Belgio e Olanda tra campagna e città

Da alcuni anni, tutte le volte che organizziamo (io e mio marito) una vacanza, consultiamo “Turisti per caso” in cerca di notizie utili. Abbiamo, quindi, deciso di diventare anche noi parte attiva ed inviare questo diario di viaggio, sperando di dare un piccolo contributo alla tribù degli ”internauti”.Sabato 25/04/09 Napoli –...
Scritto da: rosaba
belgio e olanda tra campagna e città
Partenza il: 25/04/2009
Ritorno il: 02/05/2009
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
Da alcuni anni, tutte le volte che organizziamo (io e mio marito) una vacanza, consultiamo “Turisti per caso” in cerca di notizie utili. Abbiamo, quindi, deciso di diventare anche noi parte attiva ed inviare questo diario di viaggio, sperando di dare un piccolo contributo alla tribù degli ”internauti”.

Sabato 25/04/09 Napoli – Bruxelles Partenza alle 07 da Napoli con volo Alitalia (A-R € 201,6 in due) ed arrivo a Bruxelles (scalo a Fiumicino) alle 11,30. Sbarchiamo in perfetto orario, ma la valigia non ci ha seguito! Come inizio non c’è male! Ci attardiamo un po’ per le procedure di rito: “Oggi pomeriggio, massimo domani arriverà” ci rassicura la signorina al banco, ma ci da anche il modulo da riempire in caso di perdita definitiva (speriamo bene!!!).

Decisi a non farci mettere di cattivo umore, prendiamo il treno per la Gare du Nord (€3 x 2) e di qui, a piedi, raggiungiamo il Best Western Central in Rue Royale (€ 149 la matrimoniale x 2 notti, con prima abbondantissima colazione inclusa, prenotato con Booking.Com). Belle camere, personale molto gentile, a 10 minuti di cammino dal centro: da consigliare sicuramente.

Tempo coperto ma non piove. Subito c’infiliamo nel fiume di gente che sciama dalla cattedrale di St. Michel (la fotocopia di Notre Dame) verso la Grande Place, che lascia stupiti per lo splendore dei suoi palazzi istoriati d’oro. Ci godiamo le stradine intorno alla Grande Place, vediamo il Menneken pis (praticamente un bambolotto), Place St. Catherine, la Bourse, la Galerie de la Reine e du Roi. Le vetrine fanno venire l’acquolina in bocca esponendo dalla cioccolata, in tutte le forme, e qualunque altra delizia. Alla fine non resistiamo alla tentazione di assaggiare una waffel (o gauffre) con cioccolata fusa. Prima che tutto chiuda alle 18, compro l’indispensabile per il mio fabbisogno di un paio di giorni (il mio maritone previdente ha portato solo bagaglio a mano) nel caso la valigia non arrivi.

Cena al “Fin de Siecle”, Rue de Chartreux 9, consigliatoci da nostro figlio che ci ha mangiato. E’ un localino difficile da trovare, perché non ha nessuna insegna, ma vi assicuro che la breve fatica della ricerca viene tutta ricompensata dagli ottimi piatti e dal prezzo onestissimo (€ 42 in due). Alla fine esausti e felici torniamo in Hotel con la bella sorpresa della mia valigia in camera.

Domenica 26/04/09 Bruxelles Usciamo decisi a prendere il City Bus Tour (€18 a persona x 2 giorni di utilizzo) con audioguida in italiano. Il primo giro parte alle 10 e piove. Gironzoliamo un po’ in attesa di accomodarci ai posti anteriori alle 9,40. Completato il giro completo, abbastanza esauriente, scendiamo alla Place du Grand Sablon, con il mercatino domenicale di bancarelle di antiquariato (prezzi inavvicinabili) e la chiesa dalle bellissime vetrate. Facciamo un giro davanti al palazzo reale e riprendiamo il City Tour per andare alle Serre Reali (aperte solo per un mese all’anno). Un’ora di fila per entrare (€ 5 a persona), per fortuna è tornato il sole. Bellissime le serre ed il parco, ordinari i fiori e le piante (forse noi siamo abituati a cose più belle in Italia). Secondo pomeriggio ancora a spasso per il centro a fare foto e a fare spese nell’unico centro commerciale aperto (City 2). Cena da “Fin de Siecle”, che conferma l’ottimo giudizio di ieri sera (€ 50 in due).

