una lunga nuvola bianca

Il viaggio “Una lunga nuvola bianca” è il significato di Ao-tea-roa, parole pronunciate da Kuramarotini moglie di Kupe quando, come narra la leggenda, avvistarono nell’oceano l’isola che, molti secoli dopo, Abel Tasman, senza neppure sbarcare, battezzò Nuova Zelanda, in omaggio alla sua terra d’origine (lo “Zeeland”...
Scritto da: Daniele.F
Partenza il: 29/07/2009
Ritorno il: 24/08/2009
Viaggiatori: in coppia
Il viaggio “Una lunga nuvola bianca” è il significato di Ao-tea-roa, parole pronunciate da Kuramarotini moglie di Kupe quando, come narra la leggenda, avvistarono nell’oceano l’isola che, molti secoli dopo, Abel Tasman, senza neppure sbarcare, battezzò Nuova Zelanda, in omaggio alla sua terra d’origine (lo “Zeeland” olandese).

Claudia ed io, armati di scarpe da trekking, pile e giaccavento, partiamo la sera del 29 luglio 2009 da Malpensa, la mattina successiva siamo a Dubai e, dopo uno scalo tecnico a Melbourne, venerdì 31 nel primo pomeriggio finalmente atterriamo ad Auckland, la città più grande, ma non la capitale, di Aotearoa.

Quello che segue è il nostro diario di viaggio integrato alla fine da alcuni suggerimenti pratici, speriamo utili per chi volesse visitare questo magnifico paese, dall’altra parte del mondo che, almeno geograficamente, sembra una Italia al contrario (provate a capovolgere la cartina della Nuova Zelanda e vedrete il caro vecchio stivale italico!) venerdì 31 luglio Un taxi collettivo, per 15 euro, ci porta nell’albergo in centro prenotato su internet; giusto il tempo di sistemare i bagagli e siamo già in giro per Auckland.

Saliamo sulla Sky-tower per sfruttare la giornata serena ed ammirare il panorama della città e del golfo di Hauraki e, dopo una rapida cena, torniamo in albergo, per il meritato riposo, assolutamente necessario dopo un viaggio così lungo.

sabato 1 agosto Abbiamo prenotato un camper ed un autista della società di noleggio viene a prenderci alle 8 in albergo per portarci al deposito; dopo le formalità del caso, saliamo sul Ford Transit diesel che sarà la nostra casa per tre settimane.

Guida Claudia, come sempre, che si abitua presto alla guida a sinistra; ci fermiamo per la spesa e poi imbocchiamo l’autostrada verso nord: inizia finalmente il viaggio alla scoperta della Nuova Zelanda! La giornata è un po’ piovosa, nel pomeriggio visitiamo la foresta dei kauri a Waipoua ed arriviamo quando è già buio ad Oponomi; ci fermiamo per la cena e per la notte nel campeggio locale (si chiamano “Holiday Park”), attrezzato con le piazzole per i camper.

domenica 2 agosto Ripartiamo da Opononi, traghettiamo da Rawene a Kohukohu e puntiamo a nord verso la penisola di Aupouri.

Arriviamo a Cape Reinga, dove si può ammirare l’incontro spettacolare fra il mare di Tasmania e l’oceano Pacifico.

Visitiamo Tapotupotu Bay, le dune di Te Paki e la spiaggia di Rarawa prima di fermarci a Waipapakauri Beach per la notte.

lunedì 3 agosto Siamo vicini ad una delle entrate della “90 Miles beach” che è la lunghissima spiaggia che corre lungo la costa occidentale della penisola e che si può percorrere anche in automobile (ma non in camper); è inverno e non c’è molto traffico; ci godiamo un po’ la bella giornata di sole sulla spiaggia e poi ripartiamo verso sud.

Ci fermiamo a Mangonui e poi arriviamo a Waitangi, il sito storico della Nuova Zelanda dove nel 1840 fu firmato l’omonimo trattato tra le tribù maori e la corona Inglese, trattato che, seppur fra varie discussioni, è ancora valido e rappresenta una sorta di Costituzione della Nuova Zelanda.

