Alla scoperta dei fiordi norvegesi

Fiordi, ghiacciai, altopiani. Panorami mozzafiato per un viaggio (di 1500 chilometri) indimenticabile
Scritto da: doc62
alla scoperta dei fiordi norvegesi
Partenza il: 27/07/2014
Ritorno il: 03/08/2014
Viaggiatori: 5
Spesa: 2000 €
1500 km alla scoperta dei fiordi Norvegesi

Siamo una famiglia con tre figli maggiorenni. Ogni estate cerchiamo di organizzare un viaggio di una settimana tutti insieme. Ogni anno scegliamo una destinazione diversa, generalmente all’estero. Quest’anno la scelta è caduta sui fiordi Norvegesi. Qualche anno fa abbiamo fatto un bellissimo viaggio in Scozia e volevamo replicare l’esperienza “al fresco”.

Il nostro viaggio in Norvegia mirava a visitare il maggior numero di bellezze naturali in una settimana. Non abbiamo mai considerato di visitare posti con una crociera (che riteniamo possa dare solo un’idea superficiale dei luoghi) e abbiamo optato per la soluzione Aereo+autonoleggio con itinerario predefinito e prenotazione delle strutture in cui sostare. Abbiamo quindi organizzato un viaggio di 1500 km in auto nella zona dei fiordi occidentali visitandone in battello o traghetto i tre più famosi (Lysefyord, Naerofjord, Geirangerfjord) e percorrendo alcune delle strade turistiche nazionali più scenografiche.

Giorno 1, arrivo a Bergen

Abbiamo viaggiato con Norwegian Airlines da Roma. Avendo prenotato piuttosto tardi non abbiamo trovato voli convenienti per Roma da Bari, dove abitiamo. Abbiamo quindi deciso di raggiungere Roma in auto e lasciare l’auto in uno dei parcheggi low-cost sulla via Portuense (abbiamo speso €28,50 per tutta la settimana incluso un efficiente servizio navetta per andata e ritorno dall’aeroporto)

Per ridurre i costi di noleggio abbiamo organizzato il viaggio con itinerario circolare con inizio e fine a Bergen. (attraverso il sito Norwegian abbiamo trovato una soluzione abbastanza conveniente)

Con questo limite sull’itinerario abbiamo deciso di escludere Oslo dal nostro giro.

Per le prime due notti abbiamo preso un graziosissimo appartamento attraverso Airbnb.

Si trova proprio sopra il quartiere Briggen. in serata abbiamo fatto un giro tra le vecchie case di questo bellissimo quartiere e cenato presso Pygmalion, piccolo locale situato in una piazzetta vicino al mercato del pesce.

Giorno 2, Bergen

Il mattino dopo era dedicato alla visita della città: nel poco tempo a disposizione abbiamo scelto il Museo di Briggen (niente di che), il Museo Anseatico (sicuramente più interessante), quindi visita e pranzo al mercato del pesce. Ci siamo quindi spostati nell’adiacente quartiere moderno con il bel lago artificiale e aiuole coloratissime e curatissime; per evitare la pioggia insistente siamo entrati nel Kunst Museum visitandone solo una parte.

Finita la pioggia siamo saliti con la teleferica sul monte Floyen: vista bellissima e possibilità di belle passeggiate nel bosco.

Dato che il tempo non prometteva bene abbiamo annullato la prevista discesa a piedi e abbiamo ripreso la teleferica per tornare al nostro appartamento.

Il tempo durante tutta la settimana di permanenza in Norvegia è stato estremamente variabile ma siamo stati fortunatissimi. Gli acquazzoni li abbiamo avuti solo durante i trasferimenti in auto, durante tutte le escursioni al massimo qualche goccia di pioggia. La temperatura era intorno ai 20 gradi. Abbiamo toccato il minimo di 8 gradi solo quando abbiamo attraversato altipiani oltre i 1000 metri di altitudine.

Giorno 3, Lysefjord

Rinunciato con molto rammarico alla salita a Pulpit Rock (troppo impegnativa per alcuni di noi) abbiamo optato per la crociera in battello veloce (tre ore con partenza e ritorno a Stavanger). L’ultimo orario utile era alle 14.00 e abbiamo dovuto alzarci presto per arrivarci in tempo da Bergen.

