Viaggio a Capo Nord 2

BREVI NOTE DEL VIAGGIO A CAPO NORD - LUGLIO 2008 Gruppo: Anna Leopardi Ufficiale di rotta ed autore del diario Liliana Datti Ufficiale Finanze,Logistica e Rifornimenti Stefano Mercado Ideatore della spedizione,Driver e co-autore Gretha la diva Automobile (capricciosa) 18/07/2008 Partenza dalla base (Ferentino FR ) ore 08 circa E’...
Scritto da: stefano51
viaggio a capo nord 2
Partenza il: 18/07/2008
Ritorno il: 07/08/2008
Viaggiatori: fino a 6
BREVI NOTE DEL VIAGGIO A CAPO NORD – LUGLIO 2008 Gruppo: Anna Leopardi Ufficiale di rotta ed autore del diario Liliana Datti Ufficiale Finanze,Logistica e Rifornimenti Stefano Mercado Ideatore della spedizione,Driver e co-autore Gretha la diva Automobile (capricciosa) 18/07/2008 Partenza dalla base (Ferentino FR ) ore 08 circa E’ decisamente bizzarro avere circa 12.000 km da percorrere e restare bloccati dopo i primi 150!! Speriamo di aver consumato il << malus >> fatale che accompagna i viaggiatori: un po’ di traffico << battezza >> e pensiamo potrebbe addirittura portar bene… chi può dirlo? Comunque sono le 12 e 30 e siamo sempre intorno Firenze…. No, non ha portato bene: sono le 16, momento sonnacchioso di relax, cartello che indica 2 km a Bolzano sud, dallo stereo giunge la fantastica voce di Nora Jonshon a cui si sovrappone l’esclamazione un po’ strozzata di Stefano: dalla macchina esce fumo nero!!! Ebbene la storia si ripete, sempre, e come da copione alle 17 i meccanici Mercedes di Bolzano decretano che il malanno di Gretha è un iniettore che però non è in magazzino!! Arriverà da Merano alle 19; alle 19 e 30 siamo nuovamente in autostrada alla volta di Bamberga; qualche centinaio di euro in meno per l’iniettore, qualche parolaccia in più per Gretha la capricciosa, e 500 km da fare in fretta. Carburante, pipì stop e cena in auto con provvidenziali panini preparati da Liliana con acceleratore molto premuto. Ore 24 e 00. Siamo in albergo. Ci godiamo una doccia rigeneratrice e subito a nanna; la fatica e lo stress causa Gretha, la diva, si fanno sentire in tutti. 19/07/2008 Per fortuna una notte di sonno e a seguire ricca colazione consentono di ripartire alla volta della Danimarca tonici ed allegri. L’albergo Country Inn grazioso ed economico: 107 euro in tre. Pioviggina. Ore 10. Perché in Germania non si paga l’ autostrada e da noi si ??!! Ore 15 e 30 gran temporale ma siamo quasi in Danimarca. Attraversare la Germania significa avere l’esatta dimensione di quanto sia verde e spaziosa e… noiosa. Si rileva, sbirciando i paesi che scorrono ai lati della E 45, percorsa da sud a nord quasi tutta, che hanno piani regolatori edilizi rispettati i quali rendono gradevole la vista delle case, i tetti spioventi rossi che fanno già Nord Europa. Il traffico non manca nemmeno qui ma tra 400 km saremo ad Hirtshals da cui domani ci imbarcheremo per la Norvegia. Siamo davanti alla casa che ci ospiterà per la notte alle 20 e 30 e troviamo la signora che ci aspetta quasi in strada!! Forse ci attende da Febbraio quando abbiamo prenotato e proviamo il primo Bed and Breakfast. Gradevolissimo.