Lunedì 27/04/09 Bruxelles – Amsterdam e dintorni Dobbiamo ritirare l’auto (€ 156,28 per 5 giorni, prenotazione on-line presso EconomyCarRentals.Com, con partner in Belgio: Budget) a Louizalaan. All’inizio della strada c’è un centro commerciale e non perdo l’occasione di comprare qualcosa, con mio marito che mi ammonisce a proposito dello spazio limitato nelle valigie. Ci danno una Skoda Fabia quasi nuova di zecca, accendiamo il fido Tom-Tom (abbiamo portato il nostro, visti i prezzi del noleggio) e facciamo rotta su Amsterdam. Constatiamo con piacere che le bellissime autostrade del Belgio e dell’Olanda sono assolutamente gratuite.

L’Hotel Campanile Zuidost (€297 la matrimoniale x 3 notti, senza colazione) non è un granché e ci danno anche una camera con la tapparella guasta. Pazienza! Non ci dobbiamo vivere!.

Non conviene fare per poche ore il biglietto giornaliero (€ 7 a testa) per Amsterdam e meno ancora conviene fare il biglietto di andata e ritorno (€ 5,2 a testa). Decidiamo, approfittando del tempo variabile senza pioggia, di dedicare il pomeriggio ad un’escursione nei dintorni (diciamo che l’Olanda è piccola e con 40-50Km vai dovunque).

Andiamo a Zaamse Schans (parcheggio € 1 per ½ ora, ma se sgarrate scattano i 6 € della giornata intera). Zaamse Schans è una specie di parco a tema, una piccola Gardaland, con mulini a vento perfettamente funzionanti, canali, ochette, e schiere di giapponesi in gita. Decidiamo che la ½ ora di parcheggio va rispettata, anche perché pioviggina ed il cielo promette di peggio. Facciamo alcune foto e ci dirigiamo a Marken (parcheggio € 5,5 a prescindere), piccolo e affascinante paesino di pescatori su un isolotto unito alla terra ferma. Qui nello splendido porticciolo con pontili di legno ci godiamo in completo silenzio (non esiste traffico veicolare se non di biciclette) un po’ di sole (il tempo cambia in continuazione) davanti ad una buona birra, guardando i gabbiani e le barche a vela, con il vento tra i capelli.

Dopo questa pausa romantica ci rimettiamo in macchina e tra il verde dei prati, l’acqua dei canali e le pale dei moltissimi moderni mulini per la produzione di energia eolica, giungiamo ad Enkhuizen. Questo paesino è proprio suggestivo e merita una sosta. Passeggiamo tra le stradine silenziose, fotografando qualunque cosa, cerchiamo anche di mangiare qualcosa ad una pescheria che cucina anche il pesce dei suoi banchi, ma, essendo le 18,45, ci dicono che la cucina è chiusa e possiamo solo acquistare pesce crudo. Giriamo ancora un po’ e ci fermiamo a cenare ad una steak house argentina (€ 45 in due): con filetto e patata alla brace si va sempre sul sicuro.

Alle 20,30 il sole è ancora abbastanza alto per cui imbocchiamo la diga dell’Ijsselmeer e facendo ca. 35Km tra due specchi d’acqua salmastra, con uccelli acquatici che si alzano dai bordi della strada al nostro passaggio, ritorniamo sulla terra abitata al Lelystad.