Visitiamo le Haruru falls, ammiriamo il panorama della Bay of Islands e passiamo la notte a Russell.

martedì 4 agosto E’ una lunga giornata di viaggio; andiamo verso sud, fermandoci brevemente a Kawakawa per visitare i bagni pubblici progettati da Undertwasser ed ad Uretriti beach per il pranzo.

Ripassiamo da Auckland ed in serata, dopo quasi 500 km, arriviamo e ci fermiamo a Rotorua.

mercoledì 5 agosto Rotorua è uno dei centri termali più famosi ed è nel bel mezzo di una zona vulcanica che offre molto da vedere; visitiamo il museo ed il parco pubblico Kuirau dopo ci sono pozze naturali d’acqua e fango bollenti.

Sono in realtà fra le poche gratuite, poiché tutte le altre sono nei dintorni della città ma dentro parchi con accesso a pagamento; il Te Puia è uno di questi ma vale il prezzo del biglietto.

All’intermo c’è una “Kiwi house” dove si possono vedere kiwi in cattività (tenete presente che sono uccelli notturni e perciò è impossibile incontrarli di giorno, se non morti sull’asfalto, investiti da qualche automobile) e soprattutto si può vedere il Pohutu, un geyser che erutta anche fino a 30 metri circa una volta ogni ora.

La visita termina con uno spettacolo di danze maori, fra cui l’immancabile danza di guerra, la “haka”, resa famosa dalla nazionale neozelandese di rugby che la pratica prima di ogni incontro.

Risaliamo sul camper e ci dirigiamo verso il Tongariro National Park.

giovedì 6 agosto Siamo finalmente al Tongariro National Park; le tre cime innevate del Tongariro, del Ruapehu e del Ngauruhoe ci accolgono sotto una giornata di sole splendida e tersa.

Incontriamo molte persone che vanno a sciare; purtroppo il Tongariro Northern Crossing, uno dei sentieri più noti e spettacolari della Nuova Zelanda, è impraticabile e quindi noi ci incamminiamo di buon mattino per un sentiero che ci porta alla cascata Taranaki e poi ai Tama lakes; rientriamo nel pomeriggio e, dopo una cioccolata calda, saliamo sul camper e ci dirigiamo a Wanganui, dove passiamo la notte.

venerdì 7 agosto Dedichiamo la mattina a Wanganui; la città è adagiata sulle rive del fiume omonimo e la sua vista migliore, insieme con quella del vulcano Taranaki in lontananza, nelle giornate di sole, si ha dalla cima di una collina raggiungibile con un ascensore interrato costruito all’inizio del secolo scorso; ripartiamo poi per Wellington dove prendiamo il traghetto per Picton; dall’isola del nord andiamo al sud.

Il traghetto attraversa lo stretto di Cook e vale la pena attraversarlo di giorno per godere del panorama dei fiordi del Marlborough Sounds.

Sbarchiamo a Picton nel tardo pomeriggio e decidiamo di proseguire per Nelson e poi per Richmond, dove ci fermiamo.

sabato 8 agosto Da Richmond andiamo all’Abel Tasman National Park; dopo le montagne, ecco un parco sulla costa.

Passiamo da Motueka e dalla bella spiaggia di Kaitetireri ed arriviamo a Marahau dove iniziamo una splendida passeggiata che ci permette di ammirare le baie del parco; percorriamo in circa tre ore il tratto fra Sand Bay e Torrent Bay e qui una barca-taxi, prenotata prima di iniziare il sentiero, ci riporta a Marahau ed al nostro camper.

Ci dirigiamo a sud; è sabato sera e quindi ci concediamo una cena in un ristorante di Murchison dove ci fermiamo anche per la notte.

domenica 9 agosto Ci dirigiamo verso la cosiddetta “West Coast”, la costa occidentale dell’isola del Sud, che va da Westport ad Haast; la statale 6 permette di ammirarla in tutta la sua estensione.

Noi ci fermiamo a visitare Tauranga Bay e Punakaiki, per vedere le Pancake Rocks.