20/07/2008 Ore 12 circa. Hirtshals, porto d’imbarco dalla Danimarca verso la Norvegia meridionale, somiglia all’outlet di Valmontone con la differenza che qualche casetta serve da negozio mentre le altre sono abitate. Il paese delle bambole. Saliamo sul traghetto che è superorganizzato e modernissimo. Ci appropinquiamo all’Ufficio Accoglienza e riceviamo una sorpresona: pranzo ricchissimo al buffet compreso nel biglietto che << Grande Mercado >> ha acquistato nel lontano Febbraio… scampi al vapore, gamberi rossi di fiume, merluzzo, salmone tutto freschissimo e di prima qualità. Siamo nel ristorante di prima classe ( ascolta Titanic di Francesco de Gregori ) in comodissime poltrone alle quali ci abbarbichiamo fino al termine della traversata. Perché i manager della Tirrenia non vengono a sbirciare un poco qui e vergognarsi tanto poi a casa loro??? 16 e 30 sbarco in Norvegia. Kristiansand ci si presenta assolata, ordinata e pulitissima come del resto, sono certa, scopriremo in seguito essere tutta la Scandinavia. Partiamo subito per Lindesnes e, osservando il nuovo panorama mi chiedo: perché qui i prati sono così verdi?? La risposta giunge: Perché l’acqua è DAPPERTUTTO. Immaginiamo di viaggiare in un parallelepipedo. Ebbene, ogni lato produce acqua: destra, sinistra, alto e basso e di più. Le superfici dei lati sono alberi, prati, rocce sterminate e nere e cielo schiacciato su ogni cosa a dar luce a questa meraviglia. Il verde è vivissimo e mi ricorda il Rio Chavon ma al posto delle Flombayard ci sono suggestive casette in legno tipo Hansel e Gretel che punteggiano discretamente il panorama. Raggiungiamo Lindesnes che è il punto più meridionale della Norvegia dove visitiamo l’antico faro del 1912. Veniamo qui per pareggiare il conto con Capo Nord, il punto più settentrionale d’ Europa, nonché della Norvegia. Con la coscienza tranquilla verso le 19 arriviamo a Flekkefjord che è una chicca. Il viale principale completamente addobbato di << palloni >> di fiori fantastici a 20 mt l’uno dall’altro. Albergo, cena rapida prelevata dalla nostra cambusa e birra al bar sul mare. A nanna presto perché domani abbiamo in programma la visita al Preikestolen, il pulpito più spettacolare sul Lysenfjord nei pressi di Stavanger. Da lì dovremo puntare Bergen, lontana altri 350 km, per soddisfare la tabella di marcia. 21/07/2008 Gran sole per la strada e ci permetterà una bella passeggiata poi sul pulpito…. Si arriva al parcheggio zeppo di macchine, evidenza che il bel tempo ha scatenato moltissimi con la nostra stessa idea. Ci lascia un po’ perplessi notare che troppi i quali stanno per affrontare la << passeggiata >> cambino scarpe da città con scarpe da trekking serio… mah, saranno dei posoni… Ci avviamo e subito dobbiamo percorrere un tratto di salita quasi perpendicolare fatto di grandi sassi, umidi e appuntiti…. Saranno sicuramente il passaggio peggiore e poi inizierà la << passeggiata >> pensiamo noi….. Bene, non intendo descrivere minuziosamente il << golgota >> ma sottolineo che anche Rambo si sarebbe dovuto impegnare in molti punti. Circa 8 km di salite e, peggio, discese scivolose su immani sassoni umidicci, fanghiglia e sudore. Ovviamente la scrivente imbranata DOC e negata per esperienze di tale natura, è riuscita a cadere dando un colpaccio al polpaccio, oops, stinco, da marina. Certo il panorama all’arrivo sulla cima è incomparabile ma consiglio a chiunque affronti il percorso di non dar credito alla descrizione << minimalista >> della guida Touring poiché rischierebbe molto. E’ un percorso da TREKKING e non una PASSEGGIATA!!!!!!!!! Choccatissimi procediamo per Bergen e a tarda sera, 23 e 30, troviamo un’ accogliente bungalow in un campeggio vicinissimo alla città. Stanchi morti, ammaccati ben bene, sporchi ma soddisfatti, ci accampiamo. 