Fine settimana nelle Marche, viaggio tra mare e monti
Come raccontare le Marche? È difficile spiegare una terra così ricca di storia, tradizioni, tesori artistici e bellezze naturalistiche. L’unico modo per scoprire l’essenza di una terra, le cui tante anime sono espresse dallo stesso nome al plurale, è percorrere i variegati itinerari offerti dalla sua millenaria cultura e dalla sua rigogliosità naturalistica. Dal mare alle montagne, questa regione ospita borghi, città d’arte e Beni Unesco, che nel corso dei secoli hanno elaborato tradizioni artigianali, folkloristiche ed enogastronomiche tutte da scoprire. In questo articolo vogliamo suggerirvi alcuni itinerari dall’entroterra verso le coste adriatiche per un fine settimana nelle Marche.
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Sulle tracce di Giacomo Leopardi
Il primo itinerario che vi consigliamo è perfetto per gli appassionati di letteratura, arte e cultura e vi conduce tra i luoghi che hanno dato vita al genio creativo e tormentato di Giacomo Leopardi. Ma questo percorso, destinato a raggiungere le coste, attraversa anche tappe di diversa ispirazione culturale.
Recanati non può che essere il punto di partenza di questo itinerario. Su una collina a 300 metri di altitudine offre una fantastica visuale dai Monti Sibillini al Mare Adriatico. Piazza Leopardi è il cuore della cittadina ed è dominata dalla statua dell’omonimo letterato. Il Palazzo Comunale affaccia sulla piazza dalla quale svetta anche la torre civica con in cima il MUREC, museo della città di Recanati. Ovviamente tappa obbligata sono gli appartamenti, la biblioteca e le cantine di Casa Leopardi. D’altronde ogni vicolo di questa città è legato a doppio filo con la vita e le opere del grande poeta; dalla casa di Silvia alla piazzola del Sabato del Villaggio. L’orto dell’Infinito è oggi divenuto un bene FAI. Ma Recanati ha dato anche i natali a Beniamino Gigli, uno dei più famosi cantanti d’opera del secolo scorso. A lui è dedicato un museo. Numerosi santuari e abbazie popolano l’intero territorio comunale, come la Cattedrale di San Flaviano risalente al XII secolo, la gotica Chiesa di Sant’Agostino e la Chiesa di Santa Maria in Montemorello. Se avete voglia di passeggiare, percorrete le mura della città che sormontano le suggestive e superstiti Porta Marina, Porta Romana e Porta San Filippo.
Castelfidardo è la tappa successiva di questo itinerario. Forse a molti non dice molto, ma questa cittadina marchigiana è universalmente conosciuta come la patria delle fisarmoniche, alla cui tradizione è dedicato il Museo Internazionale della Fisarmonica all’interno del Palazzo Comunale. Castelfidardo è un antico borgo medievale, circondato dalle caratteristiche mura, che si allunga sulla cima di uno sperone. Il Bosco della musica è la fontana collocata al centro dei Giardini di Porta Marina, realizzata da Tonino Guerra. La Selva di Castelfidardo è un’Area Floristica Protetta riconosciuta, all’interno della quale potete praticare trekking o visite guidate.
Terza tappa è Loreto, una delle più importanti mete di pellegrinaggio mariano in Europa. Qui è conservato uno dei tesori più importanti della cristianità: la Santa Casa di Maria di Nazareth, dove sarebbe avvenuta la santissima Annunciazione. La Scala Santa composta da 330 gradini è una delle principali attrazioni per i pellegrini che giungono qui e che desiderano purificarsi prima di accedere nella Basilica della Santa Casa di Loreto. La solennità della basilica è amplificata dalle massicce fortificazioni poste a difesa del Santuario contro la flotta turca. Oltre ad essere un tempio di spiritualità, Loreto è anche uno scrigno di tesori artistici lungo la Riviera del Conero, come dimostra il Museo Antico Tesoro della Santa Casa e Lorenzo Lotto. Passeggiando per le vie di Loreto, lasciatevi stupire dalle opere d’arte dei “madonnari”.
Porto Recanati chiude l’itinerario intellettuale e spirituale, dove finalmente “naufragar è dolce in questo mar”. Infatti, siamo al mare. Una cittadina di pescatori, località turistica per eccellenza della Riviera del Conero. Ben nove chilometri di spiagge e un lungomare tutto pedonale avvolgono un borgo con il suo antico castello. In cima alla Torre del Castello Svevo si trova la Pinacoteca Comunale A. Moroni”.
