Scrittori per Caso: Un italiano in America

Turisti Per Caso.it, 09 Gen 2006
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Chi non è mai stato negli Stati Uniti, ma desidera andarci presto o comunque deve partire tra poco, in questo libro troverà tantissimi consigli utili sull’America e soprattutto sugli Americani e le loro abitudini.

Chi invece come me in America c’è già stato, leggendo questo libro si ritroverà spesso a dire: Ma è proprio vero! E’ proprio così! Anch’io ho notato questo! Anche a me è successo così! Beppe Severgnini, oltre ad essere un noto giornalista è l’autore di questo e di altri 7 bestseller.

Questo libro è il frutto di una lunga “inesperienza” ed è stato tradotto persino in inglese per gli Americani con il titolo “Ciao America”. Ha venduto tantissimo anche oltreoceano.

Parla dell’esperienza diretta dell’autore trasferitosi per un anno, per lavoro, nel quartiere di Georgetown a Washington con la moglie Ortensia e il figlio Antonio.

Ironico, pungente e a volte ingenuo… L’autore scopre davvero un mondo diverso da quello italiano.

La facilità di ottenere certe cose, come ad esempio la linea telefonica, un’informazione, l’assicurazione per la macchina, tutto fatto via telefono (negli anni 90 ovviamente, ora c’è il web).

La burocrazia americana semplificata al massimo. Noi italiani abituati a lottare contro la burocrazia e a fare immense file per ottenere anche solo una firma, in America sembrerà persino irreale la cosa. I film che si vedono 6 mesi prima che arrivino in Italia, poter scegliere tra 50 marche di corn flakes! Un ‘America che impazzisce per il ghiaccio, che pretende le mance quando sono facoltative (d’altronde gli stipendi sono bassi e la maggior parte delle persone vive grazie alle mance!) I bambini comandano, l’aria condizionata è un culto, e vi è uno sfegatato amore per i neon e per i gadget.

Il fanatismo americano di festeggiare il 1°, il 2°, il 10°, il 30° anniversario di tutto, di un locale aperto, di un negozio, di un ristorante.

I mall center o meglio conosciuti da noi i centri commerciali , grandi grandissimi che vendono di tutto e che ti conquistano talmente tanto da comprare un sacco di cose che non si useranno mai. Lo sport come il baseball e il football ma non il calcio. La dieta e il consumismo a riguardo. Tutti vogliono dimagrire e tutti comprano prodotti per avere risultati, ma senza nessun effetto a riguardo. D’altronde hamburger e fried fries inneggiano ovunque. I coupons che si utilizzano ovunque. Giornali interi di coupons che permettono di avere sconti ovunque, nei motels, nei ristoranti, nei negozi di qualsiasi genere.

Le aiuole ben curate del quartiere, il barbecue, la festa del 4° luglio, quella del Ringraziamento. Il Natale tipicamente americano.

Le conversazioni americane tra gente che si conosce appena le quali non entrano mai nell’intimo, ma dal comportamento e affiatamento che gli americani hanno nei nostri confronti, sembra si sia amici da una vita.

Poi invece la difficoltà di avere una carta di credito. In America se non si hanno debiti, le banche non ti rilasciano la carta di credito! Quindi l’errore più comune di un italiano che non ha problemi economici, non appena arriva nel Nuovo Continente è quello di comprarsi la macchina in contanti, comprare i mobili per arredare la casa in contanti…E andando avanti di questo passo, nessuna banca concederà la carta di credito. Perché così facendo non si sta facendo girare l’economia.

Rate, prestiti, allora si, saremo i benvenuti in qualsiasi negozio e in qualsiasi banca! Un libro davvero divertente scritto proprio sulla quotidianità, sui piccoli gesti e sulle situazioni di vita di tutti i giorni.

Per conoscere l’America non basta un viaggio in mezzo al deserto o visitando le città o i parchi. Si torna comunque sempre a casa e si ha imparato qualcosa solo se la vacanza è stata interagendo con la sua gente! Per conoscere davvero l’America, bisogna viverci almeno un po’, fermarsi in un posto, cercando per quanto possibile di adeguarsi a loro e di avere soprattutto la curiosità e lo spirito di adattamento.

Sembra tutto bello, tutto grande e tutto facile. Ma un italiano ha le sue abitudini, tradizioni ed esigenze. Una vacanza dura relativamente poco. Un anno o più negli States sono da passare integrandosi un poco alla volta e soprattutto senza spaventarsi davanti alla grandezza del loro consumismo e alle loro abitudini molto bizzarre! E questo libro ne è una dimostrazione! Eleonora Z



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