22/07/2008 Ore 10 e 00. Siamo nel centro di Bergen con Gretha ricoverata in un comodo parcheggio diretti al famoso mercato del pesce che ci intriga da morire. I banchi sono suddivisi in zone: fresco e conservato. Noi compreremmo volentieri tutto da tutti!! L’affumicato la fa da padrone, salmoni selvaggi con diversi livelli di affumicatura , aringhe di vario genere, non parliamo del merluzzo e della carne di balena. Che abbiamo assaggiato, sigh, ma un pezzetto piccolissimo per sapere se è buona. Si, lo è. I gamberi sia di mare che di fiordo, più saporiti, spiccano a montagne in mezzo ai pregiatissimi King Crab, enormi. Scampi e granchi stupendi. Una meraviglia! Il fresco invece troneggia nel ghiaccio, tutto di grandi dimensioni. Leopardi Senior godrebbe a tal vista. Poi scopriamo che una zona del mercato è dedicata alla preparazione di piatti con un assaggio di questo ben di Dio. Decretiamo che questo sarà il nostro pranzo e in attesa spuntiniamo con lamponi e ciliegie over size. Dopo aver alloggiato nella pancia il lauto pasto iniziamo la visita della città. Il Bryggen è la zona antistante il porto ed il mercato ed è la più antica della città. Si tratta di pittoresche case in legno anticamente utilizzate per lo stoccaggio del pesce salvatesi dal famoso incendio che qualche decennio fa distrusse quasi tutta Bergen. Le città norvegesi hanno avuto spesso incendi devastanti nel recente passato. Quello che gli incendi non hanno distrutto fu devastato dai Tedeschi nell’ultima guerra ma poi ricostruito tal quale dai caparbi Norvegesi. L’effetto è straordinario, merito di un ambiente mozzafiato e buon gusto nell’edilizia. Lo stile delle costruzioni sembra scaturire dalla fantasia dei bambini che giocano con i cubetti di legno colorati. Grandi finestre e tetti con le tegole laccate!! I colori vanno dal rosso pompeiano al bianco passando per il giallo ocra e grigi vari. Le case adagiate sui fianchi del fiordo osservano la baia e il suo traffico… uno spettacolo indimenticabile. Facciamo il giro Sightseen con il trenino fornito di audio guida, turismo un po’ plastificato ma non esiste altro metodo per annusare l’aria di una città in pochissimo tempo. Quello che resta prima che la pioggia inizi a cadere e la mia gamba << preikestolenata >> a protestare vivamente. Arriviamo al bungalow e prontamente piove stile Norvegia. Cena con tartine alle uova di trota selvaggia ( nessuna frequentazione occidentale per la tapina ), vera prelibatezza. 23/07/2008 E’ presto ma dobbiamo raggiungere Maloy, isola sulla quale sorge il faro di Krakenes, unico in Norvegia raggiungibile in auto, seppur con difficoltà. Lì dormiremo ed ammireremo la confluenza dei due Oceani, Nord Atlantico con l’Artico. Attraversiamo e costeggiamo fiordi o parte di essi la cui bellezza è tale che quasi manca il fiato per l’emozione; Geirangerfjord e ………….. Alle 16 tommy, il Tom Tom, indica una strada, eufemismo per descrivere una mulattiera indegna delle nobili terga della diva Gretha, che s’inerpica verso chissà dove! Il paesaggio è quello di Cime Tempestose…. Ma il faro appare, si trova lì dove diceva tommy. Prendiamo possesso della nostra parte di faro con fanciullesca euforia scoprendo che abbiamo la zona con la lanterna! Ovviamente l’abitazione è insolita a dir poco poiché ricavata appunto in un faro ma è un delizioso mini appartamento con 2 camere, cucinotto, soggiorno e il bagno confortevole. Arredato finemente, con la vista dell’oceano che preme per infilarsi nel territorio, ricordandoci la sua supremazia con violente sciabolate sulle rocce alla base del faro stesso, rendono il luogo incredibile. Decidiamo di goderci questo posto fantastico che, seppur per poche ore, una notte, è tutto nostro. Cena fricchettona con pasta e vino freschissimo, partita a carte, tramonto ore 00 e trenta con accensione della lanterna. Foto a go go alle ore 01 ed oltre. Si dorme pochissimo, alle 04 il sole, che mai è sceso sotto l’orizzonte, ricomincia a salire verso l’alto ed inonda tutta la meraviglia che ci circonda… 24/07/2008 Con grande saudade, dopo aver scattato le ultime foto nella fiaba partiamo addolorati: ci sembra di aver attraversato un sogno brevissimo e bellissimo. Anyway si procede nel nostro programma ancora densissimo. Arriviamo nell’isola di Runde che