La giornata finisce nel villaggio di Franz Joseph Glacier dove facciamo una breve passeggiata attorno al ghiacciaio dove torneremo anche il giorno dopo.

lunedì 10 agosto Lo spettacolo offerto all’alba da questo versante del monte Cook è veramente spettacolare; i due villaggi di Franz Joseph e Fox Glacier distano poche decine di chilometri e sono vicini ai due ghiacciai omonimi; ci si può avvicinare ai ghiacciai con semplici passeggiate oppure si possono scegliere escursioni guidate sul ghiaccio o anche in aereo ed elicottero.

Noi passeggiamo fin sotto i due ghiacciai e poi decidiamo di ripartire per Queenstown dove arriviamo in serata e passiamo la notte.

martedì 11 agosto Queenstown è la capitale neozelandese degli sport estremi: bungee-jumping, jet-boating, rafting, sledging, canyoning, paracadutismo, parapendio, … si può fare di tutto.

Quello che facciamo noi invece, nonostante la pioggia, è partire subito verso Te Anau; siamo fortunati, il tempo migliora e possiamo ammirare lo spettacolare panorama della strada che porta fino a Milford Sound.

Percorriamo gli ultimi chilometri, dall’incredibile Homer tunnel in avanti, circondati dalla neve; ed arriviamo giusto in tempo per la crociera nel fiordo; purtroppo la giornata è uggiosa e grigia ed i colori non sono certo splendenti.

Riusciamo però anche ad affiancare dei delfini prima di arrivare alla fine del fiordo; la crociera dura circa due ore e, tornati in porto, ci riscaldiamo con un buon tè caldo e poi decidiamo di ripartire.

Arriviamo a Te Anau col buio e ci fermiamo a dormire.

mercoledì 12 agosto Da Te Anau ritorniamo a Queenstown e poi ci dirigiamo verso il monte Cook.

Ci fermiamo vicino ad Omarama, a visitare le Clay Cliffs, formazioni rocciose raggiungibili dopo alcuni chilometri di sterrato nel mezzo di un paesaggio quasi lunare, ammiriamo il tramonto sul lago Pukaki e, in serata, arriviamo a Glentanner, piccolo villaggio ai piedi del monte Cook dove ci fermiamo.

Nella cucina del campeggio parliamo con due signori francesi che hanno visitato Oamaru; ce ne parlano benissimo; è un po’ fuori del nostro giro, vedremo domani cosa fare.

giovedì 13 agosto La giornata è nuvolosa, andiamo ad Aoraki/Mt Cook Village, ma la vetta è coperta dalle nuvole; durante la mattinata visitiamo il centro intitolato ad Edmund Hillary, il più famoso alpinista neozelandese, all’interno dell’hotel Hermitage.

Purtroppo il tempo non migliora, non è il caso di avventurarsi in alcun sentiero e quindi decidiamo di andare ad Oamaru.

Arriviamo nel primo pomeriggio e visitiamo il centro della città; ci sono molti edifici costruiti in roccia calcarea bianca in stile neoclassico ed anche un paio di strade che ancora ospitano vecchie botteghe e magazzini riadattati.

L’attrazione principale di Oamaru però sono i pinguini; andiamo a Bushy Beach dove, poco prima del tramonto, si vedono i pinguini degli antipodi che rientrano a riva e salgono lungo le rocce, fin sotto il punto di osservazione.

In alcuni momenti non sono più lontani di un metro; abbiamo visto pinguini in altri paesi, ma questi hanno gli occhi gialli e sono decisamente particolari.

Subito dopo il tramonto invece, i pinguini minori blu arrivano sulla spiaggia vicino al porto; qui l’ingresso è a pagamento e la struttura offre anche una gradinata per sedersi a guardarli ed il commento di un addetto.

Questi pinguini sono molto più piccoli degli altri, sono alti infatti circa 30 cm e sono più lontani; vale però la pena arrivare fin qui per vederli.

Riprendiamo il camper e guidiamo per circa cento chilometri verso nord, fino a Timaru.

venerdì 14 agosto Partiamo da Timaru di buon mattino ed andiamo a Christchurch, la città più grande del sud e la terza del paese; visitiamo il centro e la cattedrale di fine ottocento.

