalle grida di “Evarista, il nostro autista” che ci avvisa che la canoa sta per ripartire, giusto in tempo per ammirare l’ultimo spettacolo degli Embera: la divisione del riso, fagioli, dentifricio ecc. Appena portati dalla città: mi son sentito come Leonardo di Caprio in “The Beach”! Ultimo spettacolo prima di tornare ad essere i soliti turisti del villaggio 5 stelle! 08. 01. 2007 Farallon (PANAMA) Dopo Krakow, Capo Verde e Marsa Alam, anche a Panama ho beccato la febbre! Stamattina stavo malissimo! Ma nel pomeriggio, imbottito di medicinali, insieme a Monica, Carlo e Jeff noleggiamo le bici e facciamo tutto il giro di Farallon! Che divertimento! Serata a lume di candela con tutto il “dream team” e poi tutti in disco, uniti a tre colombiane super casinare ci buttiamo nel karaoke spagnolo! Microfono in mano e strumenti musicali di ogni genere nell’altra a cantare a squarciagola in spagnolo canzoni mai sentite! 09. 01. 2007 Panama City (PANAMA) Finalmente siamo andati a visitare la capitale: Panama City! Prima tappa: il celeberrimo Canale! Questo capolavoro di ingegneria, definito l’ottava meraviglia del mondo, sinceramente non mi ha entusiasmato più di tanto! E’ naturale che è molto interessante vedere come avviene l’attraversamento da parte delle navi, reso più difficile dal fatto che i livelli dei due oceani non sono uguali, allora, create varie chiuse, con vari passaggi s’innalza o abbassa il livello dell’acqua in base alla rotta della nave per permetterle il passaggio! Il procedimento è più o meno il seguente: 1) la nave giunge nella prima chiusa e attraverso dei grandi fori, tipo vasca da bagno, si riempie; 2) stesso procedimento, il livello si alza ancora di più; 3) di nuovo continua l’innalzamento e a questo punto il livello dell’acqua è uguale al successivo, di conseguenza la nave è libera di procedere via. Questa operazione dura dalle 8 alle 10 ore! Dopo aver visitato il museo del Canale procediamo alla volta di Panama Vieja! La città vecchia! Mi ricordava un pò l’Avana per il tipo di costruzioni e un pò Santo Domingo per la trascuratezza e sporcizia! Ed io che speravo di trovare tracce di Cristoforo Colombo o del Pirata Morgan… Panama City ci ha accolto molto silenziosamente. Purtroppo oggi è stato l’anniversario di una festa nazionale e tutti i negozi erano chiusi! Ed io che mi aspettavo di girovagare su grandi stradoni super affollati ai piedi di maestosi grattacieli, di nuovo rimango deluso… I grattacieli, stile Miami, li abbiam visti solo dalla macchina, il resto del pomeriggio l’abbiamo trascorso in un grandissimo centro commerciale, stile grande Mall Americano, a fare un pò di shopping.

10. 01 2007 Rio Hato (PANAMA) Col solito van locale, oggi, siamo andati a visitare Rio Hato; città di Manuel, il barman gay del nostro villaggio. E’ stato proprio lui il nostro Cicerone. Che situazione strana! Tre occidentali, turisti, che passeggiano in un paesino sconosciuto con uno palesemente gay! (non fraintendete, non ho nulla contro gli omosessuali, però la situazione era molto comica!) Attiravamo l’attenzione di tutti! Ma il colmo s’è toccato quando Jeff, innocentemente, entra in farmacia per acquistare un pacchetto di preservativi accompagnato da Manuel… Rio Hato è una cittadina microscopica! C’è un piccolo spiazzo con un supermarket, un internet point, una lavanderia e un negozietto di abbigliamento di abiti di seconda mano! Addirittura quando ho chiesto all’autista dell’autobus di lasciarci nel centro del paese s’è quasi messo a ridere…

Dopo una bibita fresca sorseggiata, in una specie di fast food, con la calma centro-americana proseguiamo il nostro cammino, destinazione: Antòn! In quest’altro paesino veniamo subito colpiti dai tanti festoni e preparativi in atto, infatti dal 12 al 14 gennaio ci sarà un’importante festa cittadina! Peccato che cominci quando noi ritorniamo in Italia! Ci infiliamo in un mercatino della frutta e due belle negrette ci sorridono! Che simpatiche! Aiutano il padre a vendere frutta! Ci spiegano che qui, se non hai 18 anni, non puoi entrare in discoteca e molte cose ti sono proibite; una delle due quest’anno sarebbe, finalmente, diventata maggiorenne e di conseguenza fatto il suo ingresso nella “società dei grandi” e quando abbiamo chiesto alla sorellina minore che cosa avrebbe fatto quando la più grande sarebbe andata a ballare, lei ci risponde candidamente e timidamente: “Ballerò anche io… A casa con lo stereo!” Continuiamo a gironzolare per Antòn finchè giungiamo in una grande sala da biliardo, di quelle caraibiche… Non resistiamo, una partita ci vuole proprio! 11. 01. 2007 Farallon (PANAMA) Dopo un bel bagno rilassante, abbiam fatto una partita a beach volley; noi tre italiani contro una colombiana, un danese e un canadese! Abbiam vinto, naturalmente! 😉 Già un pò di nostalgia ci assale… 12. 01. 2007 Panama City (PANAMA) Tutto ha un inizio e tutto ha una fine, poi quando una cosa è stata bella, la fine, anche se prevista, arriva sempre inaspettatamente e dolorosamente…

[Charlie]: “…Non scrivevo sul “libro del viaggiatore” un pò per pigrizia, un pò perchè volevo che non finissero mai quei giorni felici… Chi lo sa… Il trio alimentato ad energia solare colpisce sempre…” se vuoi visita il mi osito www.Born2travel.It



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