Lofoten, dove l’acqua è più blu

19/08/2008 Partiamo per la Norvegia imbarcandoci a Milano Malpensa su di un volo SAS con scalo a Copenaghen. Arriviamo a Bergen, scendiamo dall’aereo, andiamo a ritirare il nostro bagaglio, due trolley, e…sorpresa! Ne è arrivato uno solo! Se il buongiorno si vede dal mattino… L’addetto dell’aeroporto ci rassicura dicendo che la valigia...
Scritto da: Pulce68
lofoten, dove l'acqua è più blu
Partenza il: 19/08/2008
Ritorno il: 27/08/2008
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 3500 €
19/08/2008 Partiamo per la Norvegia imbarcandoci a Milano Malpensa su di un volo SAS con scalo a Copenaghen. Arriviamo a Bergen, scendiamo dall’aereo, andiamo a ritirare il nostro bagaglio, due trolley, e…sorpresa! Ne è arrivato uno solo! Se il buongiorno si vede dal mattino… L’addetto dell’aeroporto ci rassicura dicendo che la valigia verrà recapitata direttamente in albergo. Mangiamo due panini (89 NOK) e poi prendiamo un autobus per andare in centro (80 NOK a testa), la navetta Hurtigruten era molto più cara. Alloggiamo all’Hotel Neptune, a due passi dal mercato del pesce e dal Bryggen. Il cielo è poco nuvoloso, la temperatura sarà intorno ai 16°C, facciamo un giro per la cittadina, molto carina e caratteristica, soprattutto il vecchio quartiere del Bryggen con le sue sbilenche case di legno. Ceniamo in un ristorante, prendendo una portata ciascuno, spendendo circa 55 Euro, e cominciamo a metterci il cuore in pace, in Norvegia mangiare e bere costa parecchio! La birra ha un costo spaventoso, può variare, una pinta, da 8 a 10 Euro! Il tramonto, verso le 21:30 ci regala dei colori stupendi, per la gioia di tutti quelli che si trovano lì con una fotocamera tra le mani. 20/08/2008 La mattina, scendendo per la colazione, scopriamo che la nostra valigia è finalmente arrivata a destinazione. Quelli dell’albergo dicono che capita spesso nel volo di mezzogiorno con scalo a Copenaghen, probabilmente è troppo poco il tempo tra un volo e l’altro. Quindi, se dovesse capitarvi, non vi spaventate! Dopo una bella colazione a base di Salmone torniamo in centro città, con destinazione la funicolare. Vista la ressa per i biglietti decidiamo di farcela a piedi, la salita non è troppo impegnativa, ci vogliono circa 40 minuti per arrivare in cima, e si attraversa un boschetto disseminato di figure di Troll intagliate nel legno. Purtroppo il cielo è nuvoloso e la vista, quindi, non è il massimo, i colori sono tutti spenti. Prendiamo un te e una coca nel bar ristorante (95 NOK) e poi torniamo in città prendendo la funicolare (35 NOK a testa). Dopo un giro per negozi andiamo a prendere i bagagli per dirigerci verso l’imbarco dell’Hurtigruten. Alle 16:00 siamo già imbarcati, alle 18:00 la cabina è disponibile e alle 20:00 ci sarà la partenza. La nave è la Midnatsol, una delle più grandi e moderne della flotta, la cabina è piccola ma confortevole, l’unica pecca è l’aria condizionata perennemente in funzione. La nave ha una discreta eleganza mantenendo comunque un aspetto abbastanza informale…non so se sono stato chiaro, in poche parole non c’è bisogno di abiti da sera, ti puoi vestire come ti pare, nessuno ci fa caso! Prenotiamo l’escursione del 21/08 a Geiranger (930 NOK a testa). Perdiamo la cena perché il cielo chiaro fino a tardi ci fa smarrire la cognizione del tempo, quindi ci arrangiamo alla tavola calda della nave aperta 24h (149 NOK). Alle 23:00 andiamo a dormire. 21/08/2008 Verso le 02:00 raggiungiamo il porto di Florø, le operazioni di attracco, piuttosto rumorose, ci svegliano, fuori è buio. 04:15 arriviamo a Maløy, ci svegliamo nuovamente! 