Ultimissime per i Turisti per Caso: due libri e un’impresa

Il sito di Turistipercaso raccoglie e propone notizie e appuntamenti che possono interessarti! Leggi gli spunti di questa settimana... Un libro: “In viaggio con l'asino” di Claudio Visentin Segnalo agli amici Turisti per Caso l'uscita del libro "In viaggio con l'asino", che ho scritto insieme ad Andrea...
Turisti Per Caso.it, 09 Lug 2009
ultimissime per i turisti per caso:  due libri e un'impresa
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Un libro: “In viaggio con l’asino”

di Claudio Visentin

Segnalo agli amici Turisti per Caso l’uscita del libro “In viaggio con l’asino”, che ho scritto insieme ad Andrea Bocconi, in libreria dal 14 maggio. Uno scrittore di viaggi e un professore universitario conducono i loro figli e due asini lungo gli antichi sentieri d’Abruzzo, da Tagliacozzo a Celano. In macchina, sull’autostrada che corre accanto, ci vorrà mezz’ora a dir tanto. Arriveranno invece a destinazione dopo una settimana a bassa, bassissima velocità, con soste, deviazioni, incontri imprevisti tra montagne, boschi, paesi, chiese e rovine: un’Italia “minore” sconosciuta ai più, ma dove si prepara una parte importante del nostro futuro. Asini, bambini e professori condividono un viaggio libero, povero, stravagante. Un viaggio in compagnia degli asini, questi strani animali, spesso calunniati e oggi ingiustamente dimenticati; un viaggio nei rapporti tra padri e figli; un viaggio dove non è sempre ovvio chi guida e chi segue, chi insegna e chi impara. La seconda parte del libro offre tutte le informazioni indispensabili per viaggiare in autonomia con un asino. Per imparare a rallentare il passo e a guardarsi attorno al ritmo imprevedibile del più simpatico e testardo dei quadrupedi, che tanto filo da torcere aveva dato al capofila degli asinai dilettanti, Robert Louis Stevenson, in viaggio nelle Cévennes con la piccola, aristocratica asina Modestine. (In viaggio con l’asino / autori: Bocconi Andrea, Visentin Claudio / Ed. Guanda, 2009)

Un libro fotografico: “Birmania. Oltre la repressione”

di Luca Leone

Marco Buemi ha appena pubblicato per Infinito edizioni il volume fotografico da titolo “Birmania. Oltre la repressione”. Si tratta di una splendida raccolta di immagini a colori, ciascuna accompagnata da note essenziali per inquadrare il Paese, scattate dall’autore durante i drammatici giorni della rivolta del 2007 dei monaci buddisti, repressa nel sangue dalla reazione smisuratamente violenta dei generali birmani al potere. Quelle di Buemi sono foto di vita comune, di campagna, di grande dolcezza e al contempo durezza, capaci di raccontare spaccati di vita sconosciuti al grande pubblico. Un libro prezioso, quello di Buemi, di grande formato (24×26 centimetri) e basso costo: solo 16 euro. Due domande all’autore:

Luca Leone: La Birmania è tristemente nota per la ferrea dittatura che governa il Paese e per le palesi violazioni dei diritti umani. Si parla – le poche volte in cui lo si fa – sovente dei militari, ma quasi mai delle persone. Chi sono e come vivono i comuni cittadini birmani? Marco Buemi: Chi visita questo Paese non riesce a capire immediatamente quanto sia difficile la vita quotidiana dei birmani. L’impressione è quella di una serenità apparente, le immagini che ricorrono sono quelle di un popolo che sorride e saluta a ogni incontro e spostamento, a piedi, col bus o in risciò, ma più si viaggia all’interno del Paese e più si capisce che dietro i sorrisi delle persone che si incontrano per strada c’è qualcosa di più. La Birmania ha, infatti, una “storia” consolidata di violazione dei principi fondamentali in tema di lavoro forzato, utilizzo di bambini soldato, protezione della condizione delle donne e in genere di tutela di ogni diritto fondamentale.

Luca Leone: Che cosa ti è rimasto più impresso del tuo viaggio in Birmania e come hai voluto riportarlo nel tuo libro? Marco Buemi: La cosa che mi è rimasta più impressa fin dal mio arrivo in Birmania è stata la gentilezza e disponibilità della gente incontrata lungo il mio percorso. Nel mio libro cerco di raccontare un popolo dolce e gentile, ricco di etnie, colori, paesaggi, storia, bambini e cose di tutti i giorni. Una delle cose che mi ha colpito di più è che, nonostante le magre risorse del Paese, il regime militare è riuscito a creare un sistema di sorveglianza di ineguagliata intrusione. Bastano un paio di esempi: gli autobus di linea vengono fermati continuamente ai posti di blocco creati appositamente per avere un controllo sugli spostamenti, i passeggeri devono così scendere ed esibire i propri documenti di identità e ogni famiglia in Birmania deve registrare presso l’autorità locale tutti i suoi membri; nessuno può passare la notte in un’altra casa senza il permesso dell’amministrazione locale.

(Birmania. Oltre la repressione. / autore: Marco Buemi / Infinito Edizioni, 2009)

Un’impresa: Dal deserto al Polo Nord, l’impresa del primo omanese che lo ha raggiunto

di Gianfranco Bracci

Primo cittadino Omanese (l’Oman è un emirato arabo) a raggiungere il polo nord magnetico tramite una spedizione, sci ai piedi e in perfetta autosufficienza sui ghiacci eterni “Nabs”, acrostico di Nabil Al-Busaidi è un vero pioniere venuto dal deserto. Abituato ai più 40 c. Del suo paese si è dovuto abituare ai meno 30° c. Delle zone polari estreme. L’unico vantaggio: l’abitudine ai grandi spazi desertici, molto simili fra loro in ogni parte del globo che l’ha certamente favorito psicologicamente. Nabs è un vero atleta di 39 anni, ex commando, ex giocatore di calcio, di rugby, ha avuto anche esperienze alpinistiche scalando il Monte Bianco nelle Alpi dove si è avvicinato al mondo della candida neve. Da esploratore ad esploratore sono felice di fare i complimenti dunque a questo “campione” venuto dal simpatico ed illuminato sultanato dell’Oman che ho avuto la fortuna di visitare per apprezzarne la bellezza e l’accoglienza delle sue genti. Evviva! Per maggiori info sull’impresa appena compiuta http://sultanofsnow.Wordpress.Com/about/ (Foto di Nabil Al-Busaidi)



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