Capodanno ad Oslo

Paesaggi incantevoli, da godere anche con la neve.
Scritto da: lariu
capodanno ad oslo
Partenza il: 28/12/2010
Ritorno il: 04/01/2011
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Appunti di viaggio

Martedì 28 dicembre 2010

La partenza così mattiniera (03:15) ha certamente giovato al sonno…arretrato!

Ovviamente, come spesso ci accade, sbagliamo strada per raggiungere il parcheggio prenotato ma, fortunatamente, rimaniamo in zona e percorriamo solo una rotonda ed una via in più. Parcheggiata l’auto, accompagnati dalla navetta, arriviamo all’aeroporto con largo anticipo per l’imbarco (05:20 circa), così ne approfittiamo per far colazione. Una volta imbarcati mi sono persa il decollo perché, come di consueto quando stanca, appena appoggiata la testa sul sedile mi sono addormentata (forse l’attesa per il ritardo della partenza di circa un’ora è troppo per me). Comunque dopo un po’ è crollato anche Luca. Non può mancare il solito bambino piangi/strilla che dopo averci svegliato non smette più di “allietarci” con i suoi schiamazzi.

Arrivati all’aeroporto di Rygge, dove siamo stati accolti inizialmente da una leggera nevicata, sfumata immediatamente in una giornatina di sole, prendiamo l’autobus gratis per la stazione ferroviaria di Rygge per poi continuare a bordo del treno fino a Oslo S (stazione centrale). N.B.: biglietto effettuato a bordo treno in quanto la macchinetta automatica della stazione (non c’è la biglietteria) funziona solo con carte di credito senza chip. N.B.2: se mi fossi fatta i fatti miei avremmo viaggiato gratis fino a Oslo…perché il capotreno, passandoci a fianco per controllare i biglietti dei passeggeri, non ci ha presi nemmeno in considerazione, INVECE abbiamo sborsato NOK 278.

Inaspettatamente la temperatura esterna non è eccessivamente bassa, anzi la sensazione è di aver lasciato più freddo in Italia. Arrivati alla stazione centrale di Oslo, dopo aver richiesto informazioni al personale delle ferrovie NBS, ci mettiamo in coda per effettuare i biglietti INTERRAIL One Country Pass costati, 2 x 4 giorni, la bellezza di NOK 3334 più il supplemento di prenotazione posti a sedere per il viaggio fino a Bergen di NOK 100. Forse non è la scelta più conveniente, ma bisogna decidere in fretta perché un lungo viaggio verso Bergen ci sta aspettando.I treni sono belli e puliti, decisamente comodi e spaziosi, superiori alla prima classe in Italia (anche i servizi igienici del treno sono ben curati).

Pranziamo alla stazione di Oslo S con un menu al volo da Burger King (tanto per sollazzare il fegato) per la bellezza di NOK 224 (circa € 29,00). Finché la luce lo permette godiamo dello splendido paesaggio dal treno ma, purtroppo, alle 4 pm il buio ci accoglie e non si può far altro che sonnecchiare tra una giocata e l’altra con i telefonini (aggiornati gratuitamente al Burger King con WiFi libero!!!)

Tipico paesaggio nordico da cartolina con casette in legno a tetti spioventi, tutto innevato, fiumi ghiacciati e tanti, tanti boschi. Il tutto immortalato nelle 1792 foto scattate in sette giorni. Il viaggio sembra non finire mai e il buio non aiuta a far passare il tempo. Cerchiamo di programmare il da farsi nei giorni successivi a Bergen con la guida acquistata prima del viaggio, ma la stanchezza inizia a farsi sentire e così penso: “perché non scrivere un diario di viaggio???”.