05:00 attraversiamo un tratto di mare aperto, lo Stadhavet, si balla! Non pensavo di sentirlo così tanto su una nave così grossa, forse dipende anche dal fatto che la nostra cabina si trova in basso vicino alla prua della nave. Alle 06:45 mi sveglio e vado a fare un giro sul ponte esterno, dopo Torvik ci dirigiamo verso Ålesund, la temperatura sul ponte è di 15°C, il cielo è nuvoloso…un quarto d’ora dopo piove, ma dura pochissimo. 08:45 arrivo a Ålesund, facciamo colazione a buffet nel ristorante (125 NOK a testa), non è il massimo! Ci inoltriamo verso l’interno per arrivare al fiordo di Geiranger (non raggiungibile in inverno), il cielo è molto nuvoloso la temperatura 16°C, la partenza dell’escursione è alle 13:30. Nel fiordo di Geiranger si potrebbe ammirare la cascata chiamata “sette sorelle”, uso il condizionale perché, se ha piovuto poco, come nel nostro caso, le sorelle sono solo due! Arrivati alla fine del fiordo ci trasferiscono su una piccola motonave (sempre Hurtigruten) per raggiungere il piccolo porto del paesino che da il nome al fiordo stesso. Da lì su una serie di autobus turistici, divisi per lingua, Inglese, Tedesco o Norvegese…niente italiano. Fortunatamente il responsabile Hurtigruten delle escursioni parla spagnolo e quindi riesco a dialogare con lui senza troppi problemi. Dopo una breve sosta per poter ammirare lo splendido fiordo dall’alto (peccato per il tempo!) si riparte. 15:00 a Eidsdal prendiamo il traghetto per Linge, il tempo è sempre nuvoloso, T 16°C. 15:30 dopo aver attraversato campi di fragole a profusione la strada comincia a salire, dopo un quarto d’ora ci fermiamo a Gudbrandsjuvet per una pausa “fotografica” nei pressi di un piccolo “orrido”, come lo chiameremmo noi in Italia. Intorno alle 16:30 raggiungiamo il punto più alto della strada dei troll, la Trollstigen, pronti ad affrontare i suoi strettissimi tornanti, piove, il punto panoramico è chiuso per rifacimenti…ma tanto ci sarebbe stato ben poco di panoramico con questo tempo! 16:45 siamo arrivati in fondo, piove ancora, la vetta è avvolta nella nebbia e la temperatura è 12°C. 18:00 dopo un’ora di pausa al “Trollstigen camping” per una crepes (fredda) e una tazza di te (compresi nel prezzo escursione) ripartiamo verso Molde, io mi addormento. 18:45 arriviamo a Afarnes per un’altra traversata in traghetto, non piove più ma è sempre nuvoloso (T 14°C). 19:20 arrivo a Molde, alle 20:00 ceniamo in un bel ristorante sul fiordo (cena compresa nel prezzo dell’escursione). Alle 21:30 risaliamo sulla M/S Midnatsol che, mentre noi giravamo con l’autobus, nel frattempo aveva continuato la sua navigazione verso nord raggiungendo Molde. Intorno alle 23:00 ci siamo trovati nuovamente in mare aperto, in un tratto denominato Hustadvika, e si balla nuovamente! 22/08/2008 08:00 arrivo a Trondheim, durante la notte ho dormito senza problemi, non ho sentito l’attracco a Kristiansund, forse mi sto abituando. Facciamo colazione alla tavola calda (96 NOK) e poi scendiamo per visitare la città, abbiamo tempo fino a mezzogiorno. La famosa cattedrale gotica è bella, anche se, dopo aver visto gran parte di quelle presenti nel resto d’Europa, soprattutto in Francia e Germania, un po’ di fascino lo perde. Dimenticavo, il tempo è brutto anche oggi! Oltre alla cattedrale c’è una serie di case a palafitta sul canale abbastanza caratteristico ma…niente a che vedere con Bergen! 12:00 si riparte verso nord. Pranziamo alla tavola calda con Hamburger e patatine (143 NOK), poi andiamo in cabina e ci appisoliamo. Siamo passati vicini ad un faro considerato tra i più belli di tutta la Norvegia, ma noi dormivamo! 16:30 attraversiamo lo stretto di Stokksund, c’è il sole! Era da Bergen che non lo vedevamo! La nave fa “Booot” all’interno dello stretto e si sente l’eco. Le previsioni danno bel tempo per domani, noi abbiamo prenotato l’escursione al ghiacciaio Svartisen (900 NOK a testa). 