Syusy alla Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico di Rovereto
Cosa vedremo nell’edizione 2009
Il rapporto tra gli antichi testi sacri e la ricerca archeologica entra prepotentemente nel programma cinematografico con ben tre film che mettono in discussione non poche certezze consolidate nelle nostre conoscenze. Se pensavamo di sapere tutto sulla vita nell’antica Grecia dovremo ricrederci, scoprendo da dove derivano molte delle superstizioni e degli incubi mostruosi che alimentano la fantasia dell’odierno genere horror. L’Antico Egitto non perde la prima posizione nell’interesse degli spettatori, le case di produzione cinematografica suggeriscono un gran numero di film a tema di grande fascino e suggestione, con la documentazione di alcune ricerche rivoluzionarie che permettono di esplorare un’ipotesi inedita di edificazione delle piramidi e la concreta possibilità che gli antichi egizi fossero in grado di navigare in mare aperto autonomamente, senza avvalersi della collaborazione di altri popoli come Fenici o Minoici, per raggiungere il mitico paese di Punt, l’attuale Eritrea. Non mancano il Medio Oriente e la Mezzaluna Fertile oltre a titoli che ci fanno entrare nel cuore della Romanità: Ercolano, Sagalassos, Miseno, Minturnae, Roma stessa, le ville romane del golfo di Napoli, momenti e luoghi diversi per comprendere meglio la quotidianità ai tempi del dominio romano. Le civiltà precolombiane si propongono con due film originali sui Maya e sul dono del cioccolato che ci arriva dalla profondità delle foreste della Meso America. Partecipano 21 nazioni (un record) con tre nuove entrate Brasile, Taiwan e Sri Lanka. 24 film partecipano al Premio Paolo Orsi, che vedrà l’attribuzione del Premio (una somma in denaro da destinarsi alla produzione di un nuovo documentario a carattere archeologico) al filmato che meglio rappresenterà con il linguaggio dell’audiovisivo il tema dell’Archeologia delle Civiltà Mediterranee.
La Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico è organizzata dal Museo Civico per il Comune di Rovereto, in collaborazione con la rivista Archeologia Viva di Firenze, a cura di Dario di Blasi, e con il sostegno della Provincia Autonoma di Trento e della Regione Trentino-Alto Adige. Gode del patrocinio del Ministero degli Esteri e del Ministero dei Beni e Attività Culturali.