Non vediamo l’ora di arrivare a Bergen, anche perché ci aspetta una “passeggiata di 1,4 Km per raggiungere l’hotel. Arrivati alla stazione di Bergen in orario, ci incamminiamo verso l’hotel, dove troviamo un ragazzo ad accoglierci, che mi ha riconosciuta subito (chissà come mai!? Alle 23:00 forse eravamo gli ultimi ospiti mancanti…). Saliti in camera ci sistemiamo, una doccia veloce per poi andar dritti nel letto a dormire: stanchi morti! La camera è accogliente, pulita e con un bel bagno con grande vasca. Ottima la vista che affaccia sulla città e sull’insenatura marina, oltre ad avere fronte-finestra una collina stile paesino natalizio con case e strade tutte illuminate. Molto caratteristica.

Mercoledì 29 dicembre 2010

Sveglia alle 8 (la colazione in bassa stagione viene servita dalle 8 alle 10). Scendiamo nella sala colazioni dove troviamo un ambiente accogliente, luci soffuse e buffet discretamente ricco di cibi salati ma la mancanza dei nostri cornetti si sente.

Il primo luogo in cui ci rechiamo è l’incantevole quartiere di Bryggen, dichiarato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO. Facciamo diverse foto tra i vicoli delle case di legno e a piedi ci dirigiamo verso la funicolare Floibanen e raggiungiamo la cima del monte Floyen che sovrasta Bergen, dove godiamo di un panorama meraviglioso. Costo per la salita NOK 35 a persona. Decidiamo di scendere a piedi attraversando lo splendore della natura innevata e, come al solito il pienone di ragazzini in slittino risveglia la voglia di tornar bambini per potersi divertire spensieratamente sulla neve.

Percorriamo il sentiero per circa un’oretta (presa con molta calma e tante foto panoramiche e non), raggiungendo nuovamente la parte retro di Bryggen. Nonostante la latitudine la temperatura non è freddissima e ci permette di passeggiare serenamente per il pittoresco quartiere. Non possiamo perderci il mercato del pesce di Torget, raggiunto subito dopo, dove un pescatore che parla discretamente bene l’italiano, ci fa assaggiare le diverse specialità di salmone norvegese. Vista la prelibatezza non possiamo non prendere un panino col salmone condito con erbette e spezie varie: delizioso! Non sapendo quali musei o attrazioni sono aperti ci indirizziamo all’information point per avere indicazioni. Tutto chiuso nel periodo natalizio tranne 3 musei. Andiamo, così, al Bergen Kunstmuseum nel quale appreziamo diverse opere di Munch, Picasso e Mirò (ingresso gratuito) e lì vicino al Bergen Art Museum. Su pressione di Luca andiamo al Pingvinen, caratteristico pub con possibilità di cenare con piatti tipici norvegesi. La mia portata: baccalà in crosta aromatizzata su letto di patate accompagnato da carotine; la portata di Luca: polpette di carne in salsa agrodolce con ribes accompagnate da purea di piselli, carotine e patate. SQUISITE! Nonostante fossimo prevenuti sui prezzi norvegesi spendiamo “solo” NOK 262 (da specificare, però, che abbiamo bevuto due bicchieroni d’acqua con ghiaccio e in Norvegia il coperto non si paga).

Torniamo in hotel ci addormentiamo in poco tempo distrutti dalla giornata.

Giovedì 30 dicembre 2010

Sveglia alle 8, colazione, bagagli e di corsa alla stazione per prendere in tempo il treno per Myrdal. Nevica, pioviggina, non si capisce bene, fatto sta che arriviamo alla stazione con la lingua ai piedi, treno in partenza e completamente sudati per la corsa. Saliamo sul treno senza aver prenotato i posti e ci sistemiamo a fianco del box giochi per i bimbi. D’insegnamento l’organizzazione dei treni che in questo scomparto hanno l’area famiglie, con anche la possibilità di proiettare cartoni animati per i bimbi attraverso un impianto video posizionato nel box giochi.

