Trump vuole far pagare 250 dollari a tutti i turisti che visiteranno gli USA dal 2026

Una tassa da 250 dollari per chi arriva negli USA. No, non è uno scherzo, ma un nuovo disegno di legge che Donald Trump sarebbe ora pronto a delineare. La norma fa parte dell’One Big Beautiful Bill Act, la complessa riforma fiscale che ha provocato la rottura tra il presidente americano ed Elon Musk, tanto che ora il boss di Tesla starebbe pensando di creare un nuovo partito tutto suo. Torniamo però a quella che è stata definita come “tassa di integrità“, anche se al momento non sono stati resi noti i dettagli di questa nuova norma.
Da quando è tornato alla Casa Bianca, Trump ha intrapreso una vera e propria crociata contro l’immigrazione clandestina, tanto da pensare anche di riaprire Alcatraz come prigione per i migranti. Al tempo stesso il tycoon ha bisogno di fare cassa – leggere anche alla voce dazi – per finanziare l’esosa riforma fiscale da lui fortemente voluta. Questa sorta di tassa d’ingresso negli USA di conseguenza andrebbe a prendere i proverbiali due piccioni con una sola fava.
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Una tassa per chi arriva negli USA
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Una tassa d’ingresso non è di certo una novità, come il caso di Venezia ha insegnato anche da noi. Spesso si decide di mettere un gabello per chi arriva per far fronte al fenomeno dell’overtourism, ovvero per cercare di diminuire il numero dei turisti. Potrebbe sembrare un paradosso, ma in alcuni luoghi particolarmente “fragili” le moltitudini di visitatori sono un bel problema. Senza girarci troppo attorno, queste tasse sono anche un modo per fare cassa. Anche se come detto i dettagli ancora non sono noti, la tassa pensata da Trump per chi arriva negli USA avrebbe invece una valenza differente.
Stando a quanto si apprende, a partire dal 2026 gli Stati Uniti imporranno ai visitatori una ‘tassa per l’integrità del visto’ di 250 dollari. La tariffa si applica a tutti i visitatori che necessitano di visti non immigranti per entrare e non è possibile rinunciarvi. Alla fine però il Segretario della Sicurezza Nazionale potrebbe fissare una somma da pagare anche più alta. Secondo la disposizione, questo ha la libertà di aumentare la tariffa, che comunque verrà adeguata all’inflazione In sostanza tra qualche mese, i milioni di viaggiatori che intendono richiedere un visto turistico per visitare gli USA dovranno pagare questa nuova tassa che potrebbe essere più salata rispetto ai 250 dollari ipotizzati.
Chi deve pagare
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Nel dettaglio chi deve pagare questa tassa? La tariffa si applica a tutti i visitatori che necessitano di visti non-immigranti: turisti, viaggiatori d’affari e studenti internazionali. Secondo quanto previsto dalla normativa, prima del rilascio del visto occorre pagare la tassa. Alcuni visitatori, tra cui quelli provenienti da Australia, Giappone e dai Paesi europei facenti parte dell’ambito del Programma di esenzione dal visto, potrebbero essere esentati dal pagare i 250 dollari.
A prescindere, i viaggiatori che non si trattengono oltre il tempo consentito o non partecipano a lavori non autorizzati potrebbero avere diritto al rimborso una volta scaduto il visto. Un modo questo per disincentivare l’immigrazione clandestina.Per riavere indietro i soldi, chi viaggia negli USA dovrà rispettare le condizioni del visto: non accettare impieghi non autorizzati e non rimanere oltre la data di validità del visto per più di cinque giorni. Una volta verificato il rispetto delle condizioni scatterà il rimborso.