21:30 ripartiamo dal porto di Rorvik, pensando al fatto che stanotte ci saranno tre attracchi in tre porti diversi…dormiremo? 23/08/2008 Nonostante gli attracchi abbiamo dormito, ci siamo persi il passaggio del circolo polare artico avvenuto intorno alle 07:00. Dopo una veloce colazione alla tavola calda della motonave (110 NOK) ci prepariamo per l’escursione al ghiacciaio. 08:25 Prima di raggiungere Ørnes partiamo per l’escursione a bordo di una piccola motonave che viene a prelevarci dalla Midnatsol. Arriviamo al ghiacciaio verso le 09:30, dopo aver avvistato un’aquila di mare appollaiata su una collinetta. Attracchiamo in un piccolo porticciolo e ci incamminiamo verso il ghiacciaio, la passeggiata dura circa 10min e si raggiunge un laghetto che si trova ai piedi del ghiacciaio Svartisen. La particolarità di questo ghiacciaio è che si trova a livello del mare, anche in Italia o in Svizzera ne possiamo vedere, ma nessuno è raggiungibile via nave! Nel rifugio posto sulle rive del laghetto vendono l’acqua del ghiacciaio sciolta in bicchieri da champagne a 65 NOK. Dopo circa un’ora ripartiamo alla volta di Støtt, un piccolissimo paesino di pescatori. Il tempo è diventato bello, i colori si sono accesi, il paesaggio è un’altra cosa con il sole. Visitiamo il paesino, dal pescivendolo locale c’è pure un piccolo squaletto, non pensavo ce ne fossero a queste latitudini. Ripartiamo per Bødo che raggiungiamo intorno alle 14:15, lì risaliamo sulla M/S Midnatsol. In serata avvistiamo il “muro” delle Lofoten, l’arcipelago è impressionante visto dal mare, un autentico muro di montagne. Dopo una breve sosta a Stamsund, nel sud delle Lofoten, partiamo alla volta di Svolvaer, dove noi sbarcheremo. 21:00 arrivo a Svolvaer, salutiamo l’Hurtigruten e scendiamo con i nostri bagagli alla ricerca della nostra casetta rossa, meglio nota come Rorbu. Il complesso di Anker Brygge, dove noi siamo alloggiati, è a due passi dal porto. Facciamo il check-in e andiamo a vedere il nostro alloggio…uno spettacolo! Una caratteristica Rorbu in legno, rossa all’esterno, sul pontile con le finestre che danno direttamente sul tratto di mare che entra nel porto di Svolvaer. L’interno è arredato in modo tradizionale, c’è una piccola cucina, divano e poltrone, l’unica concessione al moderno sono la lavastoviglie e la TV LCD…Incantevole! Facciamo un giro per Svolvaer e poi a nanna. 24/08/2008 Ci svegliamo e non si sente niente, solo i gabbiani, che tra l’altro qua sono grossi come delle enormi galline volanti, si vede che mangiano tanto! Poi ci ricordiamo che oggi è domenica, la giornata è spettacolare, niente nuvole, solo il cielo azzuro e una temperatura di 20°C. Andiamo a fare colazione nel pub dell’Anker Brygge, molto bello e caratteristico, tutto in legno, con il camino dove arde una piccola fiamma, il bancone a forma di chiglia di nave e tanti particolari sparsi qua e là che rimandano alla vita marinara…qua i pescatori sono una vera istituzione. Il merluzzo, che poi viene fatto essiccare su enormi rastrelliere in legno per diventare stoccafisso, è il “simbolo” dell’arcipelago. Nei mesi invernali si riempie di pescatori, l’85% del merluzzo pescato alle Lofoten arriva da noi, in Italia. Torniamo a noi, eravamo alla colazione nel pub, è a buffet, approfitto del salmone per farmi un paio di panini, alla fine chiediamo dove e come si paga dato che, secondo i nostri documenti di viaggio, avevamo il solo pernottamento. La cameriera ci dice che si fa tutto alla reception. Dimenticavo di dire che quando siamo entrati nel pub nessuno ci ha chiesto niente, e, se non l’avessimo fatto noi, non ci avrebbero chiesto nulla neanche all’uscita! Potrebbe entrare chiunque, fare colazione e andarsene…ma questo è un modo di fare “Italiano” e non “Norvegese”! 