“Racconti di viaggio, racconti di vita”: il nuovo libro di Milka Gozzer
Un libro di racconti è sempre un breviario che aiuta a camminare nel mondo. Se poi si parla di viaggi si interagisce con l’immaginario collettivo, con la voglia di evasione che è insita in ognuno di noi. Poi capita qualcuno, come Milka Gozzer, che decide di affidare alla carta non solo pensieri ed aneddoti ma esperienze di vita. E «imbratta» della carta bianca con gocce di sangue vivo, di esperienze figlie delle emozioni e non certo del colore della pelle o di quella anagrafe che ci obbliga a fissare una residenza anche se vorremmo vivere altrove.
I suoi racconti di viaggio, per capirci, sono la medicina che ci aiuta a digerire il mondo, ci aiuta a spostarci urlando in faccia alla gente che incontriamo la nostra voglia di esplorare il pianeta, di contaminarci con culture e parlate diverse dalle nostre. In altre parole sono fotografie di un globo diverso, ma in fondo uguale.
Leggere spaccati di vita vissuta, in un palmeto o nel deserto, è come viaggiare per davvero. Anzi, è una gita alternativa che in parte ci insegna ad affrontare Paesi e persone che sembrano distanti anni luce da noi ma dentro i quali, in realtà, ritroviamo proprio noi stessi.
«Racconti di viaggio, racconti di vita», insomma, è una fuga ma anche un manuale d’istruzioni per vivere, appunto, viaggiando, scoprendo il mondo a velocità volutamente ridotta, a piedi o in sella a una bicicletta. Perché questo è il modo migliore per capire il mondo, dando del tu a chi lo abita.
La forza che sprigiona è affascinante come lo sono i paesaggi ritratti con le parole che scorrono fluide pagina dopo pagina. Ed è vario come lo è la Terra, passa dal reportage a spaccati di storia e costume. E c’è tanta avventura, dalla sfida alla Natura a quella urbana delle grandi città, spesso caotiche e disordinate ma non per questo non in grado di accogliere comunque il viandante.
I continenti ci sono tutti: dal Nord e Sud America all’Estremo Oriente, dall’Africa all’Australia senza scordarsi della cara vecchia Europa. Ogni capitolo è una goccia di un oceano etnico che dà voce e colore a esistenze impensabili.
Come la regina di Besoro, in Ghana, che ha fatto la colf in Italia prima di tornare nel suo villaggio; o come i missionari che in Bolivia hanno trovato una seconda casa e una famiglia allargata; o ancora il piccolo monaco buddista del Laos con il suo sorriso ammaliante. Sono persone che rendono magico il viaggio, che ti fanno stare bene perché la tua curiosità nei loro confronti è assolutamente ricambiata. Per capirlo bastano le facce sorprese dei bambini del Malawi, che fuggono da scuola per rincorrere i cicloturisti, e quelle felici delle badanti che tornano in Moldova per le vacanze e vengono accolte come eroine con grandi mazzi di fiori. Storie di vita vera, dunque, mai banali perché la realtà non lo è.
È un libro umano, nel senso che è pregno di umanità, con frammenti di straordinaria quotidianità e immagini che restano nella memoria e nel cuore. Ma c’è pure tanta Natura, ci sono gli animali selvatici che si comportano come quelli domestici. E c’è la storia passata e recente di posti sconosciuti o comunque ignorati, con le contraddizioni che caratterizzano lo sviluppo sociale ed economico. È un libro che prende spunto da dettagli all’apparenza insignificanti come un paio d’occhiali da sole dimenticati in un bagno o l’insegna di un pub a tremila metri di quota in Lesotho.
C’è poi quell’imperdibile «finestrino» che gli automobilisti si sognano. Perché ci si sposta in bicicletta, con il vento in faccia che porta suoni e profumi di un mondo variegato e meraviglioso da attraversare pedalando, senza disturbare, senza inquinare. Un viaggio lento e contemplativo interrotto da storie antiche e moderne che lo rendono ricco e particolare. Perché i racconti di Milka Gozzer sono tessere preziose che compongono un puzzle fantastico come lo è il pianeta su cui viviamo, ma che non amiamo a sufficienza, non lo rispettiamo, non lo coccoliamo come meriterebbe. E questo è uno dei motivi per cui l’autrice ha scelto la bici come mezzo di trasporto e di esplorazione, di amicizia e conoscenza.
