Un viaggio… geografico lungo il 43° parallelo in Italia
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Che siano un ritrovato ideale per aiutare la navigazione, o solo il sollazzo dei nerd più appassionati di latitudine e longitudine, questi tracciati invisibili hanno in realtà funzioni importanti nella vita quotidiana, e in alcuni casi sono anche utili a realizzare degli interessanti itinerari turistici che, con un pizzico di fortuna, toccano anche le più belle località d’Italia.
È il caso del 43° parallelo, linea di demarcazione che attraversa Toscana e Marche e, convenzionalmente, segna una importante distinzione tra il clima continentale della Pianura Padana e quello mediterraneo di tutto il Centro-Sud Italia. La più famosa località del Bel Paese toccata da questo “segno geografico” è certamente Grottammare, un borgo marittimo delle Marche che affaccia su un tratto particolarmente piacevole e turisticamente sviluppato del Mar Adriatico.
Non solo accoglienza e un clima particolarmente piacevole, ma anche vini da gustare. Sì, perché dal 23 al 25 luglio Grottammare ospiterà la prima edizione di Borgo DiVino in Tour, kermesse enologica che nel corso dell’estate 2021 approderà in cinque tra i Borghi più belli d’Italia, raggiungendo anche Cisternino (Puglia), Cefalù (Sicilia), Brisighella (Emilia-Romagna) e Nemi (Lazio). Borgo DiVino permette, all’interno di selezionati centri storici di particolare bellezza, di degustare selezioni dei migliori vini del territorio ospitante e una rappresentazione organica della produzione enoica italiana. Per maggiori informazioni su questo appuntamento e su come partecipare, è possibile consultare il sito borgodivino.it.
Grottammare, la terrazza panoramica dell’Adriatico
Con l’espressione Riviera delle Palme si indica una parte delle Marche adriatiche che comprende, in particolare modo, Grottammare e San Benedetto del Tronto. A osservarle dall’alto, percorrere la breve distanza in automobile o treno, pare accorgersi che non v’è soluzione di continuità tra le due realtà, e in fondo è proprio così.
La conurbazione, una sorta di “affaccio marittimo” della non lontana Ascoli Piceno (che dà il nome a Porto d’Ascoli, frazione sanbenedettese), si presenta al visitatore come una lunga e armonica schiera abitata a pochi metri dal mare. Spiagge perfettamente organizzate per la bella stagione, bagnate da un mare limpido che vale l’annuale riconoscimento della Bandiera Blu e che rivaleggia, come capacità attrattiva, con le grandi mete balneari dell’Abruzzo e dell’Emilia-Romagna, le due regioni prossime.
A Grottammare si respira un’aria di serena tranquillità, quasi un’epifora del turismo lento. I ritmi frenetici della città lasciano spazio all’elegia della rilassatezza, come potrete accorgervi passeggiando lungo l’elegante e ben tenuto lungomare, sul quale trionfano le decine di palme che appunto danno il nome a tutto il territorio circostante.
Non è però solo la costa a fare di questa meta dell’ascolano un luogo irrinunciabile della vostra estate italiana. Poco più su, risalendo i crinali delle propaggini collinari, vi attende un ben conservato borghetto medievale, la cui origine pare risalire al periodo immediatamente successivo al tracollo dell’Impero. Qui la suggestione del panorama è ancora maggiore, spinto com’è all’estremo dello sguardo umano dalla molteplicità delle soluzioni possibili. Ve ne accorgerete affacciandovi dalla loggia in pietra che arricchisce Piazza Peretti, una sorta di museo a cielo aperto con i suoi edifici in pietra, come la Chiesa di San Giovanni Battista.
Grottammare come città del vino
Il vino, si sa, predilige terreni non troppo alti e protetti da un clima quanto più possibile mite. Il 43° parallelo, insomma, è il posto giusto per la coltivazione dei preziosi acini bianchi e rossi che danno vita al vino marchigiano.
Certo, Grottammare affaccia direttamente sul mare, ma già nel suo entroterra ritroviamo qualche poggio che via via sale, dando eterogeneità al paesaggio e spazio alle sapienti mani dei vignaioli di sperimentare e portare nelle botti risultati ragguardevoli.
Non è un caso che da queste parti si ritrovino vini decisamente interessanti dal punto di vista organolettico, come ad esempio il Falerio dei Colli Ascolani o il Rosso Piceno. Un bianco e un rosso, perfetta sintesi di chi vuole abbinare un brodetto alla sanbenedettese oppure concedersi, conditi da un sugo generoso di carne, dei maccheroncini di Campofilone. Non è un segreto: quella marchigiana, e ascolana in particolare, è una cucina ricca e saporita, che non disdegna ma anzi richiede un abbinamento con dei vini di qualità.
Grottammare, borgo d’autore delle Marche ce lo dimostra senza difficoltà. E soprattutto, aspetta tutti voi per un’estate dal contorno di…vino!