Turisti per cibo: presentazione alla libreria Feltrinelli

Gli ultimi due chicchi d’uva servono per rompere il ghiaccio in una piccola stanza, piena come un uovo, della libreria Feltrinelli di via Manzoni a Milano: «Che silenzio! Mi sento osservato, tutti mi fissano mentre mangio l’uva. Cominciamo». Sono le 18 in punto e dietro al tavolo stanno Martino Ragusa e Patrizio Roversi, che – com’è...
Turisti Per Caso.it, 01 Dic 2006
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Gli ultimi due chicchi d’uva servono per rompere il ghiaccio in una piccola stanza, piena come un uovo, della libreria Feltrinelli di via Manzoni a Milano: «Che silenzio! Mi sento osservato, tutti mi fissano mentre mangio l’uva. Cominciamo». Sono le 18 in punto e dietro al tavolo stanno Martino Ragusa e Patrizio Roversi, che – com’è solito fare, a suo dire – non perde occasione per mangiare; anche l’uva dopo l’aperitivo.

I due sono lì per presentare “Turisti per cibo”, l’ultimo libro che hanno scritto a «sei mani» insieme a Syusy Blady. Roversi ha acceso l’interruttore e potrebbe anche non terminare più il suo piacevole discorso che si muove divertente e leggero fra cibi, cucina, viaggi, società e personaggi. Ma, abile com’è a tenere desto il pubblico, tira dentro Martino Ragusa, enogastronomo riberese, e gli cede il microfono.

Preciso ed un tantino emozionato cerca le parole giuste per coinvolgere appieno gli spettatori nel suo viaggio. Racconta delle Alpi di cui per ora è tanto innamorato perché «così diverse dalla Sicilia»: «mi sono arrampicato sulle Alpi per scoprire come si fa il Maccagno (un formaggio bovino stagionato)». Ma Patrizio lo interrompe scherzoso: «eh, sì! “Arrampicato sulle Alpi”», lo canzona per l’esagerazione. Ma l’altro s’impunta che sembra la moglie indispettita: «Si. Sono salito a 2000 metri, poi ho fatto una stradina stando in piedi su un trattore che correva come non avrei immaginato e infine due ore di cammino a piedi per un sentiero; mi sono proprio arrampicato sulle Alpi!». Il pubblico se la ride tutto il tempo e quando è tempo di litigare sui cibi, come vanno cotti e mangiati, Roversi fa: «Nascono liti anche fra fratelli di latte! La cucina ti coglie nella tua identità.». Il libro, banale la battuta a tema, non è né carne né pesce; in senso buono però. Provocatoriamente l’editore, seduto in disparte, ha lanciato la domanda agli autori: «Ma cos’è il vostro libro? Un ricettario, una guida, un epistolario?». Il libro, in effetti, è un mix piacevolissimo di informazioni culinarie, turistiche e culturali, deliziose descrizioni di personaggi, humore… Quant’altro si possa immaginare. Da leggere a tempo perso come un romanzo oppure utile per «battezzare le tappe da programmare per un viaggio». La grafica, ariosa e ordinata, fa uso dei colori senza strafare; la carta – dice bene Roversi – è proprio bella, «untuosa», e rende il volumetto pesante: oltre a leggerlo c’è piacere a tenerlo fra le mani. Intanto un signore, vestito semplicemente, s’è assopito nei suoi sogni che gli lasciano un dolce sorriso in viso. Prima che iniziasse la presentazione mi confidò: «Questo cartone di vino è costato 50 centesimi. Ieri per la presentazione cui ho assistito in Duomo ne ho comprato uno di 2 euro». Anche lui, nel modo in cui la fortuna glielo ha concesso, ha partecipato a questo divertente “viaggio nel gusto”.

“Turisti per cibo” è edito da Calderini del gruppo editoriale “Il Sole 24 Ore”. Più di 440 pagine di carta bianca morbida e pesante – gli autori suggeriscono: «potete arrotolarci i salami» – prezzo 15,90€.

Adriano Mascarella



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