ospita una colonia di Puffin, pulcinelle di mare, che incontriamo solo nelle foto presso l’ufficio turistico; per acciuffarle dal vivo serve il trekking tipo Preikestolen oppure gita in barca di molte ore. L’orologio vieta ulteriori ritardi e ci accontentiamo di guardare i panorami dalla spiaggia, fornire la colazione a 4 gabbiani grossi come papere, che apprezzano tanto i Buitost. Mi bagno i piedi nel Mare del Nord, l’acqua è fresca come in Sardegna. Arriviamo ad Alesund, sempre Olesund per il circoletto sulla A, radiosa e simile a Bergen, con un sole che rende piacevolissima la visita. Il centro storico è steso su qualche isolotto e i canali somigliano vagamente a Venezia o meglio ancora Rio de Janeiro per gli isolotti qua e la in giro per il golfo, in sol minore. Devo precisare che la mancanza assoluta di notizie storiche durante le descrizioni delle visite deriva dalla loro assenza e non dal nostro disinteresse. Eccezion fatta per madame Felde, passata alla storia di Bergen per aver venduto birra senza licenza. Con monumento vero in piazza. Penso all’Italia….. Proseguiamo in direzione della Strada Atlantica, progettata come un Luna Park per automobilisti, ingegnosa perché unisce otto isolotti con altrettanti ponti in mezzo al mare. Non credo sia stata una passeggiata di salute per gli ingegneri norvegesi e forse giustifica l’abitudine di far pagare molti transiti stradali, traghetti d’ogni genere e tangenziali varie. Il territorio è difficile, clima ostile, il granito si oppone cocciutamente alle gallerie e alle strade ovunque, quindi….. Siamo quasi a Kristiansund. Iniziamo la ricerca del posto per la notte ma non troviamo nulla! Ci agitiamo un po’, anzi un po’ tanto perché la prospettiva di dormire in grembo a Gretha non ci piace. Un hotel comunica che ha posto per noi, due camere perfino, segnalato dalla guida perfino!! Alle 21 siamo in loco, paghiamo come di consueto PRIMA di accedere, e arriviamo nelle stanze. Dov’è il bagno??? Scopriamo con disperazione che i bagni sono esterni alle camere, porc…! Si sopravvive certo e la mattina scappiamo da Kristiansund, davvero insignificante salvo il ristorante dove per cena avevamo mangiato la zuppa di merluzzo: davvero buona. Nella parte vecchia della città nel porto stesso, altri due clienti solamente e indovinate chi erano: due italiani!! 25/07/2008 Oggi è tutto in auto poiché dobbiamo raggiungere Bodo, imbarco per le isole Lofoten. Attraversiamo un territorio bellissimo, praticamente incontaminato, dove la presenza umana è rivelata dal manto stradale su cui viaggiamo. Verde dappertutto, chiaro, scuro, intenso. Profumo di mare misto a montagna, blu profondo,acquamarina,smeraldo e il bianco della spuma; Il viola dei fiori qua e la, toglie il fiato. È impossibile restare impassibili a queste visioni; sono tatuaggi nell’anima. È ora di cercare un ricovero per la notte. Puntiamo un bel campeggio dove è libero un bungalow carinissimo con bagno e cucina: perfetto. Andiamo a regolare il conto e scopriamo che hanno terminato tutta la biancheria!!! M…a. Ci consigliano un albergo poco distante, dentro la città di Mosojen garantendo bagno in camera. Morale della favola: il bagno c’è ma solo doccia e lavabo! Il resto in corridoio! Ok è una sfida: riusciranno i nostri eroi a riconquistare un vero bagno italico full optional? 26/07/2008 Ore 08 e 30: si parte per Bodo seconda tappa e attraversiamo il Circolo Polare Artico. Emozionante; chi l’avrebbe mai detto che avremmo oltrepassato il confine oltre il quale il sole non tramonta o non sorge? Foto di rito nei pressi del cippo che segnala il punto fisico e proseguiamo rapidi. Il traghetto ci imbarca senza nessuna prenotazione e alle 19 ci consegna le Lofoten nel porto di Moskenes. La ricerca dell’alloggio si rivela più semplice del previsto e riusciamo ad ottenere ad un ottimo prezzo per due notti una rorbur, casa di pescatore su palafitte. Grande, con cucina e …… bagno completo! Il gruppo TNT ce l’ha fatta. Purtroppo mi manca la raffinatezza sufficiente per descrivere il contesto