Giunti a Myrdal (866 metri slm) scendiamo e prendiamo la mitica Flamsbana, linea ferroviaria costruita col più ardito lavoro d’ingegneria ferroviaria della storia delle ferrovie norvegesi, che percorre 20 Km con un dislivello di 864 m in circa 50 minuti, fino alla stazione di Flam (2 metri slm) nell’estremità interna del fiordo di Aurland. Questa tratta ci permette di fare uno dei viaggi più suggestivi di tutta la Norvegia: fiumi che scorrono attraverso stretti crepacci, cascate e corsi d’acqua ghiacciati, strapiombi, fattorie di montagna aggrappate a pendii e panorami indimenticabili, il tutto abbellito dalla neve. L’itinerario prevede una sosta per le foto a Kyosfossen (cascata ghiacciata meravigliosa). Arrivati a Flam visitiamo il museo locale che ripercorre la storia della costruzione della Flamsbana e non solo. 50 minuti dopo siamo pronti per percorrere il viaggio al contrario. Durante il viaggio di ritorno il capotreno ci fa notare che il biglietto Interrail non è valido per quella linea in quanto il tratto Myrdal-Flam è una linea privata e quindi è indispensabile munirsi di apposito biglietto. Paghiamo a bordo ovviamente, ma con lo sconto del 30% perché possessori di biglietto Interrail. Altra ora di sosta alla stazione di Myrdal e riprendiamo il viaggio in treno fino a Oslo. Comunicata al capotreno la mancanza di prenotazione con grande gentilezza ci accompagna in due posti liberi ma comunque numerati: ma sta benedetta prenotazione è obbligatoria o no?!?

Arriviamo ad Oslo e, come sempre distrutti, ci sistemiamo in hotel e andiamo a letto senza nemmeno cenare.

Venerdì 31 dicembre 2010

Dopo la solita abbondante colazione andiamo al turist information per avere indicazioni su cosa troveremo aperto ad Oslo in questi giorni. Ovviamente la ragazza ci conferma la sensazione avuta di chiusura totale: che fortuna!!! Diciamo che poteva andar peggio, considerato che la temperatura esterna non è sotto lo zero…e poi risparmiamo i soldi della Oslo Pass!!! Arriviamo passeggiando all’Operaen, struttura avveniristica imponente con una bella vista sul porto e sulla città. Qualche foto e proseguiamo per il porto e la Fortezza dell’Akershus Slott. Ovviamente solo all’esterno perché riaprirà dal 6 gennaio. Aspettiamo invano il cambio della guardia ma senza risultato. Nel frattempo la temperatura comincia a scendere…Luca freme per entrar in un posto riscaldato. Sembra un miraggio il Nobels Fredssenter con le luci accese ma è pura illusione: CHIUSO! Entriamo allora nel centro commerciale Aker Brygge per una mezz’oretta di relax. Qui conosciamo italiani (Oslo è piena di turisti italiani) che ci danno indicazioni sulla serata (noi ci siamo dimenticati di chiederlo al turist information).

Sono le 14 e la luce inizia a diminuire. Ci incamminiamo a piedi, direzione Parco di Vigeland. Una bella camminata, ma necessaria a smaltire la colazione del mattino. Diverse foto al parco e alle sculture con le pose più svariate di amanti e bambini e di nuovo in strada alla volta dell’hotel che si trova dall’altra parte della città. Sosta al KIWI supermercato per il cenone di capodanno che, considerati i prezzi, preferiamo fare in camera. Alle 23, terminato il “cenone”, usciamo nuovamente per aspettar la mezzanotte e stranamente 5 °C ci accolgono all’esterno. Non sappiamo bene dove andare ma seguiamo la massa in direzione del porto e salutiamo fra luci, fuochi d’artificio e grida il 2010 con tante speranze riposte nell’anno appena iniziato.

