Amsterdam express

I tulipani, le vetrine del quartiere a luci rosse, i koffieshop. Ma anche Van Gogh, i pittori del Secolo d’oro, l’Heineken. Amsterdam è tutto questo e ancora di più. In un concentrato di strade e viuzze che affondano le loro radici nel passato medievale e mutuano la loro impronta multiculturale dall’epoca delle grandi scoperte. La...
Scritto da: 20miles
amsterdam express
Partenza il: 05/02/2010
Ritorno il: 07/02/2010
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
I tulipani, le vetrine del quartiere a luci rosse, i koffieshop. Ma anche Van Gogh, i pittori del Secolo d’oro, l’Heineken. Amsterdam è tutto questo e ancora di più. In un concentrato di strade e viuzze che affondano le loro radici nel passato medievale e mutuano la loro impronta multiculturale dall’epoca delle grandi scoperte. La capitale dei Paesi Bassi è un luogo che destabilizza, alternativa e tollerante fino al midollo, ordinata e pulita ma non troppo come accade nelle capitali del Nord Europa. Quando si cammina per strada bisogna sempre prestare attenzione alle decine e decine di biciclette che sfrecciano come bolidi, incuranti dei pedoni e dei poveri turisti spaesati. Febbraio non è certo il momento migliore per visitare Amsterdam. Il freddo è pungente, il nevischio può essere di intralcio e la nebbia incombe sulle giornate, offuscando le foto ricordo. Ma anche in questa stagione in cui i tulipani non sono ancora fioriti e la città deve dare ancora il meglio si sé, i turisti accorrono a frotte da tutta Europa. Approfittando di un weekend lungo, abbiamo programmato una “gita” di tre giorni con l’aiuto di lastminute.Com che ci ha consentito di reperire volo da Catania (con scalo a Roma) e hotel 4 stelle a un prezzo che ritengo formidabile: 672 euro per due persone comprensivo di assicurazione in caso di l’annullamento. Anche gli orari dei voli sono a dir poco perfetti con arrivo a Schipol venerdì alle 11,35 e ripartenza la domenica alle 18,25. Il mezzo più comodo per raggiungere la Centraal Station, che è il luogo da cui partono tutti i tram e i bus e che si trova a due passi dal cuore della vita di Amsterdam (ci si può anche muovere a piedi), è il treno del GVB: il biglietto si acquista nei “distributori automatici” o alla biglietteria sopra i binar e costa 4,30 euro a tratta (il roundtrip si può fare soltanto se si ritorna in giornata). Il treno – ce n’è uno ogni quarto d’ora -è impiega una ventina di minuti per giungere a destinazione. L’albergo “selezionato” da lastminute.Com è uno di quelli top secret: il Moevenpick hotel, quattro stelle nuovo di zecca, è già visibile all’uscita posteriore della stazione ma per raggiungerlo a piedi bisogna camminare un quarto d’ora buono in una strada tutt’altro che panoramica. Per fortuna l’albergo offre gratuitamente un utilissimo servizio navetta per la Centraal station dalle 7 del mattino alle 22,30 con partenza ogni mezz’ora: basta prenotare il posto e il gioco è fatto. Per il resto l’albergo è davvero ottimo: pulito, accogliente e nuovissimo, con la cassaforte capiente per ospitare il laptop.

Tre giorni non sono tanti per scoprire una città come Amsterdam, ma le attrazioni importanti da vedere sono concentrate e facilmente raggiungibili che l’impresa si può tentare. Il primo giro in città è sempre esplorativo: seguiamo il Damrat che dalla stazione porta a piazza Dam, dove si affacciano il Palazzo reale (chiuso per lavori) e la Nieuwe Kerke, dove i sovrani olandesi vengono incoronati. Questo primo approccio serve già a prendere le misure della città, a capire le distanze per programmare le tappe e ad avere un primo contatto con la gente e con le sue abitudini, tra distributori automatici di krokketten (buonissime quelle di Febo) e fast food specializzati in patatine fritte. Ad Amsterdam una visita assolutamente da non perdere è al Van Gogh Museum: l’ingresso costa 14 euro a persona per gli adulti (non ci sono sconti per studenti ma se siete ad esempio giornalisti badate ad avere il tesserino timbrato per l’anno in corso, cosa che io non avevo) cui vanno necessariamente aggiunti 5 euro per l’audioguida. Sono soldi spesi bene per un viaggio nella vita dell’artista che dura non meno di due ore. Per questioni di tempo non siamo riusciti ad inserire nel nostro programma il Rijksmuseum, che si trova proprio di fronte al Van Gogh, ma abbiamo preferito puntare sulla casa di Anne Frank. La scelta di acquistare i biglietti online (9 euro a persona, anche qui non è prevista alcuna concession) si è rivelata vincente: anche se non è affatto un periodo di alta stagione la fila è abbastanza lunga e col freddo lo sembra ancora di più. Col biglietto stampato a casa si può accedere da una porta laterale riservata e saltare ogni ingorgo. E’ un’esperienza intensa. Trovarsi in quelle stanze lasciate intatte come erano 70 anni fa, con le foto dei divi di Hollywood attaccate dalla giovane Anne alle pareti, in quel nascondiglio protetto da una libreria al termine di una ripidissima scalinata, si sia consumata la tragedia di gente innocente fa venire i brividi. Altre tappe immancabili sono il Bloemenmarkt, il mercato dei fiori dove ci si può sbizzarrire nell’acquisto di bulbi di ogni tipo, il Begijnhof con la sua atmosfera surreale fuori dal tempo e il quartiere a luci rosse con le centinaia di donne (molte giovanissime, altre più attempate) alle vetrine. Si è rivelato una grande delusione invece il mercatino di Albert Cuypmarkt al De Pijp, descritto dalla guida come uno dei più frequentati e forniti. Potete benissimo evitarlo. A proposito della guida poi devo segnalare le “pecche” della Lonely Planet cui sono da decenni affezionata. Meglio non prestare troppo affidamento, rischiereste di fare valutazioni che potrebbero compromettere il viaggio: ad esempio, sulla Lp è indicato che il mercato dei fiori e la maggior parte dei negozi sono chiusi la domenica mattina d’inverno, ma la notizia non corrisponde a realtà. Per muoversi non abbiamo fatto affidamento sulle nostre gambe, ma per i mezzi urbani è consigliabile acquistare “biglietti cumulativi” visto che le singole corse sono estremamente costose: un biglietto acquistato sul tram direttamente dal conducente costa 2,60 euro per un’ora e bisogna passarlo sui lettori ottici ogni volta che si sale sul mezzo e quando si scende. Una soluzione che ho trovato un po’ scomoda. Infine il capitolo cibo: come leggerete su tutte le guide Amsterdam è così multiculturale che è possibile trovare ristoranti di qualsiasi natura. Tra le specialità locali segnalo i panekoeken dolci o salati, le krokketten (frittissime), bitterballen (altrettanto fritte) e una zuppa di piselli con salsicce affumicate niente male. Noi abbiamo anche fatto tappa in un pub irlandese al De Pijp (O’ Connel se non sbaglio) e in un ristorante argentino Argentino’s su Damstraat, buono e veloce: per due filetti di carne, con patate fritte e insalatina più due birre piccole si paga meno di 30 euro. La scelta è ancora più vasta per i locali dove si beve e si fa tardi davanti a una birra (costo orientativo: 2,50 euro per una birra piccola ai 4 -5 euro per una media o una bottiglia). I bruin cafè sono tra questi: noi abbiamo trovato delizioso il Lokaal t Loosye a Nieuwmarkt.



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