Perù. Storiella d’amore e qualcosa di più

Di Gianni C.

La giornata era particolarmente calda anche a Nasca. Il sole batteva a picco e neanche un filo di paracas, il vento che arriva da nord/est attraverso la pampa. Riposai tutto il giorno all'ombra del patio della posada di Miguel Roja, sorseggiando di tanto in tanto da una caraffa di...
Turisti Per Caso.it, 29 Gen 2003
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La giornata era particolarmente calda anche a Nasca. Il sole batteva a picco e neanche un filo di paracas, il vento che arriva da nord/est attraverso la pampa. Riposai tutto il giorno all’ombra del patio della posada di Miguel Roja, sorseggiando di tanto in tanto da una caraffa di fresca ‘chicha morada’. Verso sera decisi di andarmene al Coliseum ad assistere ai Campionati Regionali di Combattimento di Galli. Sì lo so, lo so cosa volete dirmi, ma è anche da tanto tempo che si vuole abolire le corride de toros, ma le cose stanno ancora così, e poi l’atmosfera che si respira è così particolare in quei posti…

..E poi io ero invaghito da tempo di quella ragazza nera, proprietaria del ristorante La Canada, dove sostavo spesso, e mi avevano informato che quella sera sarebbe andata proprio ad assistere alla pelea de gallos.

Ahimè non sapevo che avrei assistito a una rappresentazione allegorica del mio..

Ma andiamo per ordine…

Già da un’ora buona era cominciato l’avvenimento, l’atmosfera era calda ma non tesa e la gente scommetteva e beveva che era una meraviglia.

Era bellissimo vedere come le scommesse fossero accettate, gestite, riscosse e pagate con la massima semplicità da una sola persona, senza errori di sorta e con l’ausilio della sola memoria.

I campioni pennuti si succedevano nell’arena a ritmo incessante e chiaramente ogni vincitore lasciava sul terreno la corrispondente vittima, e non solo nel senso letterario..

Quand’ecco ad un tratto si presentano al combattimento un gallo assai robusto e di bianco piumaggio che il proprietario dell’allevamento orgogliosamente dichiarò di origini padovane, contrapposto a una pollettina locale tutta nera e magrolina con un bel becco rosso corallo.

Cominciarono a guardarsi e guatarsi girando in tondo come due spadaccini, o sarebbe meglio dire, osservando come si svolgeva la tenzone, che il bianco gallo nordico lo facesse un po’ distratto e per niente convinto perchè non gli piaceva quel giorno lottare contro una così simpatica e così ben abbronzata avversaria, al contrario il suo cuore batteva in una maniera inusuale e di sicuro aspettava il momento opportuno per chiederle il numero di telefono dell’allevamento da cui proveniva.

Successe tutto in un istante, come un lampo a ciel sereno, che mai si era visto a Nasca : la pollastrella si avventò contro il gallo norteno e con un solo colpo delle sue affilatissime unghie gli squarciò stomaco e cuore, riempiendo la sabbia dell’arena di sangue e grani di mais.

Il grosso gallo bianco totalmente intontito, sentendo che la vita si stava sgranando proprio come sabbia tra le dita, tra le lacrime sussurrò : ‘ Ahìì que vida loca’ e morì singhiozzando e sbattendo le ali, così pancia in alto e senza più pudori.

La gente gridava e c’era molta confusione nell’arena, sembrava che quasi si accapigliassero e qualcuno gridava che era tutto un imbroglio e l’incontro truccato. Quasi tutti persero la loro posta e la somma in gioco era molto alta, perchè nessuno si sarebbe immaginata la vittoria della bruna pollastrella locale, che come si rese conto della crudeltà commessa fuggì piangendo e cominciando a volare sempre più in alto, fino alle massime altezze dove si accorse di essersi trasformata in una ‘condorita’ libera, dominatrice dello spazio e mai più racchiusa in una gabbia.

Il grosso gallo del nord, di carne bianca e tenera, dopo averlo ben spennato se lo mangiarono alla brace quella notte stessa, al ristorante La Cabana, tutti i nasqegni inferociti che avevano scommesso tutto il loro denaro.

E con una bella bevuta di frizzante e fresca birra Cristal inghiottirono anche la delusione di quel giorno.



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