in cui è allocata questa casetta. Ora, mentre scrivo, sento lo sciabordio dell’acqua sui pali che sostengono il manufatto, accompagnato dalle grida festose degli amici gabbiani; ormai ci vengono a chiamare per ottenere cibo. Le montagne che ho di fronte si specchiano nell’acqua del fiordo e, meraviglia, alla mia destra vedo le ultime propaggini montuose della costa che disegnano un merlettato blu – grigio – nero immerso nel tramonto rosa malva che non arriva mai. Sono le 24 e 30. Cosa aggiungere? È emozione pura. 27/07/2008 Visitiamo subito A che si pronuncia O poiché ha un circoletto in testa ed è il punto più meridionale delle Lofoten. Compriamo il pane cotto a legna davanti a noi e facciamo le foto al museo dello stoccafisso!! Un paese minuscolo che vive di pesca al merluzzo e gli è talmente grato da dedicargli un museo! Facciamo molte foto lungo i pontili dove passeggiamo in una luce particolarmente brillante che rende questi luoghi molto speciali. Puntiamo su Reine, altro borgo poco lontano da A e descrivere ciò che vediamo è difficile; paesaggio giurassico, montagne di basalto nerissimo che si tuffano a picco nel mare verde intenso, somiglia alla Sardegna in molti punti; il cielo è color pervinca. Questo sono le Lofoten e il salmone affumicato migliore della nostra esperienza culinaria. Prepariamo una succulenta cena nella nostra palafitta; le teste dei gamberetti di fiordo saranno pantagruelico pasto per i gabbiani che formalizza il sodalizio coi pennuti. 28/07/2008 Malinconicamente ci accingiamo a lasciare le Lofoten, dobbiamo far rotta su Alta. Qui sarà il campo base prima dell’ultimo balzo verso la meta, Nordkapp, prevista per il giorno seguente. Il campeggio Alta River Camping che raggiungiamo in serata è eccellente, anche qui, prenotato a Gennaio, avevano il nome in agenda atteso per l’arrivo!! Incredibile ma verissimo. La sistemazione è impeccabile, bungalow full optional con Gretha davanti alla porta. Motel Americano on the road. 29/07/2008 Missione compiuta. Siamo a Nordkapp dopo 5684 km percorsi lungo Europa centrale e Norvegia. Se volevamo un piccolo assaggio di cosa può fare il Vortice Polare, quando è vivo e non in catalessi come ora, beh, lo abbiamo avuto. Nebbia fittissima, vento violento e ghiacciato, temperatura di poco sopra lo zero. Ed è il 29 luglio. Immaginate il 29 gennaio…. Per un attimo ho pensato che il vento ci avrebbe spazzati via da questo tetto del mondo e stando così alti gli sarebbe stato facile. Qualche foto che miracolosamente ritrae qualcosa di fumoso, nebbioso, ventoso e freddo. Visitiamo il complesso turistico, molto turistico, e visioniamo un filmato sul Polo Nord…. Meno male, perché senza filmato avremmo visto solo nebbia. Caffè obbligatorio e via a scendere quei 10 km in un nebbione di fronte al quale i migliori nebbioni anni 70 di Gallarate impallidiscono. Il nostro driver se la cava egregiamente come solito ma noi, ospiti a bordo, arriviamo giù stremate. Ristoro con il primo << wurstel e pancetta >> che in precedenza non avevamo mai avuto il coraggio di ingurgitare. Eccezionale lo << strufolonen >> norvegese!! Ciao Norvegia. Si punta il muso di Gretha verso la Finlandia. Le renne sono le regine della Finlandia. Ne incontriamo tantissime, coi loro piccoli in mezzo alla strada assolutamente indifferenti alle auto. Massima attenzione poiché non si spostano di un millimetro se non quando decidono loro di farlo. Oltre le renne, il tratto finlandese di circa 800 km che ci separano da Rovaniemi per passare poi in Svezia, è fatto di laghetti e boschetti infiniti. Dimenticavo nubi dense di insetti che impiastrano incredibilmente l’auto. Arriviamo nel pomeriggio ad Inari, crocevia da e per Capo Nord per chiunque scelga la Finlandia come passaggio a nord-ovest oppure sud-est. Caccia serrata alla sauna e, bel colpo, la becchiamo privata nella stanza del nostro hotel!!! Entusiasmante è dir poco. La utilizziamo a go go. 30/07/2008 Partiamo di buon ora perché ci attendono molte centinaia di km anche oggi per giungere a Rovaniemi e poi