Sembra Ivrea, ma è la Spagna: la battaglia più divertente dell’estate è rossa come i pomodori

Adriano Bocci, 29 Ago 2024
sembra ivrea, ma è la spagna: la battaglia più divertente dell'estate è rossa come i pomodori
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Al suono di un presentat arm il dormiente si sveglia, i sorrisi si accendono e i pomodori volano. Non è solo loro questo destino: quello delle rosse e deliziose bacche (sì, tecnicamente sono bacche) con cui ci facciamo il sugo, almeno una volta l’anno, condivide lo stesso destino di quel frutto con cui facciamo le aranciate. La Battaglia delle Arance di Ivrea è una delle tradizioni carnevalesche più antiche e conosciute d’Italia, e ogni febbraio si rivive un’antica ribellione medievale con battaglia a colpi di vitamina C. Questa tradizione è simbolo della lotta del popolo contro la tirannia, con squadroni di aranceri d’assalto che si affrontano.
Certo, c’è anche una versione un po’ meno nobile, vietata e poi svietata, nata un po’ Per Caso in una piccola città spagnola nella comunità valenciana. Pure qui la tradizione e la voglia di celebrare si traducono in una battaglia, ma i protagonisti sono i pomodori: ogni anno, a fine agosto, si svolge quella che si chiama la Tomatina.

Origine e storia della Tomatina di Buñol: un aperitivo da Bloody Mary, un divertimento che non puoi rifiutare e un funerale

 
 
 
 
 
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La Tomatina, nata in modo quasi accidentale, così per caso, origina giovane giovane nel 1945 a Buñol quando un gruppo di baldi giovani creò una disputa durante una parata. Da che era una semplice scaramuccia si inasprisce (anzi, matura) in una lotta a colpi di pomodori, coi “partecipanti” che usano i prodotti di un innocente mercato vicino a mo’ di armi improvvisate. Un aperitivo, una parata, un po’ di spazio fra la folla, qualcuno che cade: quel qualcuno si rialza e colpisce chiunque gli si para davanti, la folla si arrabbia e gli tira i pomodori finché non diventa una battaglia senza troppa logica e arriva la polizia.

E l’anno dopo lo stesso gruppo di AperitivistiPerCaso ha riscatenato la battaglia, portandosi i pomodori da casa con un bel sorrisone. Il problema è che, tutto ciò, è stato di un divertente che non si può rifiutare… e che hanno tentato di rifiutare, ma invano. In origine completamente privo di significato politico o storico (a differenza della Battaglia delle Arance di Ivrea) è stato così divertente che si è ripetuto negli anni successivi, guadagnandosi sempre più popolarità.

Durante il regime di Franco la Tomatina fu vietata negli anni ’50. Grazie alla pressione popolare tornò nel 1959 dopo che, due anni prima nel 1957, per protesta si organizzò un funerale del pomodoro facendo sfilare una bara accompagnata musicalmente. E da lì è diventata un appuntamento fisso, crescendo in dimensioni e rilevanza finché non è diventata una Festa di Interesse Turistico Internazionale attirando gente da tutto il mondo, promossa dallo stesso Comune di Buñol.

Prepararsi alla battaglia (del pomodoro di Buñol) e di come le strade diventano di un Profondo Rosso

 
 
 
 
 
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Organizzare un evento di questa portata richiede una preparazione a fuoco lento. Dove si svolge la Tomatina, la battaglia dei pomodori? A Buñol, una cittadina con poco più di 9.000 abitanti, che nella settimana della festa che si fa l’ultimo mercoledì di agosto fa il tutto esaurito. I partecipanti arrivano a superare le 20.000 anime e i biglietti si prendono come gli indicatori di direzione: a largo anticipo, per ragioni di sicurezza. Non costa nemmeno too much, dai 10 ai 30€, a seconda dei servizi scelti (come le docce per il post-battaglia).

Il giorno dell’evento le strade sono già riempite dalle prime ore del mattino. La battaglia inizia alle 11, all’arrivo dei camion carichi di pomodori. Ogni veicolo scarica qualche tonnellata di pomodori maturi, pronti per il sug… per essere lanciati. Ci sono poche regole:

  • i pomodori vanno schiacciati prima del lancio, per non ferire i partecipanti
  • non si può mirare al viso
  • si comincia ad un segnale acustico, si finisce con un altro segnale acustico
  • non si possono portare bottiglie o oggetti potenzialmente contundenti o taglienti, zaini inclusi

Prima del lancio il pomodoro va schiacciato per non ferire qualcuno. Poi sì, al secondo colpo di pistola la battaglia finisce.
Dopo un’ora di pura follia le strade di Buñol si tingono di un Profondo Rosso, coi partecipanti coperti dalla testa ai piedi di polpa di pomodoro (e vitamine C, B e K). Il divertimento giustamente non si ferma dopo un’ora: docce e fontane si usano per pulirsi, e i festeggiamenti continuano per il resto della giornata e della notte, sia a sia a Buñol che nella vicina Valencia, dove molti partecipanti decidono di alloggiare.

E che impatto (economico). Come arrivare a Buñol

centro storico di buñolIl centro storico di Buñol

Non c’è dubbio che la Tomatina di Buñol sia un evento ludico, come non c’è dubbio che abbia un notevole impatto economico sulla regione. La piccola città di Buñol beneficia a dir poco enormemente dell’afflusso di turisti, che partecipano alla battaglia e contribuiscono all’economia locale soggiornando negli alberghi, cenando nei ristoranti e acquistando souvenir. D’altronde la principale notorietà di Buñol è proprio la Tomatina, a livello internazionale, attirando attenzione mediatica e promuovendo la cultura spagnola in todo el mundo.

Per arrivare a Buñol non ci vuole nemmeno troppo, una 40 di minuti (e di km). Si può prendere il treno dalla stazione di Valencia (Estación del Norte) con la linea C3 di Renfe che porta a Buñol in un’ora​. Invece andando con gli autobus si parte comunque da Valencia o altre città come Barcellona e Madrid. Molte compagnie offrono pacchetti con trasporto, accesso ed eventualmente l’alloggio. In macchina ci sono le indicazioni di Google Maps toccando qui, sempre un 40-45 minuti, ma in quel periodo il parcheggio sarà praticamente impossibile.

È bello sapere che, ogni tanto, esistono giorni di festa nati per caso, senza dover necessariamente farsi a qualche ricorrenza storica. Ci si diverte, si celebra, si gioca, niente politica, only pomodoris, what else. Di sicuro non è Ivrea, che comunque non è l’unico episodio di lancio di pomodori in Italia che si conosce a livello internazionale: il 24 luglio del ’66 all’aeroporto Cristoforo Colombo di Genova gli azzurri sono stati accolti tra pomodori e uova marce, dopo aver perso contro la Corea del Nord ai mondiali dell’Inghilterra. C’erano centinaia di tifosi infuriati.

Ah, per la cronaca: la Tomatina è un glicoalcaloide che si trova nel fusto e nelle foglie delle piante di pomodoro, dotata di proprietà fungicide, che tendenzialmente riduce il colesterolo, l’atrofia muscolare e verso qualche microbo ha proprietà antibiotiche.



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