10:30 prendiamo un piccolo peschereccio che ci porterà a visitare il Trollfjord (450 NOK a testa), con noi ci sono altri italiani (ne abbiam trovati parecchi in Norvegia) e qualche tedesco. Entriamo nel piccolo (100mt di larghezza, 2,5km di lunghezza) e caratteristico fiordo con le pareti rocciose a strapiombo, poi ci fermiamo per pescare. Quattro pescatori italiani, me compreso, e una signora tedesca con tanto di sigaretta in bocca, armati di una lenza arrotolata su una specie di maniglione in plastica, risultato: i pescatori italiani non prendono niente, la signora tedesca ben tre pesci! Al ritorno la signora norvegese che fa parte dell’equipaggio (insieme al “capitano” della nave) butta del pane a i gabbiani, questi cominciano a seguirci facendo un baccano infernale fino a quando, finalmente, arriva lei…un’aquila di mare comincia a volteggiare sopra di noi. Non è sfrontata come i gabbiani caciaroni che ci seguivano, è quasi timorosa, disegna diversi cerchi nel cielo prima di decidersi a buttarsi sul pesce che, nel frattempo, è stato buttato in acqua come esca. Al primo tentativo non riesce a prenderlo, non è tanto grande, è un aquilotto con un’apertura alare di circa un metro e mezzo, gli esemplari più grossi arrivano a 2mt e 40! Anche il secondo tentativo va a vuoto e a quel punto rinuncia e se ne va, comunque è stato bello vederla, è un animale maestoso, fiero, affascinante. Torniamo a Svolvaer intorno alle 15:00 e andiamo a cercare un noleggio auto, inutilmente. Dalle 14:00 di sabato fino alle 08:15 di lunedì è tutto chiuso, anche l’ufficio del turismo, ricordatevelo se passate da quelle parti. A quel punto decidiamo di farci un giro a piedi per il paese, attraversiamo il ponte che porta all’isolotto dove sorge il complesso “Svinoya Rorbuer” e proseguiamo fino ad arrivare all’imbocco del porto, lì ci sdraiamo sul muretto a prendere il sole…io a torso nudo! Osserviamo da vicino le enormi rastrelliere in legno dove fanno essiccare i merluzzi, chissà che odore deve esserci quando sono piene! Torniamo alla nostra splendida rorbu, ci diamo una pulita e andiamo a cenare al pub (372 NOK). C’era un tipo piuttosto alticcio che, contrariamente a quello che fanno molti nostri connazionali, non usa l’auto per tornare a casa ma prende un taxi, usanza che ho notato anche in Germania. Il tasso di alcool ammesso in Norvegia deve essere inferiore a 0,2, in Italia è 0,5…praticamente non puoi neanche bagnarti le labbra con la birra! Tra l’altro, con quello che costa, è un modo per risparmiare. Alle 22:00 comincia fare buio. 25/08/2008 Anche oggi il tempo è favoloso! Dopo la colazione al pub ci dirigiamo verso gli uffici “Avis” che si trovano nei pressi del porto. Noleggiamo una Peugeot 207 per un giorno e mezzo, ovviamente ne dobbiamo pagare due (1837 NOK). 09:00 Partiamo verso sud, sulla strada E10 che attraversa l’arcipelago da nord a sud. Dopo aver superato la “Cattedrale delle Lofoten” avvistiamo una spiaggetta di sabbia bianca che ricorda quelle caraibiche, lì deviamo, a sinistra, dalla E10 per raggiungere Henningsvaer…breve sosta e via. Torniamo sulla E10 e proseguiamo fino alla deviazione, sempre a sinistra, per Nusfjord, un incantevole paesino di pescatori. L’ingresso è a pagamento, mi arrampico sulla montagnetta indicata come punto panoramico, il sentiero, ad un certo punto, sparisce, quindi decido di salire “a vista”, è tutto coperto da un soffice manto di frutti di bosco, coprono tutto, anche i massi, rendendo pericoloso il tragitto…ma arrivo comunque in cima, la vista è splendida! Torniamo sulla E10 e proseguiamo, troviamo una grande spiaggia bianca e , poco più avanti, una ancora più grande…uno spettacolo, la sabbia bianca, il mare blu e trasparente, un angolo di caraibi sopra il circolo polare artico. Arriviamo al villaggio di Reine, facciamo una pausa per le fotografie di rito e poi