La giornata è molta fredda e, visto che siamo diretti a nord verso Kairoura, decidiamo di deviare per Hanmer Springs.

Hanmer Springs è la più famosa cittadina termale dell’isola del Sud; c’è uno stabilimento con varie piscine d’acqua calda e sulfurea, sauna e massaggi.

La giornata è fredda ma soleggiata e quindi rimanere all’aperto immersi nell’acqua calda è veramente rilassante; ci passiamo tutto il pomeriggio e poi ripartiamo per Kairoura.

La strada è lunga, tortuosa ed isolata, la facciamo tutta senza praticamente incontrare nessuno e, verso le otto, arriviamo finalmente a destinazione.

sabato 15 agosto La giornata è dedicata agli animali; abbiamo prenotato ieri per telefono due escursioni e quindi ci attende un ferragosto molto intenso.

Alle nove inizia la prima escursione in mare: una nuotata nell’oceano per fare snorkeling coi delfini.

Ci danno le mute ed a me, che porto gli occhiali, anche la maschera graduata; saliamo in barca e poco dopo nuotiamo nell’acqua gelida circondati da decine di delfini. E’ bellissimo! La barca segue i delfini e perciò si risale e ci si rituffa per altre tre volte; alla fine, sfiniti ed infreddoliti, tè, cioccolata calda e biscotti per tutti, ma non per noi che siamo vittime dagli effetti devastanti del mare di mare…

Ci aspetta la seconda escursione: un giro di circa tre ore per avvistare le balene al largo.

Anche qui il mal di mare si fa sentire; avvistiamo tre balene e vediamo molto da vicino i loro dorsi e le loro code prime dell’immersione.

La giornata è finita, ma decidiamo di fare un po’ di strada verso nord e, sotto la pioggia, raggiungiamo Blenheim.

E’ sabato sera e ci concediamo nuovamente una cena al ristorante; nonostante il nome vagamente italiano (“Bellafico”) il locale propone solo piatti locali; mangiamo zuppa di zucche, pesce e dolce.

Soddisfatti della cena, ci ritiriamo in campeggio.

domenica 16 agosto Siamo nel Marlborough, una delle zone vinicole più rinomate della Nuova Zelanda e quindi un giro delle cantine con degustazione è d’obbligo; ne visitiamo cinque fra Blenheim e Renwick ed in una ci fermiano anche per pranzo. Compriamo qualche bottiglia di Gewurtztraminer e di Pinot nero e raggiungiamo Picton dove ci aspetta il traghetto.

Riattraversiamo lo stretto di Cook e torniamo nell’isola del Nord; sono circa le dieci quando ci fermiamo in campeggio a Wellington per la notte.

lunedì 17 agosto Raggiungiamo il museo Te Papa; l’edificio è moderno, con varie installazioni, anche multimediali, e raccoglie collezioni di arte moderna, resti della cultura maori, dell’età della colonizzazione inglese e delle epoche successive, fino alla seconda guerra mondiale.

E’ il migliore e più grande museo della Nuova Zelanda e vale veramente la pena visitarlo.

Noi ci trascorriamo tutta la mattina e poi facciamo un rapido giro nel centro e nella zona del porto; ripartiamo verso nord e raggiungiamo Hastings.

martedì 18 agosto Da Hastings andiamo subito a Napier; la città fu distrutta nel 1930 da un terremoto e molti edifici furono ricostruiti in art-decò.

Sono ancora tutti in piedi e rendono molto caratteristica questa bella cittadina su Hawke Bay.

Da Napier riprendiamo la strada, arriviamo a Lake Taupo, visitiamo le Huka Falls e, dopo due settimane, torniamo a Rotorua dove ci immergiamo nelle piscine termali del campeggio.

mercoledì 19 agosto Visitiamo i dintorni di Rotorua dove ci sono vari fenomeni vulcanici.

Andiamo al parco Wai-O-Tapu dove si trova il geyser Lady Knox , che erutta ogni giorno alle 10.30, molti laghi colorati, fra cui le Champagne Pools, immersi nelle fumarole e varie piscine di fanghi ribollenti.

Ci spostiamo poi verso Taupo per visitare i “Craters of the moon”, paesaggio lunare con fumarole ed altre piscine calde.

