Südtiroler Weinstrasse, una delle più antiche d’Italia

La strada del vino dell'Alto Adige, quando l'enoturismo incarna la migliore espressione di un territorio
Manuela Titta, 10 Feb 2023
südtiroler weinstrasse, una delle più antiche d’italia

Si fa un gran parlare di enoturismo, ma esattamente cosa si intende? Enoturismo è quell’insieme di esperienze legate alla degustazione del vino, fatta nelle cantine dei luoghi di produzione:  significa andare al cuore del territorio e conoscere il prodotto nel suo legame profondo con la storia e la cultura del posto. Le tradizioni oggi vanno riscoperte di pari passo con concetti nuovi, quali la sostenibilità e la biodiversità: la tipicità è un concetto che sembra antico, ma in realtà esprime tutta l’attuale potenza identitaria del territorio, che offre le sue caratteristiche declinate in ogni prodotto e in ogni storia che c’è dietro. Esempio straordinario di enoturismo è il Trentino-Alto Adige, una realtà consolidata, non più solo di nicchia, ma disponibile per un pubblico diversificato che riesce a trovare la propria dimensione, grazie all’offerta di esperienze che fanno da corredo. Südtiroler Weinstrasse è la strada del vino in Alto Adige, sono circa settanta km che si snodano attraverso quindici comuni: nasce nel 1964 e rappresenta uno dei primi percorsi dedicati alla scoperta delle vigne.

Il visitatore si trova immerso in una dimensione che racconta la natura e la cultura, dove il territorio offre panorami meravigliosamente disegnati dai vigneti, ma non solo questo: si percepisce bene l’accoglienza di chi ha trasformato la produzione vitivinicola in un vero e proprio racconto. In questa zona abbiamo l’84% dei vigneti dell’Alto Adige, l’itinerario si snoda da Bolzano, a nord verso Nalles e a sud fino a Salorno, in un circuito che attraversa i pittoreschi paesini della valle. I comuni associano al proprio nome la dicitura ‘’Strada del vino“, proprio ad indicare il percorso dedicato che si svolge tra questi bellissimi borghi.

Emblematica la tradizione del Törggelen, legata proprio alla storia del vino in questi luoghi: il termine di derivazione latina significa spremere l’uva, riferito anche agli strumenti per la torchiatura. Il momento della vendemmia era occasione di ritrovo tra tante persone che univano le loro forze in questo lungo lavoro, tutto ciò si traduceva anche in una festa. L’assaggio del vino nuovo si è man mano trasformato, da occasione conviviale tra parenti ed amici è diventato una vera e propria usanza, arricchita dalla degustazione di prodotti e ricette locali: oggi tutto ciò è diventato un’offerta turistica di eccellenza, dove il visitatore può immergersi nella storia di questa tradizione contadina.

L’identità come segno distintivo di storia e natura

gewürztraminer

Anche qui, come per le altre zone italiane, la storia vitivinicola è antica perché addirittura preromana e nel corso dei secoli il vino altoatesino ha avuto grandi estimatori tra pittori e poeti. Dal 1980 l’introduzione di moderne tecnologie di lavorazione, con la riduzione delle rese a vantaggio di una maggiore qualità, hanno permesso alla viticoltura altoatesina di ottenere la DOC per il 98,8% della produzione. Quando parliamo di terroir, intendiamo tutto ciò che rende unico l’ambiente (microclima e caratteristiche del suolo): con un’altitudine che va dai 200 ai 1000 m, abbiamo un considerevole assortimento di vitigni, ognuno con le sue peculiarità che rendono unico il vino. C’è una prevalenza di vini bianchi, anche se Lagrein e Schiava sono due vitigni autoctoni a bacca di nera di considerevole pregio. I vitigni aromatici e semi aromatici la fanno da padrone: parliamo di uve a bacca bianca ben noti come il Gewürztraminer, Müller Thurgau, Sylvaner, Riesling, Sauvignon blanc; la piacevolezza, la freschezza e la sapidità sono le caratteristiche principali di questi vini, ottenute grazie agli sbalzi termici caratteristici della montagna.

Gewürztraminer è uno dei vitigni aromatici, probabilmente quello attualmente più apprezzato: il suo corredo presenta un bouquet ampio, spiccano la rosa, i sentori di frutta dolce e tropicale, ma anche miele e agrumi, le note vegetali rimandano alla salvia e al timo. Numerosi gli abbinamenti possibili, dal pesce affumicato, ai crostacei, piatti speziati, arrosti di pesce e formaggi freschi; si presta bene anche alla cucina orientale in abbinamento con sushi e sashimi.

Vendemmia Tardiva Trentino DOC è un vino ottenuto da grappoli lasciati sovramaturare, con acini appassiti direttamente sulla pianta, in modo da avere un grado zuccherino altamente concentrato: è un vino bianco – blend da uve Chardonnay e Pinot Blanc, ma anche Nosiola o Traminer Aromatico. In commercio è disponibile anche Vendemmia Tardiva Trentino DOC Superiore di solo Gewürztraminer, con attenta selezione delle uve. È piacevole da bere fresco, con i suoi riflessi dorati e i profumi particolarmente intensi che lo rendono ideale in abbinamento con i dessert della tradizione, i formaggi stagionati ed erborinati, il foie gras.

La cucina tradizionale altoatesina in abbinamento ai vini locali

canederli

L’influenza mitteleuropa nella cucina altoatesina ha permesso di creare ricette particolarmente apprezzate a livello internazionale. Comincio la carrellata dai canederli, “Knödel”, forse la preparazione più famosa, in grado di mettere d’accordo grandi e piccini. Ci sono moltissime varianti, ma di base parliamo di gnocchi di pane a testimonianza di un piatto di origini povere, arricchiti di formaggio, speck IGP, spinaci, funghi. Possiamo trovare anche la versione con fegato o rape: vengono serviti sia asciutti che in brodo e guai a tagliarli con il coltello! È ammessa soltanto la forchetta. Abbiniamo un vino rosso locale, ottenuto dal vitigno autoctono Schiava, con delicate note fruttate, medio corpo e non troppo strutturato, tuttavia persistente.

Un piatto tipico è con la carne di capriolo: la ricetta prevede la marinatura nel vino rosso fino a due giorni, l’aggiunta di spezie permette di togliere alla carne il suo sapore selvatico, si procede poi alla lenta cottura e il piatto viene servito con un sugo di mirtilli. Con la selvaggina si abbina il Lagrein Dunkel, un vino dal colore rosso rubino profondo, al naso frutti di bosco, erbe aromatiche di montagna e spezie, al gusto tannico, persistente e armonico. Il Lagrein Kretzer, piacevolissimo rosato, va benissimo in abbinamento con il gulash, la zuppa di trippa all’agro e i würstel.

Sono diverse le preparazioni dolci, tutte molto note, a cominciare dallo strudel (letteralmente “vortice” in tedesco): è una pasta arrotolata con un ripieno a base di mele, pinoli, uvetta e cannella. Il krapfen è una pasta lievitata dolce, tradizionalmente fritta, ripiena di confettura e cosparsa di zucchero a velo o semolato. Le Apfelkiechl, infine, sono frittelle di mele che possono essere accompagnate da confettura di mirtilli locali, oppure da crema pasticcera.