Rientriamo al Campanile Hotel scoprendo che nella stanza non funziona il riscaldamento e la TV non sintonizza alcun canale italiano. Ma siamo troppo stanchi per protestare e, a giudicare dal parcheggio, l’hotel deve essere pieno, per cui c’infiliamo sotto il piumone fino alle orecchie affidandoci ad un buon sonno ristoratore (se dovessimo ricapitare ad Amsterdam sicuramente ci terremo alla larga da questo Hotel).

Martedi 28/04/09 Amsterdam Ottenuta la promessa dalla ragazza della reception, che parla spagnolo, di avere un’altra stanza, eccoci pronti a conoscere la Venezia del Nord. Andiamo al capolinea della linea n°52 del metro che è proprio di fronte all’Hotel (vicinanza al metro e parcheggio gratuito rappresentano i soli lati positivi di questa struttura), facciamo due giornalieri da €7 a testa ed in 15m’ siamo alla Centraal Station.

Una visita appena più accurata di Amsterdam con i suoi tesori artistici, la sua vita culturale e notturna, richiederebbe da sola almeno una settimana. Noi, purtroppo, non abbiamo tanto tempo, per cui ci limitiamo ad una presa di contatto (Km percorsi a piedi ed in tram) che, per quanto fugace, non ha mancato d’imprimerci i contrasti che questa città presenta: da un lato la suggestione e la quiete dei ponti sui canali più periferici, delle stradine piene di antiquari, delle librerie attorno all’università, del castello medioevale in pieno centro cittadino e dall’altro la folla caotica di Piazza Dam (aumentata dagli arrivi per la Festa della Regina), di Kalverstraat, del Mercato dei fiori (Bloemenmarkt) e del quartiere a luci rosse.

Vogliamo segnalare: la visita alla Heineken piuttosto cara (€15 a testa), ma interessante, con degustazioni di birra e possibilità di acquistare gadget molto carini per figli e amici; lo spuntino in P.C. Hooftstraat n° 50 alla rosticceria-paninoteca italiana Pasta Tricolore (€ 13,5 in due) ; la cena fatta in Kalverstraat al La Place, self-service con offerta di piatti multietnici: salmone alla piastra (ottimo e abbondante) con verdure, patate al forno, birra e dolce per appena € 23,7 in due. Al rientro in Hotel la stanza è stata cambiata, ma in ogni caso niente canale TV italiano (fortuna che trasmettono la semifinale di champions ed il commento si può sopportare anche in olandese).

Mercoledì 29/04/09 Lisse – Delft – Van Haag – Harlem Dopo la chiassosa e stancante giornata cittadina di ieri, abbiamo bisogno di un po’ di relax campagnolo e programmiamo sul navigatore l’indirizzo del Keukenhof , nei pressi di Lisse. Il Keukenhof ( € 6 il parcheggio ed € 13,5 a persona l’ingresso) è un parco floreale, aperto al pubblico solo in questo periodo per mostrare lo splendido spettacolo della fioritura di milioni di tulipani di tutti i colori. Siamo senza parole e ci godiamo per tutta la mattinata l’ombra degli alberi, le cangianti tinte dei viali fioriti e le evoluzioni dei cigni nei corsi d’acqua. Le foto dei fiori e di noi in mezzo alle distese multicolori oramai si sprecano.

A malincuore ripartiamo e ci rechiamo a Delft, che è poco distante (parcheggio € 3,8 x 3 ore). Delft è molto carina, forse la più particolare delle cittadine olandesi che abbiamo visitato e certamente merita una tappa. Vi raccomandiamo, per uno squisito spuntino a base di pesce appena cotto, la pescheria De Visbanken, Halsteeg (€ 14 con pesce, panini e bibite in 2) situato in fondo alla Grow Markt, sulla destra se si guarda la piazza tenendo le spalle alla chiesa.

