Meta Scandinavia

Premetto che questo Viaggio nasce come fuga post-laurea, dagli stress passati ed imminenti.... Il fresco della Scandinavia ha subito ispirato la mia immaginazione, e con un amico "per caso" nel giro di qualche ora si decide, si prende l´interrail e si parte. La partenza, come un po´tutte, risulta lenta, ed impacciata in una Milano afosa e per...
Scritto da: Daniele Sami
meta scandinavia
Partenza il: 03/08/2001
Ritorno il: 31/08/2001
Viaggiatori: in gruppo
Spesa: 1000 €
Premetto che questo Viaggio nasce come fuga post-laurea, dagli stress passati ed imminenti…. Il fresco della Scandinavia ha subito ispirato la mia immaginazione, e con un amico “per caso” nel giro di qualche ora si decide, si prende l´interrail e si parte. La partenza, come un po´tutte, risulta lenta, ed impacciata in una Milano afosa e per niente in vacanza; ma appena arrivati a Verona, l´atmosfera cambia: nel vagone con noi un´australiana in viaggio post-diploma(di quei viaggettini per liceali, 20mila dollari…), una peruviana e una coppiettina di francesi, che per tipica caratteristica non hanno legato con nessuno di noi. Insomma la nottata scorre fra discorsi leggeri e a volte meno,in almeno quattro lingue, ma mai privi di significato. Arrivati ad Amburgo, si girovaga con un clima davvero invidiabile, caldo ma fresco; il lago attira la nostra attenzione e ci spinge a passare li la serata. Qui si incontra un gruppo di tedesche, che attirate dall´italiano marinaio e un po´pazzoide, ci portano in giro con la loro BMW coupé (noi zainoni con tenda…). Ci fanno scoprire la zona rossa e gli innumerevoli locali, molti anche al limite del pudore che eleggono Amburgo come cittadina europea (non-metropoli) della vita e della perversione notturna. La lunga nottata termina in una dormita alcolica e fugace che mi catapulta sul treno per Copenaghen; si avete capito bene, il viaggio ha giá presentato la prima sorpresa: il mio amico, preso da una delle tedesche decide di rallentare il passo e rimanere ad Amburgo. Il treno per Copenaghen é una magia, precisissimo ordinatissimo e soprattutto poco caro; dopo neanche 15 minuti di solitudine incontro contemporaneamente un gruppo di italiani (molto studentelli in vacanza) e di catalani (calienti e simpatici) La conoscenza porta nel giro di poche ore a decidere di proseguire insieme il viaggio; il battello vicino ad Odense, Nyborg imbarca il nostro treno senza colpoferire, ossia senza neanche renderci conto siamo in mare, e poco dopo si arriva. Copenaghen ha un impatto su tutti incredibile, la stazione centrale raffinata nei particolari, si trova perfettamente al centro della cittá vicinissimo al famoso Tivoli, parco d´attrazioni; per la lunga via centrale,persone di tutte le razze e colori affollano ogni angolo. La ricerca di un posto ci spinge in un campeggio molto distante in Charlottenlund, ma suggestivo con una piccola baia davanti, sperduto nel verde. Il mio consiglio comunque resta di provarle tutte nei camping locati piu´centralmente (in quelle lingue di terra vicino al canale che taglia la citta´) che risultano essere molto piu vivaci. In generale grossa pecca: niente piscina!! da nessuna parte;contando che l´aqua del Mare del Nord é tutto tranne che confortevole…( io con tre paia di costumi…). I giorni successivi passano visitando la cittá : dal Parlamento, monumentale simbolo di una cultura molto precisa ma anche artisticamente dotata al Quartie Latin , sempre alla ricerca della Sirenetta…che una volta vista lascia la stessa sensazione come quando da piccolo i genitori ti promettevano un regalo stupendo e poi ricevevi un ovetto o una macchinina; ossia non solo delusione, ma sconcerto davanti a tante bianche disillusioni; in poche parole piccolina e neanche bellissima. Il salto a Christiania risulta almeno per me un contrasto di sensazioni. Prospettata come un paradiso per il libertino ed il fumatore, a me e´sembrata una grossa e diversamente fornita Camden Town. Le case immerse nelle piante, con altezze umane.I bimbi di famiglie “alternative” giochicchiare in questi giardini.E tutto cosi´anomalo e fuori dal comune che pur non piacendomi moltissimo, mi appare …si …paradisiaco… La fuga da Copenaghen si compie a seguito di un piccolo litigio con una delle ragazze catalane,i cui particolari (molto interessanti,ma privati) vi verrano risparmiati; cosicché la alternativa di seguire gli studentelli alla ricerca di centri universitari famosi, mi