Valencia “fuori stagione”: cultura, gastronomia, shopping e sport tra autunno e inverno

La tua città è sempre più fredda? Preparati a “svernare” a Valencia! E tra shopping ed eventi, qui la bella stagione dura tutto l’anno
Redazione TPC, 02 Nov 2022
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Lo chiamano dolce autunno, perché qui non inizia a fare freddo ma semplicemente la temperatura si abbassa quel tanto che basta per farti godere un clima mite anche se parti con il cappotto addosso. Valencia è un sogno di sole e un abbraccio caldo, con i suoi romantici – e bellissimi – affacci sul Mediterraneo che ti faranno venire voglia di fare le ore piccole anche quando non te lo aspetteresti.

Quest’anno visitare Valencia è d’obbligo: ci sono le tantissime iniziative della Capitale Mondiale del Design e quelle, made in Europe, della Capitale europea del turismo intelligente. Ovviamente, però, non sono gli unici motivi per lasciarti sedurre dalla veste  autunnale della città: qui il divertimento dura 365 giorni l’anno.

Ci sono le imperdibili spiagge, da quelle urbane alle più selvagge, perfette per un’abbronzatura che prosegue ben oltre i calendari tradizionali. E da qui ci si sposta verso i tanti ristoranti all’aria aperta, dove neanche ti serve il giubbino: siediti all’ombra  delle palme e gustati una paella con vista, magari nell’elegante Marina o a Playa de la Malvarrosa.

A proposito di mangiare, lo sapevi che Valencia è la patria delle tapas? Anche qui, come in tutta la Spagna, si usa ui un verbo, tapear, per descrivere l’abitudine di mangiare piccole sfiziosità accompagnate da un bicchiere di vino o un cocktail. È la variante valenciana del nostro aperitivo, ma il sole alto e tiepido è un ingrediente aggiunto al quale non riuscirai proprio a dire di no.

In città, autunno significa meno affollamento, ma non certo meno divertimento. Al Café de las Horas potrai gustarti una agua de Valencia in tutta tranquillità. Sentiti un vero local provando questo cocktail con succo d’arancia, vodka, gin e cava e brinda alla vacanza fuori stagione che ti farà innamorare della città.

Il modo migliore per smaltire le bontà della cucina locale? Sicuramente, muoversi. Non importa se preferisci farlo a piedi o in bicicletta, perché qui c’è l’imbarazzo della scelta. Con 160 chilometri di piste ciclabili e tantissimi parchi, come gli storici Giardini del Turia, è difficile non soddisfare anche i camminatori più seriali.

A proposito, perché non fare anche un picnic? Dal Parque Central a quello della Cabecera, fino ai Giardini del Real, gli spazi verdi di Valencia non sono solo delle oasi di verde, ma luoghi deputati alla socialità. Stare in giro, stare insieme, ma anche stare al cospetto di millenni di cultura romana, islamica, cristiana, spagnola: lo possiamo ammirare visitando il Museo delle Belle Arti, raggiungendo la moderna Città delle Arti e delle Scienze oppure concedendoci una “gita fuori porta” verso Xàtiva o al Castillo de Serra.

Altre idee? Ti accontentiamo subito! Parliamo di sport: Valencia non è solo la città dello stadio  Mestalla, uno dei templi del calcio spagnolo che ospita gare e appuntamenti della Liga assolutamente imperdibili. Qui Infatti c’è spazio anche per il baloncesto, ovvero il basket, con le gare del Valencia Basket Club che sono ospitate nell’altro impianto simbolo della città, la Fonteta. E per chi vuole vivere un grande spettacolo, come ogni dicembre si svolgerà la Maratona Trinidad Alfonso con partenza e arrivo alla Città delle Arti e delle Scienze.

E infine, shopping, croce e delizia di ogni vacanza che si rispetti. Farlo a Valencia è un piacere per gli occhi, senza pesare sul portafoglio! Qui la scelta del souvenir è una full immersion tra proposte gastronomiche, artigianato locale e non solo. Chi vuole riempire la valigia, e anche la dispensa, può acquistare olive e baccalà, ma anche i tartufi dolci o l’immancabile turrón. che spicca tra le specialità

locali. Dai concept store del Mercado de Tapineria alle creazioni di moda a Ruzafa, c’è spazio anche per gioielli personalizzati o eleganti orologi che si ispirano all’arte islamica tradizionale. Tutto, insomma, parla di tradizione ma lo fa in chiave moderna: il leitmotiv di una città con le radici ben piantate nel passato e lo sguardo spalancato verso il futuro.



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