Borghi, archeologia e sostenibilità da Senigallia a Marotta
Senigallia è il punto di partenza di questo itinerario. Anche detta la “spiaggia di velluto” per la sua sabbia finissima e dorata, la cittadina è solamente l’inizio di un’infilata di meravigliosi borghetti caratterizzati da scorci meravigliosi. Il Belvedere del Castello è un punto di vista privilegiato per ammirare il panorama dal bastione Sant’Anna. Vi suggeriamo un giro nell’Armeria per scoprire le antiche postazioni lungo le mura progettate da Francesco Giorgio Martini e poi una visita al Palazzo Comunale. Anche qui una Torre Civica svetta a memoria dell’età medievale. Dopo aver scoperto la Collegiata di Santa Giustina e il Complesso Monumentale di Sant’Agostino, che oggi ospita il museo civico, lasciate Senigallia.
La Valle dei Tufi è la seconda tappa di questo itinerario. Si tratta del luogo ideale per un percorso ecologico tra gli uliveti e l’Abbazia di San Gervasio. La minuscola valle si insinua tra i borghi medievali di Mondolfo, San Costanzo e Stacciola, che ovviamente meritano un giretto. Castelleone di Suasa è la successiva tappa di questo itinerario. A valle del castello medievale sorge un’ampia area archeologica che include i resti del municipio romano di Suasa, il foro commerciale e la Domus dei Coiedii. I mosaici rinvenuti nell’antica villa patrizia costituiscono il complesso più importante delle Marche. Anche la successiva Monte Porzio è una località all’insegna della storia antica.
Marotta è la tappa finale di questo itinerario che ci riporta proprio sul mare. Il lungomare dei mosaici racconta la storia del territorio ed è realizzato con materiali di recupero. Ma la città è famosa per aver ispirato la famosa canzone di Enrico Ruggeri Il mare d’inverno. Marotta ha d’altronde un legame profondo e di estremo rispetto verso la natura. L’attenzione alla sostenibilità ha reso la località una Bandiera Blu d’Europa. La ciclabile del territorio è invece valsa la Bandiera Gialla a Marotta.
Strada del Verdicchio DOC
Il terzo itinerario è dedicato agli appassionati del vino. Si tratta infatti della Strada del Vino DOC Verdicchio dei Castelli di Jesi. Quello che è considerato il re dei vitigni marchigiani, dà origine ad un vino bianco e ben strutturato dal colore giallo paglierino tenue. Il cuore di tanta ricchezza è la Valle del fiume Esino. Qui i vigneti si adagiano lungo colline che raggiungono i 500 metri e sono raggiunti dalla brezza marina proveniente dall’Adriatico. La zona comprende due comuni del maceratese e ben ventidue appartenenti alla provincia di Ancona, in un territorio popolato da borghi medievali fortificati e appartenuto a diverse signorie. Seguendo la Strada del Verdicchio, è possibile scoprire le Marche da un altro punto di vista.
Partendo da Jesi, città natale dell’Imperatore Federico II di Svevia, è un trionfo di “medievalità” circoscritto dalle cinte murarie. La tappa successiva è Montecarotto. Tra la valle dell’Esino e del Misa. Il Torrione dell’Orologio è il simbolo della cittadina, mentre il cammino di ronda è la principale attrazione. Oltre ad una città del vino, Montecarotto è famosa anche per la produzione dell’olio. Serra San Quirico vi aspetta con i suoi portici di origine longobarda, fino ad arrivare a Cupramontana, dove a luglio si tiene la Notte del Verdicchio. I grandi appassionati possono visitare il Museo Internazionale delle Etichette del Vino che conserva anche alcuni esemplari risalenti all’Ottocento. Staffolo è il bellissimo borgo affacciato sulla Vallesina. Sulle mura sorge il Museo del Vino e dell’Arte Contadina, ma anche la deliziosa Chiesa di San Francesco. La tappa finale è Castelbellino dove si trova un castello duecentesco. Nell’antica Abbazia di Santa Apollinare si trovano ancora i resti dell’antica cittadina romana di Planina.