Il tragitto da Bergen a Stavanger ci aveva dato solo un piccolo assaggio della varietà e vastità dei panorami Norvegesi. La minicrociera in battello è stata incantevole. Il tempo è stato clemente e il Lysefiord, con le sue montagne altissime e aspre a picco sul mare è molto diverso dagli altri fiordi visitati nei giorni successivi. Sicuramente, inserirlo nel nostro giro è stata una scelta valida. Certo che vedere Pulpit Rock solo dal basso ci ha lasciato un po’ di rimpianto.

Avendo ancora molti chilometri da percorrere il giorno dopo abbiamo preferito pernottare a Tau invece che a Stavanger (c’e un trasferimento in traghetto di circa un’ora).

Alla città abbiamo dedicato un’oretta, giusto per fare un giro nel borgo antico: Gamle Stavanger.

Giorno 4

Il quarto giorno ci siamo spostati a Eidfjord, E’ stata la giornata delle cascate.

A parte le innumerevoli cascatelle trovate lungo il percorso, star della giornata sono state Latefossen e Voringsfossen. Latefossen bagna letteralmente la strada 13, una ventina di Km a sud di Odda, appena entrati nella vallata. Attraverso un sentiero è possibile salire di fianco alla cascata e ammirarla da vicino.

Voringsfossen si trova invece sulla 7, a est di Eidfjord. Si getta in un crepaccio profondo 300m. Il punto migliore per ammirarla è dal piazzale davanti all’hotel Fossli. La vista dal primo piazzale che si incontra sulla strada, invece, è assolutamente deludente.

Salendo sulla 13 lungo il Sorfjorden si possono scorgere alcune lingue del ghiacciaio del Folgefonna.

In generale tutti i percorsi indicati come “strada turistica nazionale” sono davvero spettacolari, probabilmente ancora più dei fiordi stessi.

Lungo il percorso, a Roaldal, abbiamo visitato una piccola Stave Church: costruzione caratteristica della Norvegia medievale, di cui sono rimasti solo 28 esemplari in tutta la Norvegia. Questa è famosa per le sue decorazioni interne e per la leggenda del suo crocifisso.

Il viaggio, con le relative soste, ci ha impegnato l’intera giornata. In serata siamo rientrati a Eidfjord, piccolo borgo quasi all’estremità di uno dei fiordi più profondi della Norvegia. L’hotel in cui abbiamo alloggiato (Eidfjord Fjell & Fjord Hotel) ha un’incantevole sala ristorante interamente a vetri (anche il tetto) con vista sul fiordo.

Giorno 5

Il quinto giorno è stato dedicato a Naerofjorden. Attraversando avveniristici tunnel con rotatorie illuminate di blu e un ponte sospeso molto bello siamo arrivati velocemente a Voss da cui parte una bella vallata con un fiume pieno di rapide. Naerofjorden, come altri fiordi molto scenografici non ha strade che lo costeggiano. Abbiamo quindi deciso di prendere il traghetto da Gudvangen a Flam e proseguire da lì il nostro viaggio.

Gudvangen si trova al termine di una vallata molto stretta. Prima di imbarcarsi si può ammirare la cascata Kjelfossen (direttamente dalla strada).

Questo traghetto, così come quello che attraversa Geirangerfjord, è un traghetto principalmente per turisti, quindi prevede una guida vocale multilingue che illustra le principali attrazioni del fiordo man mano che vi si passa accanto.

A Flam abbiamo deciso di non prendere il treno turistico Flambana (molto decantato), abbiamo invece puntato direttamente per Laerdalsoyri ma ovviamente non percorrendo il tunnel di 24km (!) che la raggiunge direttamente, bensì la bellissima strada panoramica dell’Aurlansfjellet, detta strada delle nevi. Dopo i primi tornanti, a circa 650m di altezza vi si trova un punto panoramico mozzafiato: Stegastein – un corridoio in legno lamellare che si spinge nel vuoto e termina con una balaustra in vetro. Da non perdere. Ancora più emozionante è stato il proseguimento del viaggio. La strada si arrampica oltre i 1300m. In Norvegia, al livello del mare si può godere del tipico ambiente alpino nostrano. Salendo oltre 900-1000 metri non c’è più vegetazione, solo muschi e licheni. E neve non ancora sciolta ad agosto! Paesaggi incredibili con rocce giallo-verdi, laghetti e cascatelle.

