Sirio, il vigile elettronico a Bologna
Gent.mo Patrizio...
Dal 28 Febbraio a Bologna l’accesso al centro storico è filtrato da Sirio, il vigile elettronico. Pubblichiamo il botta e risposta a tema tra Patrizio e Pier Luigi Sforza (Coordinatore 8 Comitati Esercenti del Centro Storico). Dopo aver letto apriamo un dibattito, dite la vostra nelforum pubblicato sul sito.
Gent.Mo Patrizio Roversi, Le scrivo sul tema accensione di Sirio. Sono coordinatore di otto Comitati di Esercenti del Centro Storico che sul tema hanno preso, da un mese, una loro posizione. Desidero per prima cosa augurarLe una buona festa per oggi pomeriggio lunedì 28 febbraio: lo scrivo senza nessun tipo di ironia perchè sono chiarissime e condivisibili le ragioni per cui i residenti del centro storico desiderano festeggiare. Per parte nostra, malgrado un certo tipo di stampa continui a metterci tra i contrari a Sirio, noi stasera, con lo spegnimento delle vetrine, intendiamo dare un segnale all’Amministrazione Comunale che al Centro Storico e alla Città occorrono anche le strutture per migliorare la mobilità e offrire ai cittadini alternative al trasporto privato. Peraltro leggendo la Sua intervista apparsa su Repubblica, ci pare di capire che anche Lei, come residente del centro storico, abbia problemi legati alla mobilità, quando questa è necessariamente legata ad un mezzo privato. Per cui, ci pare di poter dire (con tutta la sintesi del caso) che tra la Sua posizione e la nostra non ci sono poi grandissime differenze (a parte quello che oggi faremo). Per voi festa, per noi uno stimolo a fare di più.
Da domani ci piacerebbe poi riportare tutti questi temi ad un necessario ragionamento costruttivo e capire cosa si può fare TUTTI per migliorare la mobilità nella nostra città. Per ora La saluto cordialmente, suggerendoLe che, per quanto riguarda il problema auto e multe, può ricorrere ai posti auto all’interno di autorimesse private (quindi senza emissione della multa pur passando sotto Sirio): le costerà qualcosa di parcheggio, ma risparmierà la multa.
Pier Luigi Sforza (Coordinatore 8 Comitati Esercenti del Centro Storico)
Carissimo Sforza, la sua lettera mi fa veramente molto piacere. Io mi sono dato da fare, per quel poco che potevo, come singolo cittadino, all’interno del Comitato di Strada Maggiore, per spingere affinché si trovasse una qualche soluzione al problema del traffico e della mobilità, perché davvero la situazione in termini di vivibilità e di salute mi sembra ormai insostenibile. Ma mi è pesato molto pensare che la mobilitazione dei cittadini come me potesse essere fatta “contro” qualcuno. Io credo che il problema sia comune a tutti. Anzi, temo che i commercianti, per primi, siano due volte vittime della situazione: ne risentono fisicamente e anche economicamente. Infatti voi, restando 10 ore al giorno in un negozio o in un chiosco in strada o sotto ad un portico, respirate aria malsana più di chiunque altro, e poi perché secondo me il traffico, lo smog e il rumore danneggiano anche la vostra attività lavorativa. Io, per esempio, passo spesso per Strada Maggiore o Via San Vitale, ma mi tocca camminare a passo spedito, non vedo l’ora di svicolare in zone più tranquille, non mi viene voglia nemmeno di guardare le vetrine. In ogni caso, Sirio o non Sirio, per chiunque, oggi, venire in centro a far spesa con la macchina è sempre più difficile, per problemi di parcheggio e di accessibilità. Quindi sono assolutamente certo, da sempre, che siamo tutti sulla stessa barca, che abbiamo bisogno tutti di una identica soluzione. Sì, identica, perché quando mi chiedo perché io mi ostini a voler abitare in centro, la risposta è che sono affezionato al mio edicolante, al mio macellaio, al mio fruttivendolo, al mio libraio, al pescivendolo, ai baristi, ai ristoratori… Insomma, faccio parte di un ambiente, di un mondo di relazioni in cui i commercianti sono protagonisti e “animatori”. A proposito di animatori, tutti vogliamo un centro animato, pieno di gente e di iniziative. Sono d’accordo con mia moglie Syusy quando dice che il centro di Bologna, coi suoi portici, potrebbe essere il centro commerciale più grande e più bello del mondo. Se muore il commercio arriva il deserto, il famoso degrado. E io sono convinto che, appunto, una delle minacce di desertificazione del centro venga dalla puzza e dal rumore, provocati dal traffico e non solo. Aggiungo: provocati dal traffico privato e non solo, perché certamente molti degli autobus che circolano adesso, per dimensioni, rumorosità e inquinamento, sono davvero un disastro.
Bologna era stata la prima ad affrontare il problema, poi siamo rimasti desolatamente indietro. Ci siamo persi in chiacchiere, dietro a polemiche strumentali che ci hanno diviso, con politici che non hanno saputo trovare la mediazione giusta, cioè non hanno saputo fare politica: gli uni non hanno voluto decidere, gli altri hanno cavalcato demagogicamente la resistenza ai cambiamenti, la paura che le regole potessero ingessare la situazione. Adesso pare che invece almeno si cominci a fare dei gesti concreti: Sirio, per me, è già qualche cosa. Adesso, sempre secondo me, manca un Piano Winkler-2, manca ancora un progetto strategico per la mobilità, manca un cammino certo fatto di tappe condivise per arrivare alla soluzione. Ci vuole la competenza e anche la fantasia di un lavoro di ri-progettazione urbanistica. Immagino che ci vorrà per forza una rivoluzione dei trasporti e dei mezzi pubblici. Bisognerà cambiare mentalità, anche cambiare abitudini. Bisognerà organizzare uno psicodramma collettivo in cui tra cittadini e vigili urbani si riesca finalmente ad avere un rapporto sereno, collaborativo, positivo e non sadomasochista. Ci vorrà un Grande Psicanalista Collettivo che ci faccia interrogare sul nostro rapporto psicopatologico con l’automobile. E, in cambio, servono altre soluzioni che ci permettano di muoverci molto più liberamente di quanto oggi ci muoviamo in automobile… Da una parte il problema è difficile, dall’altro è facile, perché io davvero non vedo interessi seriamente discordanti. Vogliamo una cosa complicata, ma in linea di massima dobbiamo prendere atto che vogliamo davvero la stessa cosa. In pratica, Comitati e Commercianti potrebbero spingere assieme l’Amministrazione, e dovrebbero spingerla dalla stessa parte… La ringrazio.
Patrizio