Ma la bicicletta è pure un incredibile grimaldello che apre porte che per molti restano chiuse. In Africa e in Asia, soprattutto, i turisti che pedalano diventano subito persone e non «colonialisti» che portano soldi e spesso non lasciano qualcosa di loro. E le due ruote sono l’ideale per viaggiare per incontrare, condividere un periodo ancorché breve con chi abita i luoghi incrociati, che ha aneddoti da raccontare o rabbia da sfogare.
Questo mondo narrato con grazia e rispetto è un viaggio di una ventina di tappe che porta a Parigi piuttosto che a Tokyo senza prendere un aereo. Basta scorrere le pagine e immergersi nella foresta ma anche camminare sul 38° parallelo, annusando l’aria attraverso le parole. Ma anche facendo nuove amicizie, a volte in posti piacevoli, altre in zone che ancora puzzano di guerra, fame e povertà. Il filo conduttore è sempre la gente, la nostra gente che sia scura o chiara, che abbia gli occhi a mandorla o bottoni color carbone. E si scopre pure un mondo pieno di bambini, con la loro spensieratezza e allegria che gli adulti sembrano divertirsi a portar via.
Ma c’è pure tanta speranza, fiducia, passione per un pianeta che, ovunque vai, alla fine ti mostra sempre il suo lato buono, vero. E che, come detto, ha magari le sembianze di una donna che per amore del suo popolo è tornata a casa, lasciando un lavoro che si era trovata da emigrante. È Nana Mawusi, regina di Besoro e di altri villaggi che circondano Kumawu, una cinquantina di chilometri da Kumasi, la seconda città e capitale economica del Ghana. Il suo popolo arriva dalla notte dei tempi: sono gli Ashanti e la sovrana, per aiutarli, ha fatto la donna delle pulizie in Italia. Ma non ha mai tagliato i ponti. Prima di tornare sul trono, una sedia di paglia uguale alle altre, ogni due mesi, per anni, tornava a Besoro, tra la sua gente. Una visita che non aveva solo il sapore del richiamo della nostalgia ma che era un vero e proprio obbligo perché il suo posto era là, alla guida del suo popolo.
Poi ci sono i missionari, come padre Anselmo, partito dalla val di Rabbi in Trentino per la Bolivia a metà del secolo breve. Si è inventato una vita, ha aiutato i campesinos, ha aperto scuole e trovato lavoro a ragazze e ragazzi che non riuscivano a sbarcare il lunario. E che si è fatto seppellire là perché quella era diventata la sua casa.
Tra le pagine di “Racconti di viaggio Racconti di vita” ci si può imbattere anche nella storia sanguinosa dei Catari, massacrati per religione; capita di curiosare tra i paesi di pietra del Languedoc o scorrazzare lungo il Giappone per farsi sorprendere dalle contraddizioni tra metropoli e campagna. O ancora infilarsi con la bici nella Birmania della dittatura, con gli sguardi puntati addosso dei militari e della polizia che ti sveglia per sapere dove vai e cosa fai lì. Nei Racconti si salta anche dall’ipertecnologia di Taiwan al golfo del Tonchino con le sue perle in mezzo al mare e il degrado sulla riva, ad ammirare gli elefanti che si abbeverano in Malawi e a sfamare uno sciacallo al seguito di un branco di iene che, nel deserto della Namibia, ha passato la notte annusando la piccola tenda dell’autrice piantata sotto una roccia.
Sono tutte storie che toccano l’anima, prima di tutto, e riconciliano con se stessi. E che stimolano ad alzarsi dal divano, inforcare una bici e partire per il mondo, per perdersi nelle sue bellezze ma anche nei suoi contrasti, gustarsi i gioielli di Madre Natura ma anche le occhiate interrogative e amiche di persone che non si sono mai mosse da un villaggio e che ti accolgono come uno di famiglia.
«Racconti di viaggio, racconti di vita» è la mano che tiene la tua per camminare insieme in quella splendida e misteriosa Babele che è la Terra. E viaggiare anche solo con un libro è tanta roba, perché la fantasia è alimentata da pensieri e parole che sgorgano dalle pagine come una sorgente di acqua pura che disseta la mente, il cuore e i sogni del viaggiatore che riposa dentro ognuno di noi, con lo zaino sempre pronto per partire.
“Racconti di viaggio Racconti di vita” – Milka Gozzer è disponibile in formato ebook e cartaceo nei seguenti store:
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