La successiva discesa verso Laerdalsfjorden è molto più dolce della salita e presenta anch’essa paesaggi memorabili.

Il nostro itinerario prevedeva un pernottamento a Laerdalsoyri. Da lì abbiamo comunque proseguito sulla E16 fino alla Stave Church di Borgund, una delle più antiche e molto scenografica. Tornati indietro, sosta al supermercato e cena nella casetta che avevamo prenotato. La soluzione dei pernottamenti in appartamento o cottage permette di organizzarsi autonomamente per colazione e cena risparmiando notevolmente. Considerando anche che la cucina Norvegese non è particolarmente entusiasmante per noi italiani.

Nel nostro viaggio abbiamo però potuto assaggiare alce, renna e balena. Non male.

Se prenotate dei cottage, però, fate attenzione in quanto la maggior parte non include biancheria da letto e bagno e prevede che le pulizie dobbiate farle voi. Per evitare rappresaglie di mia moglie ho selezionato solo quelli che, invece, prevedevano sia biancheria che pulizia finale incluse nel prezzo.

Giorno 6

Il sesto giorno doveva essere una tappa di avvicinamento a Geirangerfjord attraversando strade panoramiche. Dato che si passava vicino al gigantesco ghiacciaio Jostedalbreen mi sono informato sulla possibilità di vedere da vicino un ghiacciaio. Ho visto che a Nigardsbreen si organizzano escursioni guidate sul ghiacciaio e quindi ho inserito una deviazione (da Gaupne). Non siamo riusciti ad arrivare in tempo per l’escursione sul ghiacciaio ma siamo potuti arrivare alla sua base e toccarlo. E’ di un colore turchese intenso; dello stesso colore è l’acqua del laghetto sottostante e del successivo corso d’acqua che scende a valle. Anche questa è stata un’esperienza indimenticabile. Se vi dovesse capitare considerate che i 45 min di cammino che “secondo loro” separano il piazzale del parcheggio dal ghiacciaio, possono tranquillamente diventare un’ora e mezza se non siete proprio atletici! In tal caso la scorciatoia con la barca (a pagamento) che fa saltare almeno metà percorso, è vivamente consigliata.

Terminata l’escursione abbiamo ripreso il cammino verso Lom lungo una bellissima strada panoramica e da lì verso Geiranger. Gli ultimi chilometri, sull’altipiano del monte Dalsnibba e la discesa fino a Geiranger ci hanno regalato i paesaggi forse più belli di tutto il viaggio.

Giorno 7

Settimo e ultimo giorno: traghetto Geiranger Hellesylt con le super decantate cascate delle sette sorelle e ritorno a Bergen. Il Geirangerfjord è bello ma, dopo aver navigato sul Naerofjorden, risulta un’esperienza ripetitiva. Forse sarebbe stato meglio destinare quelle ore a percorrere le strade panoramiche di quella zona, ad es. la Trollsteigen, poco a nord di Geiranger.

Il resto del percorso è stato piuttosto lungo e noioso. I limiti di velocità severissimi della Norvegia (quasi mai oltre gli 80km/h) diventavano insopportabili. Comunque in serata siamo arrivati a Bergen sotto un temporale pauroso. Abbiamo pernottato nei pressi dell’aeroporto senza ripassare dalla città. Al mattino sveglia presto per prendere l’aereo.

In conclusione: sono stati 1500 km di viaggio con ritmi piuttosto serrati (il programma di ogni giornata era stato preparato con cura, considerando anche gli orari dei traghetti che si incontravano lungo il percorso) ma ci ha permesso di conoscere la natura meravigliosa di questa terra così lontana e fascinosa.

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Nigardsbreen



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