Gironzoliamo per qualche negozio di porcellana rendendoci conto che quella originale, dipinta a mano, costa cifre stratosferiche. Cambiate subito idea se avete pensato di portare ricordini ai parenti, a meno che non vogliate prendere paccottiglia: azzurra sì, ma magari fatta in Cina. Ci fermeremmo ancora, ma il tempo è tiranno e ci rechiamo a Den Haag, per visitare il Mauritshuis, piccola, ma qualificata pinacoteca della capitale. Mio marito ha già programmato di ammirare, tra gli altri, “La ragazza con orecchino di perla” di Vermeer e “Lezione di anatomia del Prof.Tulp” di Rembrandt, la cui riproduzione fa spesso da copertina a programmi congressuali e pubblicazioni di medicina.

Parcheggiamo la macchina proprio sotto il museo (Parkeren Pleingarage‎ € 5,2 x 3 ore) dove, per miracolo (il pagamento è pressoché sempre automatizzato), incontriamo un addetto e veniamo informati che il parcheggio (sempre per la festa della Regina, che pa…!) chiude alle 18 e che, dopo tale orario, la macchina rimane prigioniera fino all’indomani. Ci affrettiamo al Museo (€ 12 a testa, compresa audioguida in italiano, ma li vale tutti) e contempliamo le opere d’arte, anzi le più belle ci richiamano anche per un secondo giro.

Ci resta un oretta per vedere il parco del Bijinnenhof (palazzo del parlamento) e le vicinanze. Den Haag è proprio bella ed “a pelle” ci piace più di Amsterdam. Alle 17,45 recuperiamo l’auto.

La luce del giorno dura molto più che da noi, per cui non ci va di rientrare. Facciamo un’ulteriore tappa ad Haarlem, dove in centro le casette si addossano all’imponente cattedrale di S Bavone.

Giro tra i negozi come al solito chiusi e ci fiondiamo in una steak house per la cena (€ 57 in due).

Giovedì 30/04/09 Amsterdam – Kinderijk – Bruges Splendida giornata di sole. Lasciamo con sollievo il Campanile Hotel e dirigiamo verso sud per rientrare in Belgio, ma non senza una sosta per vedere i mulini a vento di Kinderijk. Ma Kinderijk non è solo mulini a vento (un paio visitabili ed altri usati come residenza), ma una vera e propria oasi naturalistica con uccelli acquatici, canali, fiori e tantissimo verde. Farvi una passeggiata (si paga solo il parcheggio, ma potete usare gratuitamente quello nei pressi dello stadio, nel paesino a 300 dall’ingresso del parco) oltre ad essere estremamente suggestivo costituisce una ritemprante full-immersion nella natura.

Facciamo uno spuntino ad Alblasserdam, dove imperversa la Festa della Regina, e riusciamo a fare delle foto a splendidi bambini biondi, vestiti di arancione dalla testa ai piedi.

Il trasferimento verso Bruges viene rallentato da due diversi incolonnamenti, per lavori autostradali (tutto il mondo è paese), per cui arriviamo verso le 17 all’Hotel de Pauw (€ 170 per una doppia per 2 notti con colazione inclusa, prenotazione con Booking.Com). Il parcheggio nelle strade circostanti è gratuito, facendo attenzione a cambiare mattina e sera l’ora del disco orario fornito dallo stesso hotel. L’albergo è piccolo e molto carino, a due passi dal centro, solo che la stanza più grande, da noi opzionata con un piccolo sovrapprezzo, è al 3° piano senza ascensore. Più che mai utili, in questa occasione, i consigli di altri clienti dell’hotel, letti su “Turisti per caso”: abbiamo messo l’indispensabile in una piccola borsa, lasciando il grosso dei bagagli nell’auto.

Andiamo subito a fare quattro passi per la città. Peccato che manchi poco alle 18 e si avvicina la fatidica ora X della chiusura totale: non solo dei negozi, ma anche dei City tour in bus o in battello.

