Sentieri con vista mare: ecco i 5 trekking estivi più belli da fare in Italia
L’Italia è un paese ricco di bellezze naturali tutte da scoprire. Il modo migliore? Senza alcun dubbio passeggiare lungo sentieri che permettono di assaporare panorami e dettagli con la calma che meritano. Fare trekking, infatti, consente di ritrovare il contatto con la natura, con la flora e la fauna, godere di benefici per il corpo e la mente, ma anche di superare alcuni limiti personali, quando si scelgono percorsi più impegnativi.
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Ma quali sono i trekking estivi più belli da fare in questo ultimo scorcio di bella stagione?
5 trekking estivi per scoprire le coste e lasciarsi incantare dai panorami
Ecco alcuni dei trekking più belli da fare in diverse regioni italiane, alcuni molto semplici, altri davvero impegnativi:
Sentiero degli Dei, Campania
Durante il Medioevo ha svolto un ruolo fondamentale nella vita delle popolazioni locali e oggi questo questo sentiero panoramico offre viste mozzafiato sulla Costa Amalfitana, con panorami che si estendono su scogliere, il Mar Tirreno e paesini pittoreschi. Il Sentiero degli Dei parte da Agerola, termina a Positano r si snoda lungo le pendici delle Monti Lattari. La lunghezza è di circa 8 chilometri, quindi occorrono circa 4 ore per terminarlo. In realtà esistono due percorsi tra i quali scegliere: il sentiero alto e quello basso che è meno impegnativo.
Il percorso alto è tortuoso e attraversa boschi di lecci, terrazze coltivate e crinali panoramici. Tra i punti salienti ci sono il Fiordo di Furore, una stretta insenatura naturale e il “Belvedere delle Sirene”, da cui è possibile ammirare le Isole dei Galli dove, secondo la tradizione, le sirene provarono a tentare il mitico eroe Ulisse con i loro canti.
Sentiero L’Infinito, Liguria
Questo famoso sentiero escursionistico è associato al poeta italiano Giuseppe Ungaretti che utilizzò il termine “infinito” per esprimere il senso di connessione e profondità con la natura e il mondo circostante. Il sentiero offre viste panoramiche spettacolari sul mare e sulla costa ligure e collega le località di Portovenere e Riomaggiore, il primo dei borghi delle Cinque Terre. La sua lunghezza è di circa 14 chilometri: il primo tratto attraversa una scalinata in pietra che costeggia Palazzo Doria, offrendo un panorama spettacolare sulle isole di Palmaria, Tino e Tinetto. Dopo aver raggiunto Campiglia si prosegue in discesa attraverso il Parco Nazionale delle Cinque Terre e il Santuario di Nostra Madonna di Montenero, a 300 metri di altitudine.
Sentiero di Fontana Spina, Basilicata, Campania
Un percorso che offre un panorama impressionante e che collega l’ultima frazione di Maratea, Acquafredda, con Sapri, il primo comune campano. Lungo circa 10 chilometri, parte salendo fino a 250 metri sul mare e permette di camminare per 2 chilometri lungo un crinale roccioso spettacolare. Durante il percorso si attraversano le falesie di Acquafredda a strapiombo sul mare e si arriva a Sapri dopo all’incirca 5 ore. Al ritorno è possibile fare un’escursione in barca e fare un tuffo nel mare meraviglioso di Maratea.
Sentiero 309 del Parco del Conero, Marche
Chiamato anche Anello di Portonovo, permette di esplorare al meglio la baia marchigiana, famosa per le sue spiagge bandiera blu. Ci troviamo a pochi chilometri da Ancora, e questo è un trekking estivo facile e di brevissima durata, circa un ora, dedicato a chi vuole fare anche una passeggiata rilassante in famiglia, magari in mountain bike.
Si parte dalla piazzetta di Portonovo e si prosegue per il lago Grande, dove fermarsi per fare birdwatching. Si raggiunge poi il Fortino Napoleonico dell’800 che oggi è un hotel e l’imponente Torre di Guardia, famosa anche come Torre Clementina o Torre de Bosis, costruita nel ‘700 a scopo difensivo nei confronti dei pirati; nel tempo ospitò anche grandi letterati come Gabriele D’Annunzio. Dopo aver ammirato la Chiesa di Santa Maria, gioiello d’arte romanica, si giunge alla spiaggia della Vela, alla chiesa citata da Dante nella Divina Commedia e al lago profondo, alle pendici del Monte Conero. Da qui si riprende il sentiero che riporta indietro alla piazzetta.
Selvaggio Blu, Sardegna
Si tratta di un percorso molto impegnativo, forse il più impegnativo d’Italia, attraversa alcune delle coste più remote e selvagge della Sardegna, offrendo viste mozzafiato sul mare e scenari naturali unici. Tra i più difficoltosi per lunghezza, grado di difficoltà e isolamento, è davvero consigliato ai più sportivi e temerari che non rimarranno di certo delusi. Siamo in provincia di Nuoro e nasce come itinerario alla fine degli anni ’80, dall’unione di diversi sentieri, tutti molto vicini al mare. La durata totale dell’esperienza è di 5 giorni e, quindi, prevede di passare 4 notti all’aperto. Selvaggio Blu può essere percorso in diversi modi, ma alcuni passaggi sono obbligati. Considerando la complessità, è meglio evitare di farlo in autonomia ma affidarsi a un supporto logistico di base o, ancore meglio a una guida esperta.
Selvaggio Blu permette di ammirare bellezze naturalistiche incredibili, come il fiordo di Porto Petroso, cala Goloritzé, la grotta del Fico, Cala Sisine, Santa Maria Navarrese e così via.