Due città per la Capitale Italiana della Cultura 2023

Bergamo e Brescia come straordinario esempio di lavoro di squadra per il bene del territorio
Manuela Titta, 13 Gen 2023
due città per la capitale italiana della cultura 2023

La Capitale Italiana della Cultura è un’occasione unica: tutto ciò che è storia e patrimonio artistico-culturale, viene proiettato in una dimensione rinnovata, con proposte e progetti finalizzati alla valorizzazione del territorio, in un’ottica di miglioramento generale dell’offerta turistica. Bergamo e Brescia hanno scelto di mettere insieme le loro risorse e tra qualche giorno partirà la loro grande avventura: il progetto che le vede protagoniste mette al centro le cose che hanno in comune, nel segno della sinergia, per costruire tutte le iniziative e gli eventi. Ci sono quattro aree tematiche che danno vita a questo straordinario anno: la città dei tesori nascosti, la città natura, la città che inventa, la cultura come cura. Ognuno di loro declinerà i vari aspetti che ruotano intorno non solo alla cultura, ma anche intorno alla tradizione del lavoro, alla solidarietà, all’innovazione, valorizzando la bellezza del territorio e i suoi tesori. 

Bergamo e Brescia: i sapori della tradizione 

casoncelli

I Casoncelli sono una pasta all’uovo ripiena, tipica di queste zone: se ne trovano molte varianti, ma in generale il ripieno contiene carne di manzo, grana padano, erbe aromatiche; sono a forma di caramella o mezzaluna e vengono conditi con burro, pancetta, grana padano, salvia. 

Lo Spiedo Bresciano è un piatto che risale al medioevo, come suggerisce il nome si tratta di una cottura al girarrosto e la ricetta prevede diverse tipologie di carne: lonza o coppa arrotolata, costolette, cosce, petto o ali di pollo, coniglio, uccelli da cacciagione. 

Anche per il Manzo all’Olio siamo di fronte ad un’antica ricetta di origini povere, tra i cui ingredienti vediamo comparire l’acciuga, insieme alla carne, all’olio, al pane, all’aglio, alla grana. La lunga cottura nel brodo, garantisce una straordinaria morbidezza: il fondo verrà filtrato per poi essere arricchito con capperi e prezzemolo. La carne è servita con il suo sugo, su un letto di polenta, altro piatto tipico della Lombardia. 

Enologia lombarda, storia millenaria e intuizioni vincenti 

franciacorta

Il Moscato di Scanzo è un vitigno autoctono della Valcalepio, Bergamo, una delle poche varietà a bacca nera: è un vitigno molto antico, l’aromatico per eccellenza, che dà vita ad un gioiello enologico, DOCG dal 2009. Grazie all’appassimento delle uve, abbiamo un bouquet olfattivo che va dai frutti di bosco, alla marasca, è speziato e presenta il classico retrogusto dei moscati. Vino da meditazione, accompagna bene dolci secchi, anche con cioccolato, oppure formaggi molto stagionati. 

Franciacorta sembra venga da “curtes francae’’, riferito alle comunità dei monaci benedettini che in epoca Alto Medievale erano esentate dal pagamento dei dazi. La Franciacorta, a ridosso del Lago d’Iseo, è un territorio ricco di storia, dove si possono ammirare antichi monasteri, castelli, palazzi nobiliari. La Strada del Franciacorta è uno straordinario esempio di enoturismo: 90 km a disposizione per godere delle favolose colline, attraversando i borghi e incontrando le cantine, che offrono ai visitatori una totale immersione nella loro storia e produzione vitivinicola.

Franciacorta DOCG è sinonimo di spumante metodo classico italiano, i cui vitigni sono Chardonnay, Erbamat, Pinot nero e Pinot bianco. Questa avventura è nata negli anni ‘60 e nel giro di pochi decenni ha guadagnato la meritata fama. 

Il vino è ottenuto esclusivamente dalla vendemmia con raccolta a mano, la rifermentazione avviene in bottiglia, al termine dell’affinamento sui lieviti si procede alla sboccatura che consente la separazione dei depositi. Sono a disposizione sul mercato diverse tipologie di questo vino spumante DOCG: Franciacorta è ricavato da tutti e quattro i vitigni citati, brillante e dal perlage molto fine, si sentono note fruttate, anche frutta secca tostata e vaniglia. Al gusto fresco e armonico. 

franciacorta spumante

Satèn è un Blanc de Blancs, cioè vinificato esclusivamente con uve a bacca bianca, la sua peculiarità sta nella pressione che è inferiore a 5 bar. Questa lavorazione conferisce al vino una bollicina fine e persistente, con una morbidezza setosa e la cremosità al palato, un vino unico e inconfondibile, dalla piacevole freschezza e sapidità. 

Il Rosè è un vino complesso e fine, dai sentori di frutti di bosco e fiori rossi: è ideale per l’abbinamento con i due piatti simbolo della zona, lo spiedo Bresciano e il manzo all’Olio già citati. 

Il Franciacorta Millesimato indica che la produzione di questo spumante è stata fatta con vini della stessa annata di vendemmia, al contrario della cuvée che contempla annate diverse. Dopo un lungo affinamento sui lieviti, si presenta con un colore giallo paglierino tendente al dorato, con un perlage fine e persistente, un profumo intenso che ricorda frutta candita e delicati profumi di fiori gialli, è un vino equilibrato. 

Finiamo la carrellata con il Riserva e i suoi 60 e più mesi in affinamento: un profilo olfattivo complesso e fine, con chiari sentori di crosta di pane, frutta secca, agrumi, vaniglia, al gusto sapido, persistente, un vino elegante e armonico. 

La complessità aromatica del Franciacorta e le diverse tipologie in base ai dosaggi zuccherini, rendono questo splendido vino adatto a tutto pasto.