Sabato 1 gennaio 2011

La sveglia non ha suonato e di corsa riusciamo a fare colazione (termine nei festivi ore 11). Il programma di oggi prevede Fredrikstad a circa un’ora da Oslo, una delle città fortezza meglio conservate di tutta la Scandinavia. Nell’attesa del treno, ripassiamo all’information point per sentirci dire che anche a Fredrikstad troveremo tutto chiuso: NON AVEVAMO DUBBI! Qualche altra informazione di carattere generale e decidiamo di andare comunque. Saliamo sul treno per Goteborg e in un ora circa raggiungiamo la meta. Usciti dalla stazione cerchiamo di orientarci e inizialmente ci incamminiamo a piedi, poi, chieste opportune indicazioni ad una passante del posto, decidiamo di prendere il battello per attraversare le acque del Glomma. Giunti sulla riva opposta in brevissimo tempo (meno di 5 minuti) visitiamo la città vecchia con le caratteristiche casette di legno, i fossati, il ponte levatoio di legno e i numerosi cannoni posizionati a sua difesa. Come già sappiamo è tutto chiuso così vediamo dall’esterno gli edifici più belli della località fra i quali l’antica prigione, il magazzino in pietra e lo storico palazzo Balaklava. Comincia a far decisamente freddo e alle 15:40 decidiamo di prendere il traghetto per il ritorno. Purtroppo, giunti alla stazione, notiamo che il primo treno per Oslo è alle 17:37, almeno siamo al caldo nella sala d’attesa.

Torniamo in camera, doccia e pronti per la cena. Scegliamo un paio di ristoranti (uno di riserva) e poi di nuovo in strada. Primo ristorante CHIUSO; secondo IDEM: che novità!!! Andare a caso, considerati i prezzi, non ci va, così ci prendiamo un kebab in un locale lungo la Torgata e facciamo 4 chiacchiere con il figlio del proprietario, iracheno, che ci racconta la vita ad Oslo: interessante.

Come di consueto, stanchi morti torniamo in hotel.

Domenica 02 gennaio 2011

Sveglia di buon’ora, oggi è l’unico giorno a disposizione per visitare qualche museo, considerate le chiusure del periodo festivo, oltre al lunedì (domani) che è in genere giorno di chiusura settimanale. In hotel acquistiamo la Oslo Pass 24 hours a NOK 230 ciascuno (le 24 ore decorrono dalla prima convalida) e raggiungiamo a piedi il Radhus (Municipio di Oslo). Dopo qualche difficoltà per trovare l’ingresso che si trova sul retro rispetto al porto, ci godiamo la City hall. Che emozione: è qui che il 10 dicembre di ogni anno viene conferito il premio Nobel per la pace. L’ingresso è gratuito e devo dire che ne vale proprio la pena!

Seconda tappa la Galleria Nazionale dov’è esposto l’Urlo di Munch oltre ad altre sue opere e di altri famosi artisti quali Picasso, Modigliani, Van Gogh, Cezanne, Monet, Manet… Eccezionale veramente! Ancora di più perché, senza capirne il motivo, l’ingresso è gratis e non ci convalidano nemmeno la Oslo Pass (forse perché è la prima domenica del mese?!?).

Autobus n. 30 e via in direzione Bygdoy: Kon Tiki museum – gratis con la Oslo Pass – dove ammiriamo la Kon Tiki, la zattera RA II e tutto ciò che testimonia i contatti fra sud America e la Polinesia in epoca precolombiana. Bello ma non indispensabile fare una tappa qui. Vicinissimo il Frammuseet, dov’è conservata la nave FRAM, utilizzata per tre grandi spedizioni sia al polo nord che al polo sud. E’ possibile ammirarla anche all’interno. Strano ma riesco a immedesimarmi bene come spedizioniera!Altra tappa il museo marittimo che illustra bene il rapporto fra la Norvegia e il mare. Filmato con immagini spettacolari al cineforum interno, dove la natura ti fa rabbrividire!

Di nuovo autobus n. 30 e raggiungiamo il museo vichingo che ospita le tre navi vichinghe meglio conservate al mondo, trovate in tre scavi diversi lungo il fiordo di Oslo. Nel frattempo si son fatte le 16 e il museo sta chiudendo. Vediamo sulla carta delle attrazioni, che ci han dato all’ufficio turistico, qualche museo aperto fino alle 18 e così decidiamo di andare al museo della tecnica dalla parte opposta della città. Breve pausa caffè in attesa dell’autobus (due caffè al banco per la bellezza di NOK 56 – € 7,50 circa) e alle 17 arriviamo alla meta. Abbiamo solo un’oretta prima della chiusura: è inaspettatamente interessante ma è necessario avere molto più tempo a disposizione per visitarlo meglio.