Anche oggi è purtroppo una giornata piovosa e quindi ripartiamo, ci dirigiamo verso la penisola di Coromandel e ci fermiamo ad Athenree per la notte.

giovedì 20 agosto Ci concediamo di buon mattino un bagno nella piscina termale del campeggio e poi partiamo alla scoperta della penisola di Coromandel.

Dopo le gole di Karangahake, andiamo a Hot Water Beach, sulla costa orientale; il nome della spiaggia si spiega col fatto che si trova sulla dorsale vulcanica e sotto la sabbia c’è acqua calda; due ore prima e due ore dopo la bassa marea si possono scavare delle buche (il bar della spiaggia affitta le pale) ed immergersi nell’acqua calda che viene fuori dal basso.

L’esperienza è rilassante e l’importante è sopravvivere quando si esce all’aria fredda e gelida.

Dopo questo bagno molto particolare, visitiamo Otama Beach, molto bella, alla fine di una strada sterrata e poi Long Bay e McGregor Bay vicino a Coromandel town.

Da qui prendiamo la strada lungo la costa occidentale della penisola che offre un panorama spettacolare, anche se non ci sono spiagge accessibili; passiamo senza fermarci da Thames, prendiamo la strada verso Auckland e ci fermiamo in un campeggio a Miranda.

Anche qui ci sono le piscine termali e quindi è d’obbligo un bagno prima di concludere la giornata.

venerdì 21 agosto Partiamo da Miranda e, in un paio d’ore, siamo ad Auckland a riconsegnare il camper; ci dispiace, ci siamo trovati bene e significa che la vacanza sta per finire.

L’autista della società di noleggio ci accompagna nell’albergo del centro del primo giorno; visitiamo il porto e poi saliamo sul traghetto per l’isola di Waiheke: andata e ritorno per ammirare il golfo di Hauraki.

In serata andiamo ad Albany, a nord della città, con l’autobus; allo stadio c’è una partita di rugby fra la squadra locale del North Harbour ed il Northland.

Arriviamo prima dell’inizio e quindi vediamo anche la semifinale del campionato delle scuole superiori; l’ambiente è quello che ci aspettavamo; tanta gente, tanti bambini, tifo molto corretto e neanche l’ombra di un poliziotto.

La partita finisce verso le dieci, riprendiamo il pullman e torniamo in albergo: domani ripartiamo.

sabato 22 agosto Oggi è l’ultimo giorno in Nuova Zelanda; dedichiamo la mattinata agli ultimi acquisti nel centro di Auckland e, subito dopo pranzo, il solito taxi collettivo ci porta all’aeroporto.

Partiamo ma la vacanza non è ancora proprio finita… domenica 23 agosto … abbiamo deciso passare un giorno a Dubai, approfittando dello scalo aereo.

Arriviamo alle sei del mattino e ci sono già 35 gradi!, andiamo in albergo, ci sistemiamo e poi usciamo.

Fa sempre più caldo e la temperatura salirà durante il giorno fino a 49 gradi; sarà pure il famoso “caldo secco” ma è decisamente insopportabile, soprattutto dopo tre settimane di clima invernale, ed è quasi impossibile stare all’aperto.

Visitiamo la spiaggia molto rapidamente ed entriamo in un paio di centri commerciali, la principale attrazione di Dubai, riuscendo nell’impresa di non comprare nulla.

Torniamo in albergo per un bagno in piscina e per la cena.

lunedì 24 agosto Partiamo presto ed alle due di pomeriggio atterriamo in Italia; Malpensa ci accoglie con una graditissima sorpresa: solo 15 minuti d’attesa alla riconsegna dei bagagli.

Treno fino a Cadorna e poi taxi: siamo a casa, adesso la vacanza è veramente finita.

Consigli utili Clima Agosto è uno dei mesi invernali in Nuova Zelanda e quindi è bene portarsi abbigliamento adeguato.

Al nord le temperature sono più elevate; noi abbiamo di solito trovato bel tempo; se la giornata è soleggiata, la temperatura arriva anche a 15-20°C.