Ammiriamo la splendida piazza, la cattedrale, il palazzo reale istoriato di fregi dorati ed i canali che circondano il centro. Dopo tanto cammino e tantissime foto (ho già adocchiato qualche bel negozio. Speriamo che domani siano aperti nonostante la festività del 1° Maggio), rientriamo in Hotel a prepararci per la cena (abbiamo prenotato al ristorante, che la proprietaria dell’Hotel, Sig.Ra Hilde, gestisce nelle vicinanze e ci ha raccomandato di non fare più tardi della 20,30). Il locale è caratteristico, la cena di buon livello per la presentazione e la qualità dei piatti, il conto neanche salatissimo (€ 58), tenuto conto che Bruges fa pesare la sua fama di patrimonio dell’UNESCO ed è abbastanza cara. All’uscita cambiamo l’ora sul disco orario e c’inerpichiamo sul nostro nido.

Venerdì 01/05/2009 Gent – Damme – Bruges Fatta colazione (marmellate e dolci artigianali, uovo alla coque della consistenza preferita, formaggi e quant’altro) prendiamo la macchina per andare a Gent. Un paio di parcheggi (indirizzo preso su internet) sono chiusi per la festività e, quindi, parcheggiamo in strada proprio alle spalle della cattedrale scoprendo con piacere che, proprio per la festa, la colonnina del parchimetro è inattiva.

Gent è una città splendida. A noi è piaciuta anche più di Bruges, forse anche perché meno affollata e più intima. Consigliamo a tutti quelli che fanno un giro da queste parti di non lasciarla fuori dai loro itinerari.

Torniamo a Bruges verso le 14,30, in tempo per acquistare qualche cosuccia (per fortuna i negozi sono aperti, fra cui uno dove ho comprato dei portafiori mai visti in Italia) ed in tempo per l’unico tour pomeridiano (€ 17 a testa con audioguida in italiano) che porta in bus alla cittadina di Damme, l’antico porto di Bruges, con ritorno in barca lungo l’antico canale che ancor’oggi le collega.

La gita è molto suggestiva: il borgo antico di Damme, ancorché molto turistico, conserva intatto il suo fascino. Il ritorno a Bruges via acqua vale da solo il prezzo del biglietto: un battello a ruota ripercorre lentamente un canale costeggiato da verdi prati ed ombreggiato da olmi, con aironi cinerini, che immergono il loro becco in acqua lungo le rive, mentre coppie di germani reali con i piccoli al seguito fanno evoluzioni a fior d’acqua.

Rientrati in centro ci facciamo un altro e più lungo giro delle vie del centro un po’ pensosi per la vacanza che si avvia al termine e compriamo i ricordini dell’ultimo minuto (tanto poi ci sarà sempre qualcuno di cui ci siamo dimenticati).

Cena nell’ennesima churrascheria argentina (€ 55 in due). Qui conosciamo una famiglia di emigrati italiani, residenti in Lussemburgo da 30 anni ed in vacanza a Bruges per il ponte del 1° Maggio. Parliamo del più e del meno, rendendoci conto con sorpresa che sono ben aggiornati sulle vicende politiche nostrane, certamente più di noi due, perché forse hanno un’informazione migliore e sicuramente la lontananza li ha preservati dal disgusto. 02/05/2009 Bruges – Bruxelles – Napoli Oggi rientro! Fisicamente, perché con la mente siamo già pronti a fantasticare nuove mete. Partiti con comodo, dopo colazione, riportiamo la macchina, con il pieno, alla Budget (che è allocata nel Novotel, vicino all’aereoporto) e la navetta gratuita ci deposita, ½ ora dopo, alle partenze. Controllo di sicurezza, acquisto di cioccolatini al free-shop e volo, con scalo a Linate, fino a Napoli, dove arriviamo in orario e con tutti i bagagli.

RIEPILOGO COSTI Viaggio aereo per 2 persone € 201,6 Trasporti (noleggio, carburante, parcheggio, metro) € 273,2 Alloggio per sette notti per 2 persone € 616,0 Vitto (ristorante, bar, spuntini, ecc.) € 426,6 Spese per visite varie (parchi, musei, giri turistici, ecc.) € 157,0 TOTALE € 1.674,4



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