Senza tornare in albergo andiamo direttamente a cena: il Lofoten, zona Aker Brygge, ci è stato consigliato come miglior ristorante di pesce della città. Ovviamente CHIUSO fino al 6 gennaio: ma quando lavorano ad Oslo?!? Andiamo quindi al Grand Cafè sulla Karl Johans gate: guardaroba obbligatorio a pagamento (NOK 50 in due tanto per gradire) e finalmente mangiamo nel ristorante di Ibsen, celebre drammaturgo norvegese, dove ancora si trova il suo tavolo prenotato! Proviamo il famoso “lutefish” per la bellezza di NOK 455 – €55,00 circa e la trota fermentata (a Luca è piaciuta molto, più del lutefish) meno costosa ma sempre di prezzo interessante – NOK 255, il tutto accompagnato da patate lesse, rape rosse, purea di piselli e un litro d’acqua panna (NOK 110!!!) Cena deliziosa ma decisamente cara!

Stanchi morti torniamo in hotel per il meritato riposo.

Lunedì 03 gennaio 2011

Ultimo giorno ad Oslo, domani si torna a casa. Abbiamo tempo fino alle 13 per sfruttare la Oslo Pass ma non c’è molta scelta perché di lunedì è quasi tutto chiuso. Possiamo scegliere tra il museo del folklore e Holmenkollen: optiamo per quest’ultimo. T-ban 1 (la metro) fino ad Holmenkollen, collina che sovrasta Oslo e dalla quale si vede un panorama stupendo della città coperta dalla neve e del fiordo ghiacciato. Qui si svolgeranno le prossime olimpiadi invernali del 2011 e grossi lavori sono in corso. Visitiamo il museo dello sci, facciamo l’esperienza del simulatore di salto e di nuovo in metro per la visita alla Domkirke con le vetrate di Emanuel Vigeland, fratello di Gustav. Pausa caffè e dolcetto in un locale lungo la Karl Johans e di corsa raggiungiamo Palazzo reale per assistere al cambio della guardia previsto per le 13:30: ne vale decisamente la pena.

Nel pomeriggio decidiamo di andare a Drobak, per i norvegesi il paese di Babbo Natale. Autobus 541 da Jerbanetorget per la bellezza di NOK 90 a persona per tratta (ancora mi stupisco di quanto sia cara la Norvegia) e attraverso paesaggi incantati arriviamo a destinazione. A Drobak c’è una sorta di ufficio postale di Babbo Natale dove un signore con le sue sembianze (doti naturali e non ricercate) ci mostra le migliaia di lettere che arrivano indirizzate a Babbo Natale ogni anno. Tante anche dall’Italia: che bello! Qualche informazione di carattere generale su Drobak e l’avvertenza che ormai alle 16 del pomeriggio è tutto chiuso (ti pareva!). Un giro per il paese e torniamo a Oslo.

Sosta da RIMI supermercato (forse il migliore per qualità/prezzo) per preparare un’insalata veloce da gustare in hotel. Incredibile ma vero, in 7 giorni abbiamo speso € 1000,00 senza comprare niente e senza serate particolari, ma siamo in Norvegia! La vacanza volge al termine, domattina si ritorna in Italia…una strana tristezza ci pervade insieme al rammarico di non aver visitato il Munch museum. Chissà se ci sarà un’altra occasione per noi in Norvegia??

Paesaggi incantati, amore per la natura e nel contempo piattaforme petrolifere e caccia alle balene; anche questa è l’altra faccia della Norvegia che abbiamo preferito non vedere, apprezzando, invece, la cordialità, l’accoglienza di un popolo che partendo dal nulla ha costruito la propria identità e ricchezza.



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