Speciale Cammino di Santiago: un’esperienza di vita, un’esperienza dovuta

Il Cammino di Santiago di Compostela è il lungo percorso attraverso Francia e Spagna che i pellegrini intraprendevano fin dal Medioevo per raggiungere il santuario dove è deposto l'Apostolo San Giacomo, oggi battutissimo itinerario turistico dai molteplici approcci: religioso, spirituale, sportivo, ecoturistico, collettivo... Le strade...
Turisti Per Caso.it, 08 Ott 2009
speciale cammino di santiago: un’esperienza di vita, un’esperienza dovuta
Il Cammino di Santiago di Compostela è il lungo percorso attraverso Francia e Spagna che i pellegrini intraprendevano fin dal Medioevo per raggiungere il santuario dove è deposto l’Apostolo San Giacomo, oggi battutissimo itinerario turistico dai molteplici approcci: religioso, spirituale, sportivo, ecoturistico, collettivo… Le strade francesi e spagnole che compongono l’itinerario sono state dichiarate Patrimonio dell’umanità dall’UNESCO e vengono solcate con ogni mezzo, a piedi, a cavallo, in bicicletta, purché senza motore. Gli itinerari del Cammino sono tanti e di varie lunghezze, fino a molte centinaia di chilometri, attraverso regioni e località differenti per aspetto climatico e orografico. A ricordo del pellegrinaggio compiuto viene rilasciato nella Cattedrale compostelana un diploma in latino a chi può dimostrare di aver percorso almeno 100 Km a piedi, o non meno di 200 km con altri mezzi, dopo aver manifestato al sacerdote che il pellegrinaggio è avvenuto per motivi religiosi. Altrimenti viene rilasciato un certificato diverso, che accredita comunque l’avvenuta percorrenza del Cammino. Non serve essere dei maratoneti per cimentarsi, ma la media percorsa è di 30 km al giorno, quindi è meglio non improvvisare troppo. Si può partire in qualsiasi periodo dell’anno, in inverno però è facile incontrare neve, pioggia e vento pungente, mentre in piena estate il caldo può farsi davvero afoso, quindi tirando le somme le stagioni migliori sono quelle miti. Queste brevi notizie servono solo da introduzione alla lettera che ci ha spedito Alberto Bosque Coello, che Syusy ha incontrato alla BIT. Alberto è un promotore turistico che conosce molto bene il Cammino di Santiago e ha incantato Syusy con i suoi racconti, per questo gli abbiamo chiesto di tracciare anche per noi storia e spirito di questo percorso…

Aspettiamo le vostre esperienze nel forum del Cammino!

Il Cammino di Santiago: un’esperienza di vita, un’esperienza dovuta.

di Alberto Bosque Coello

Ma che cos’è questo Cammino? Perché lo fanno in tanti? Duemila anni fa, secondo la fede cristiana, l’Apostolo Santiago è stato sepolto ad Iria Flavio. Nel 813, un pastorello scopre la tomba in un posto segnalato da una stella. (Da cui, Campus Stellae, e perciò, Santiago di Compostela). Il Vescovo della zona e il Re delle Asturie costruiscono una cappella in onore dell’Apostolo. Così, più di 1.000 anni fa, si mettono le basi per il pellegrinaggio a Compostela. Nel Medioevo si parte verso Compostela per una promessa, per una penitenza, e perfino per scontare una condanna giudiziaria. Qualunque fosse il motivo, quei pellegrini medioevali cominciano a marcare una rotta, una via, appunto un Cammino, che diventa così, il primo itinerario turistico della Storia. Lungo il percorso si organizzano ospedali, templi e chiese, ponti per agevolare il passo dei fiumi. I pellegrini marcano il Cammino con le loro orme. Non è un Cammino che si percorre, ma una rotta che vanno creando dal niente, gli stessi pellegrini al loro passo. Le orme diventano sentiero e i paesi si fanno città. E le idee e le culture dei nuovi arrivati, si accolgono nei territori spagnoli, come succede ad esempio con l’arte Gotica.

Nel 1.130 il prete francese Picaud, scrive il “Codex Callistinus”, la prima vera guida turistica della storia, con dettagli sul che fare, che visitare, dove dormire. Era proprio un “turista per caso”. Il passo dei pellegrini, unito a questa guida, fanno che il camminare diventi Cammino, una rotta già più precisa e quasi stabilita. Altri pellegrini vengono da altri posti e nascono così il Cammino portoghese, quello che viene chiamato dell’Argento e che viene dal Sud della Spagna, e quello del Nord parallelo alla Costa. Ma è quello francese quello più frequentato e tradizionale. Dopo un millennio sono cambiate alcune cose, ma non tutte. I cavalli sono stati sostituiti dalle biciclette, abbiamo anche alberghi di lusso, le condizioni di salubrità sono migliorate, ma lo spirito del Cammino rimane lo stesso: centinaia di pellegrini sono ogni giorno nel Cammino, camminando, pedalando, parlando con gli altri o con se stessi, andando verso Santiago ma godendo ogni centimetro del percorso, della sua cultura, della gastronomia e innanzitutto delle persone. Perché migliaia di persone si mettono in movimento per fare questo Cammino? Nacque come pellegrinaggio, e continua ad esserlo. Curiosamente in tanti lo fanno per conoscere altre persone, per motivi culturali, oppure per sfida con se stessi, sia sportiva che spirituale. Aldilà di quali siano i motivi per iniziarlo, quello che è sempre sorprendente è come questo itinerario “turistico” colpisca, lasci il segno nelle persone che lo fanno. Quando torniamo da una crociera, da una vacanza al mare, o da una visita ad una città, parliamo agli amici per qualche giorno. Quando uno ha fatto il Cammino parla delle proprie esperienze per anni. E, incredibilmente, quando arriva a casa, già sta pensando ad organizzare il successivo viaggio verso Santiago, cambiando magari compagnia, mezzo di trasporto. Conosco persone che lo fanno ogni anno! Il Cammino è adeguato a tutti. Si può pensare che sia esclusivamente per coloro ai quali piace camminare. Ma non è così. Uno è un pellegrino anche camminando meno di un altro più allenato. Siamo pellegrini dentro! E’ una rotta per giovani ed anziani, per cristiani ed atei, per sportivi e pigri. Ognuno adatta il Cammino alle proprie possibilità e necessità. C’è un solo limite. La Chiesa rilascia un attestato comprovante il Pellegrinaggio a quelli che camminano almeno 100 km o che fanno 200 km in bicicletta. Addirittura, ha un altro vantaggio. Può essere estremamente economico, dal momento che si fa a piedi e si può anche dormire negli ostelli con altri pellegrini ad un prezzo simbolico. Itinerario storico, affascinante, dichiarato “Itinerario Culturale Europeo” dalla CEE e Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Vacanza indimenticabile, di quelle che ti cambiano la vita. Riposante e attiva. Intensa. Un’esperienza, come dicevo, di vita e dovuta.

Solo resta sapere quando si parte!



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