scoraggia dal proseguire in compagnia. Sono di nuovo verso una nuova avventura, solo, come del resto, spesso preferisco : é la volta di Stoccolma; la cittá conferma le voci sulle bellezze locali, un discorso completamente paritario. Ragazzi e ragazze sono qui bellissimi, anche se spesso un po´ troppo simili fra loro. La loro purezza spinge la mia mente a rivalutare le teorie sulle razze e in particolare sulla razza ariana, ma fortunatamente le reminiscenze delle mie ormai datate letture, in particolare T.Mann mi salvano da certe supposizioni. Tutto pieno, qui davvero!ma come spesso accade, dalla disperazione nasce la gioia, un ragazzo si avvicina, parlando un inglese con accento americano impeccabile e mi spiega che c´e´posto da lui, con la mamma che affitta camera in nero. Nonostante l´aspetto un po´ trasandato,mi fido ciecamente : un inglese cosi´colto e perfetto non puo´nascondere un delinquente ( concetto molto opinabile). A casa mi trovo una donna sui 50, molto fumatrice e con i segni di una vita intensamente vissuta, la mia camera e´fichissima: moquette, TV, internet, aria condizionata. La vista sul fiume e´ romanticamente incantevole! Qui passo tre giorni di riposo e vita, mi giro tutta la citta´, fotografo moltissimo e scopro che le sigarette costano quasi 20 mila lire!!!!!!non mi azzardo a chiederle in giro!!!Stoccolma mi rimarrá sempre in mente per questa sua peculiare topologia: spaccata in tre dalle insenature e molto irregolare nell´architettura. La citta´vecchia un gioiellino, ma qualche metro fuori circonvallazioni e ponti enormi. La gente risulta molto ospitale e amichevole, ma un po´troppo educata per i miei gusti, riservati e´la parola giusta. Qui, il secondo giorno succede cio´che io definisco il viaggio nel viaggio : conosco una coppia di italiani, omosessuali; fin qui nessun problema, quando incontriamo a pochi metri un ragazzo maturo nonché calvo, con qualcosa di Bruce Willis, che accenna una frase in un inglese sicuro ma pesantemente italiano, lo sguardo di tutti si trasforma in risata. La serata passa in un locale, niente male credo fosse Monday´s Party; molto multirazziale, aperto a tutti etero e omo; alla fine, il Bruce Willis mi porta a casa, con la sua Barchetta; dopo una mezz´ora nella quale proviamo a pianificare un´eventuale proseguio di vacanza insieme, scopriamo di esserci giá conosciuti in Puglia anni prima, aver giocato a pallanuoto e mangiato insieme il tutto per un mesetto buono. La pelle d´oca che ho provato allora e´la stessa che provo ancora adesso!! INCREDIBILE! Il giorno dopo,purtroppo per me, anche questo conoscente ritrovato si lascia tentare da una maga Circe scandinava e rimango solo in balia di un gruppo di francesi che mi spinge a giocare a scacchi e scommetterci sopra ( male per loro !) in una serata molto romantica e spensierata, lontana dalle discoteche e dalle tentazioni. Cosi via, sulla rotta di Helsinky, abbandonando alcuni italiani un po´troppo fissati sulla ricerca di queste maghe bionde e magre. Sul battello con dei fiorentini conosciuti a Stoccolma, il viaggio scorre tranquillo e sottotono ( dovete sapere che corrono leggende che tale battello si trasformi in un orgia: io preferisco pensare che fosse una mossa pubblicitaria, e non qualche italiano sparaballe). Helsinky costituisce l´unico tassello nero, tre giorni di inferno; la gente molto poco comunicativa ( in metro leggono tutti, e va bene! ma non parla nessuno!!!) e una festa di paese molto, troppo affollata( intorno al 22 Agosto) e caldo atroce. La citta´comunque e carina, molto in stile russo. Monumenti molto imponenti, statue di Lenin come McDonald e Musei d´arte moderna molto suggestivi nella loro assurdita´. Il ritorno vale la fatica dei tre giorni di alienazione: sul battello, questa volta un po´piu´ HOT ( Viking line), incontro due francesi di una simpatia devastante, un romano molto stile Verdone, un cubano che ha fatto il grande salto sposando una svedese e se n´e venuto. Cosi , fra una birra e l´altra si arriva a comunicare quasi con tutto il battello, e a godere ogni momento al massimo: il tramonto , i fiordi immersi nella nebbia ( con il terrore che una nuova maga Circe mi rapisca ), una brezza freschina ma piacevole. La nottata e´lunga, cosi lunga che finische alle 7, discutendo con dei ragazzi finlandesi della tecno, a quanto pare li´un mito ( conoscevano Fargetta, “certe cose ti segnano”…); il romano rimane addormentato sul battello, non