Scrittori per caso: I bucatini di Garibaldi
I BUCATINI DI GARIBALDI
Avventure storico-gastronomiche di un inglese innamorato dell’Italia, di William Black.
Certamente uno straniero in viaggio nella nostra Italia (con molto tempo a disposizione) spesso riesce a vedere, analizzare ed anche scoprire eventi, fatti, cose, curiosità che l’occhio nostrano italiano abituato al conosciuto “modus vivendi” non sempre riesce a percepire. Anche noi quando ci troviamo in viaggio all’estero (ma anche nella nostra bella Italia, invero) scopriamo cose che sfuggono agli “indigeni” magari semplicemente perché non ci fanno mai caso o non hanno l’animus indagatorio e curioso. Personale esperienza: anni fa a Lipari (Eolie) snorkellando in lungo ed in largo per ore e ore, scopersi una meravigliosa grotta nella grotta, cui si accedeva tramite un comodo e non pericoloso (ma invisibile dalla barca) sifone di pochi metri e che in certe ore del giorno produceva un effetto iridescente sulle persone immerse. Il barcaiolo di Lipari, che mi aveva cortesemente accompagnato e faceva quel mestiere d’estate da trent’anni, non ne sapeva nulla e si era perfino spaventato vedendomi scomparire nella grotta della grotta. Ancora oggi dopo vent’anni viene chiamata “la smeraldina”, nome coniato ad hoc da mio figlio Marco, allora 4-enne, in località “faraglioni dei due carabinieri”, sotto Quattropani, Lipari Isole Eolie, ME.
Tutto questo per dire che il nostro William Black, autore del godibilissimo volume, è riuscito a svelarci misteri storico-gastronomici, ma anche turistici, geografici, di viaggio, che mai e poi mai avremmo immaginato. Un inglese doc (seppur con bisnonno da parte materna di origine italiana, della gens Rosselli, sì proprio quella dei due eroici fratelli Dante e Gabriele Rosselli) che rilegge la nostra storia utilizzando i peccati di gola dei protagonisti, da Garibaldi, a Mazzini, a Cavour,alle mondine vercellesi immortalate da Silvana Mangano nel famoso film neorealista “Riso amaro”, spiegando l’unità del nostro tribolato (storicamente) paese attraverso le ricette di cucina! Un’ inusuale, stravagante guida turistica (ed è limitativo chiamarla così) che ci conduce ad esplorare luoghi d’Italia, costumi, storia ed usanze, origine ed etimologia delle più famose specialità della nostra inimitabile cucina, facendoci scoprire i collegamenti per esempio tra la granita siciliana ed i saraceni, tra Mazzini ed il pesto alla genovese, tra il ghetto ebraico di Roma ed i carciofi o tra gli anarchici livornesi ed il caciucco. Gustoso ed irresistibile nelle sue descrizioni (e consigli di viaggio, di ristoranti, alberghi, trattorie ed osterie…) al punto che non si smetterebbe mai di leggerlo. Irrinunciabile anche come classica lettura da spiaggia, estivo e rinfrescante come una granita alla mandorla, ma assolutamente da non sottovalutare per quanto riguarda la documentata serissima ricerca storico-etnologico-geografica.
Mi ha fatto anche sognare tempi andati.