proseguiamo in direzione di Å, si chiama proprio così il villaggio più a sud, ma si pronuncia quasi “O”…non hanno avuto molta fantasia! Da queste parti è ancora forte l’odore di pesce. A quel punto la strada finisce, dopo una visita di questo piccolo villaggio cambiamo rotta e ci dirigiamo, sempre sulla E10, verso nord. Sulla strada del ritorno abbiamo deviato sulla strada 815 per vedere altri scorci delle Lofoten. Ogni angolo è bello, spettacolare, arrivi ad un punto che non sai più quante fotografie hai fatto! Il sole accende i colori dell’arcipelago, la calma regna sovrana da nord a sud, il colore del mare passa dal blu all’azzuro e poi al verde, le montagne sono rocce imponenti e maestose, è come un piccolo paradiso artico. La sera ceniamo al pub con un’enorme pizza messicana ,con tanto di nachos al formaggio, e due costosissime birre (Tot. 345 NOK). 26/08/2008 Oggi si intravede qualche nuvoletta, ma niente di preoccupante. Facciamo la solita colazione e poi abbandoniamo, a malincuore, la nostra deliziosa rorbu per effettuare il check-out. Chiediamo alla reception quanto dobbiamo per le colazioni e veniamo a sapere, con nostra gioia, che, in realtà, sono comprese nel pernottamento. Oggi ci dirigiamo a nord di Svolvaer, seguiamo sempre la E10, in mare vediamo allevamenti di cozze e altri di salmone, ad un certo punto entriamo in una galleria che passa sotto il tratto di mare che separa due isole, scende in picchiata per poi risalire di colpo. A quel punto scendiamo verso sud fino a raggiungere Digermulen. Torniamo indietro e proseguiamo per Svolvaer prendendo una deviazione in direzione nord, la strada ad un certo punto diventa sterrata per poi tornare ad essere asfaltata. Arrivati a Svolvaer facciamo un giro nel centro commerciale e poi, dopo aver fatto il pieno (13,4 NOK/Lt la benzina, 13,3 NOK/Lt il diesel), consegniamo l’auto. Prendiamo un taxi per andare all’aeroporto (131 NOK). Il volo per Bødo alle 16:15 dura circa mezzora, poi ci imbarchiamo per un volo di un’ora e mezza per raggiungere Oslo. Prendiamo il treno per raggiungere in venti minuti il centro, non ricordo il costo ma era nella media “norvegese”, un taxi costa circa 1000 NOK. Il nostro albergo, il “Christiania”, si trova proprio di fronte alla stazione centrale di Oslo. L’albergo aveva finito le camere normali e quindi ci hanno dovuto dare una mini-suite! Peccato che ci stiamo così poco che non possiamo neanche godercela. Usciamo verso le 21:00 per cenare, troviamo l’Hard rock cafè di Oslo e ci mangiamo due Cheeseburger con due birre davanti alla chitarra customizzata di Prince. Oslo di notte non è male, peccato che la stanchezza ci assale e così torniamo in albergo per dormire. 27/08/2008 Ci svegliamo presto per poter sfruttare quel poco tempo che abbiamo per visitare la città, facciamo colazione e via. Anche qua, come a Bergen, ci fanno lasciare i bagagli in uno sgabuzzino senza tagliandi di nessun genere per ritirarli. Il tempo è bruttino, ci avviamo verso la fortezza, entriamo dentro le mura, guardiamo il panorama del porto e poi andiamo nel quartiere di Aker Brygge che dicono sia il più “vivo” di Oslo…di sera però! Successivamente andiamo al palazzo reale, lo superiamo e ci dirigiamo verso il Vigeland Park, nelle stradine che ci conducono al parco ci sono un sacco di negozi di abbigliamento e scarpe…come da noi! Arrivati al parco scopriamo che la scultura principale è coperta dalle impalcature per essere pulita, è pieno di gente e diventa difficoltoso fare fotografie decenti. Oslo di giorno non è un granchè. Alle 11:30 torniamo di corsa in albergo, prendiamo le valigie e poi il treno per l’aeroporto. Decolliamo e, alle 17:30, arriviamo in Italia dove la temperatura è ancora vicina ai 30°C.


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