so che fine abbia fatto, anzi se mai stessi leggendo “ho provato a svegliarti ma non eri in condizioni”. Ritorno a Stoccolma, come ritornare a casa; colazione con I francesi e poi alla stazione preso dalla sensazione che stava per accadermi qualcosa di bello e strano; incredibile dopo una mezz´ora in mistica attesa ( al mio amico della casa, che era li´in caccia di affittuari dissi “I´m waiting for something, no idea what, but something is gonna happen”), riconosco il corpicino della ragazza catalana con cui ebbi a discutare una decina di giorni prima, INCREDIBILE!!!!!!!!!!! di nuovo. Cosi si passa la giornata tutti insieme, si va alla reggia ( la consiglio a tutti, monumentale ma non sfarzosa, diciamo una Versailles molto piú sobria, molto simile al Nynphenburg di Monaco), si va al museo della nave Vikinga Plym, anche questo merita il prezzo tra l´altro basso. Dentro si respira tutta l´atmosfera, le luci soffuse ti lasciano immaginare il battello nelle situazioni piú avventurose e drammatiche. Stavolta il commiato con le catalane non poteva essere piú dolce e sereno, con una foto dal panaroma sul fiume. Ultima tappa importante: Oslo, qui mi vado ad installare abusivamente in un campeggio molto grosso e carino, Ekeberg Camping anche questo con un panorama niente male. Oslo si presenta subito molto accogliente, con artisti di strada e molta gioventú. A livello culturale risultano stupendi i parchi, di cui in particolare quello di Vigeland. Trovato per caso, girando con gli efficientissimi tram ( nonché cari), il parco tocca tematiche varie, sempre con figure umane nude, ritratte nelle situazioni piú particolari. Sull´imbrunire le statue mostrano davvero un lato diverso, e ispirano le piu´fantasiose immaginazioni : dovete andarci. Poi, la fortezza di Akershus spicca su una piazza molto assolata, dove bar e giardini molto moderni sono affollati di gente che si gode l´estate scandinava. Fate attenzione ai prezzi, io sono arrivato a pagare una birra quasi 15 mila lire!! Comunque nel suo benessere un po´ostentato, Oslo mostra tutte le caratteristiche di una cittá moderna, e recentemente sviluppata. La gente vive in maniera leggera e spensierata questa ricchezza, offrendosi vicendevolmente in maniera ossessiva drink, e spuntini. Se tutto il mondo fosse cosi´ non avremmo bisogno di Paradisi, ma il pensiero che la maggior parte del mondo vivrebbe mesi con i soldi di un pacchetto di sigarette norvegesi, mi ha fatto vivere in maniera dolce-amara questo soggiorno. Nel camping incontrai un ragazzo di Monza, anche lui simbolo dei tempi moderni! Ovvero li, perche attirato da una norvegese in chat, ma poi scaricato. Cosi, compagni di sventure, ci siamo avventurati nelle notti norvegesi per quasi 7 giorni ( io in fondo ero a gratis nel camping…); come spesso accade compagni di viaggio occasionali si trasformano in amici di lunga data, e forse anche meglio. Dopo Oslo, fu una fuga verso casa, contro il tempo e la stanchezza; ma tutto molto romantico con le luci del tramonto Nordico che scandivano le mie giornate, cosi romanticamente calme. Uniche tappe, Francoforte ( dove riprovai con piacere svariati Kebab, mio piatto preferto), e Monaco dove alla Universitá tecnica mi aspettavano per un colloquio che mi ha portato adesso qui a lavorare per un anno. I due giorni a Monaco mi dettero la consapevolezza che avrei approfondito la conoscenza di questa cittá che, citando Roberta di “Viaggio in Olanda”, definirei “amica”, molto a dimensione d´uomo seppur imponente, e molto ordinata e eterogenea. I quartieri si sussugeono senza zone di frontiere, da quartieri ricchi a quartieri piu artistici; adesso che sono qui quasi da un anno mi sento molto affezionato e gli stessi tedeschi mi fanno tenerezza, nella loro stoica precisione pronta a trasformarsi in sregolata euforia dopo pochi boccali di birra. Il mio viaggio si concluse con l´incontro ( questa volta non casuale) di mio fratello ed un amico a Lugano, dove passammo un paio di giorni sotto un temporale purificatore, che mi ricordava che un altro viaggione si era concluso e una marea di persone, sensazioni, odori, suoni nonché posti mi avevano fatto sognare per un mese una vita sempre in viaggio….tuttavia, ricordo felicemente il ritorno pacifico fra le braccia di Morfeo, nel mio materasso a scacciare i ricordi di camping in asfalto o peggio con radici di quercia. Alla prossima. Daniele


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