Al sud invece le temperature sono state mediamente state più basse, direi attorno ai 10°C di giorno.

Denaro e spese Il dollaro neozelandese (NZ$) vale circa 47 centesimi; se usate contanti cercate i cambiavalute che non applicano commissioni oppure cambiate in banca.

L’utilizzo delle carte di credito è diffusissimo e sono accettate ovunque; i posti che espongono il cartello EFTPOS (soprattutto supermercati e distributori) funzionano anche da bancomat e perciò potete anche ottenere del contante (chiedete del “cash out”).

Il gasolio costa circa 1 NZ$ al litro ed anche i generi alimentari costano mediamente meno che in Italia; noi abbiamo speso, escluso il noleggio del camper, ma comprese tutte le altre spese (traghetti, gasolio, spesa, musei, souvenirs, …) circa 80€ a testa al giorno.

Dormire e mangiare Noi abbiamo dormito nel camper, prenotato dall’Italia su internet.

I campeggi (“Holidays park”) sono ovunque, attrezzati e puliti; avendo viaggiato ad agosto, quindi durante l’inverno neozelandese, non c’è mai stato bisogno di prenotare ed abbiamo sempre trovato ottime strutture.

Nei campeggi il prezzo è a persona; mediamente la piazzola per due per il camper con l’elettricità è costata 15 euro a notte.

Potete anche pernottare nei campeggi del DoC (Department of Conservation) che sono in località molto belle, spesso anche difficili da raggiungere; costano ancora meno ma, proprio perché sperduti, sono poco attrezzati e quasi mai troverete l’acqua calda.

In inverno soprattutto è anche tollerato il campeggio libero e, per questo, non avrete difficoltà a trovare posto.

Noi temevamo il freddo ma, nonostante le temperature basse, non lo abbiamo affatto sofferto nel camper che aveva un impianto di riscaldamento a gas ed una preziosissima stufetta elettrica.

Per i pasti abbiamo sempre sfruttato il camper o le cucine dei campeggi; nei supermercati si trova tutto, comprese la pasta e la Nutella.

Trasporti e strade Abbiamo noleggiato e girato in camper; era la prima volta per noi, ma è stata un’esperienza bella e divertente che ci sentiamo di consigliare anche perché è un ottimo modo per visitare la Nuova Zelanda.

Il noleggio di un camper da due posti, con bagno e doccia e completo di tutto il necessario è costato circa 1000 euro per tre settimane.

Tenete presente che in alta stagione (dicembre-febbraio) i prezzi quasi raddoppiano e prestate attenzione soprattutto al tipo d’assicurazione che scegliete (noi abbiamo scelto la massima copertura possibile).

Considerate anche che il chilometraggio è sempre illimitato ma esiste una tassa statale “ecologica” da pagare per ogni km percorso col diesel; verificate se è a carico vostro o del noleggiatore.

Per guidare è ufficialmente richiesta la patente internazionale; in realtà il nostro noleggiatore ha accettato tranquillamente quella italiana.

In Nuova Zelanda esiste una sola autostrada a pagamento, nei dintorni di Auckland; il resto sono “State Highways”, per lo più ad una sola corsia per senso di marcia, molto simili alle nostre statali.

Il limite è di 100 km/h e, se lo rispettate, considerate che, fra interruzioni, rallentamenti e lavori stradali, potrete percorrere effettivamente circa 70-80 km all’ora.

Se viaggiate d’inverno nell’isola del sud, tenete presente che alcune strade potrebbero essere chiuse per neve e portate sempre le catene che il noleggiatore potrà fornirvi.

Da non perdere La zona vulcanica di Rotorua, il Tongariro National Park, i pinguini di Oamaru, i delfini e le balene di Kairoura, le spiagge dell’Abel Tasman National Park, la West Coast, la penisola di Aupouri, una partita di rugby.

Le città sono tutte abbastanza anonime; oltre ad Auckland, per la sua posizione nella baia di Hauraki, e Wellington, per il museo Te Papa, Vi consigliamo di visitare Oamaru al sud per gli edifici in pietra calcarea e Napier al nord per gli edifici in art decò.

Kia Ora Aotearoa e buon viaggio!



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