pedalare in Svezia. Vorremmo metterne nel carniere 700 almeno per mantenere la tabella di marcia. Il sedere si appiattirà e ci vorrà il chirurgo plastico al nostro rientro ma per quanto visto vale la pena. La tappa da Babbo Natale si rivela deludente, forse perché è caldo,soleggiato e manca l’ingrediente principale: la neve! Babbo Natale in canottiera… al Circolo Polare Artico sembra una gag cabarettistica. Dimenticavo, anche l’età dei presenti non gioca a favore… Si prosegue tra renne e boschi per centinaia di km con meta la città di Umea, metà strada per Stoccolma. Albergo graziosissimo, il Pilen, cena al Rex e passeggiata << antirincalcamento >> da km a fiumi e subito a ninna. Umea è molto accogliente e, novità non da poco, rivediamo il buio, quello vero per dormire!! Da quasi tre settimane lo avevamo perso di vista. 31/07/2008 Ne mancano solo 600 per arrivare a Stoccolma, per i Globe Trotter delle strade europee, un’inezia davvero. Arriviamo in un attimo, alle 15 già circoliamo in città e decidiamo di pernottare in un albergo-battello ancorato sulla riva est del porto di Stoccolma. È una vecchia imbarcazione dismessa e trasformata in albergo assai confortevole e garantisce una vista indescrivibile sulla città, specie all’imbrunire. Chi venisse a Stoccolma e vi soggiornasse ne resterebbe entusiasta. Rapida sistemazione e giro in città che sembra, in alcune zone, Trastevere. Cena assolutamente svedese in un ristorante tipico ma non turistico e bel gioco con un dispenser per il caffè di antica origine da manipolare in self-service. I dolci in vetrina sono molto attraenti e dobbiamo cedere: torta al limone ma siamo già satolli. Atmosfera un po’ speciale, il buio che avanza ma sembra arretrare, indeciso sul da farsi… tornati sulla nave-hotel ammiriamo la sera che sta per coprire la città e raffica di foto eccellenti. 01/08/2008 Prima di congedarci da Stoccolma, bellissima e da ritornarci, ci concediamo un lungo giro sul ferry per ammirare dal mare quei luoghi. È caldissimo, una sudata da marina per questa escursione che mostra la città sonnacchiosa e benestante distesa intorno ad un parco stupendo. Perfino nidi di cicogne. Vediamo le bellissime dimore dei borghesi di alto lignaggio svedesi che si ergono nobili e raffinate nel verde, lambite dall’acqua lacustre e marina mescolate. Ore 12.00: Si riparte con destinazione Parigi, già visitata innumerevoli volte, questa per incontrare dei familiari.

07/08/08 Siamo a casa. L’obiettivo iniziale raggiunto e il lungo periplo europeo-scandinavo è terminato là dove era iniziato: la Base. Tanti i km percorsi, 11.400, visitando e attraversando, nell’ordine: Italia, Austria, Germania, Danimarca, Norvegia, Lapponia, Finlandia, Svezia e Francia. Cosa resta in ognuno dei partecipanti dopo tanto vedere e vivere è difficile da rendere al lettore di poche righe ma è facile immaginare una grandissima gioia per averne avuto l’opportunità. Chi ama il Viaggio, lemma che significa << azione di muoversi per andare da un luogo a un altro >> cioè attraversare territori e visitare luoghi catturandone nel mentre una piccola quota per sé, e non essere catapultato in poche ore da qualche parte del mondo come un pacco UPS, ruote in spalla e vistare la Norvegia! È stupenda. Al prossimo viaggio del gruppo degli irriducibili Globe Trotter stradali, speriamo al più presto…. Gretha è impaziente di propinarci un bel capriccio, quando sa che il Viaggio è vacanza ed emozione. Consigli pratici: usare guida Lonely Planet, affidabilissima mangiare quello che mangiano loro, ottimo e non costoso: pesce e pane nero portare il vino da casa: se non c’è un notaio per ipotecare la casa non si può comprare abbigliamento leggerissimo, con modalità a cipolla per eventuale freddo,raro. A capo nord ci vuole una giacca a vento mascherina per dormire perché usano poche tende e moltissima luce entra tutta la notte Se volete dettagli su questa avventura scrivetemi e con piacere vi risponderò. stefano.mercado@virgilio.it



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