Vai a Roma per la Befana?
Troverete i carciofi alla giudia, le “mamme” romane che la frittura per immersione nell’olio di oliva trasforma in bellissimi fiori ambrati e croccanti; il baccalà alla romana, prima fritto e poi ripassato in salsa di pomodoro; gli straccetti di vitella in umido con i carciofi e la cannella; le trigliette fredde con l’uvetta e i pinoli; la pasta e broccoli con il brodo di arzilla (razza), il formato giusto di pasta è lo stortino, sorta di tubetti ricurvi che i romani, ironici e irriverenti, chiamano “cazzetti d’angelo”. Dalla necessità di riciclare gli avanzi, derivano i pezzetti alla romana, ritagli di baccalà e pezzi di broccoli, cavolfiore e di zucca impastellati e fritti. Tipica e imperdibile è anche la concia, zucchine fritte e poi marinate con aceto, aglio e basilico. E poi c’è l’epopea dell’indivia (o scarola riccia), con la minestra di riso e indivia, la pizza ebraica d’erbe, i torelli, cespi di indivia prima lessati e poi rosolati in padella e il tortino di aliciotti e indivia. Al pari del baccalà, anche le alici compaiono in molte ricette ebraiche soprattutto a causa dell’ennesimo editto vessatorio che imponeva agli ebrei di non consumare pesci pregiati. Squisiti i dolci, anch’essi di origine sefardita – mediterranea e perciò piacevolmente speziati. Tra le specialità più tipiche ricordo la cassola, a base di ricotta condita con zucchero, uvetta, bucce di arancia e di limone grattugiate, vaniglia e cannella; la torta di mandorle e la crostata di visciole.
Tra i tanti ristoranti che troverete nel ghetto consiglio: – Il Giardino Romano, via Portico d’Ottavia 18, tel. 066 8809661; – Nonna Betta, via del Portico d’Ottavia 16, tel. 0668806263; – La Taverna del Ghetto, Via del Portico d’Ottavia 7, tel. 06 68809771.