Patrizio a Fa’ la cosa giusta

Nell'anno della biodiversità riscopriamo la stretta collaborazione fra turismo e agricoltura
Patrizio Roversi, 02 Apr 2010
patrizio a fa' la cosa giusta
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In conclusione, è stata un’esperienza estremamente interessante, perché abbiamo potuto vedere come il turismo possa far bene all’agricoltura e come ci possa essere tutta una serie di relazioni fra questi due mondi. Facendo un interessante esempio, Brunori ha raccontato che i nostri contadini quando coltivano in maniera intensiva “tirano giù tutto”, il bosco, i cespugli… Quando però sono in crisi economica e puntano a richiamare e coinvolgere i turisti, si accorgono che è necessario avere il paesaggio bello, gli alberi, l’ombra, le piante, i prodotti e le cose buone da mangiare e decidono, quindi, di ripiantare delle cose. Questa pratica è interessante, perché dimostra che è il turismo – con le sue richieste di ambiente sano, di estetica, di paesaggio – a spingere l’agricoltura a qualificarsi.

Io ho fatto un intervento che -come al solito!- si è distinto per la sua intempestività e ignoranza… Ho infatti osato dire che “l’agricoltura intensiva di pianura comunque tira avanti perché è avanzata, però questa cosa può far molto bene alla coltura dell’Appennino, ecc.”. Mi è stato risposto che… È esattamente il contrario! Nell’Appennino, dove l’agricoltura è povera, si sono già organizzati in un altro modo, mentre l’agricoltura che adesso è attraversata da una crisi mostruosa è proprio quella intensiva, quella padana, quella che io conosco bene perché fa parte della mia terra…

Prossimamente ci saranno altri due appuntamenti simili a questo, uno a Roma e l’altro a Torino, dove sarà presente lo stand di Ucodep e ACRA con i nostri filmati. Vi daremo le coordinate sul sito…

Per informazioni visitate i siti http://www.agrobiodiversita.it/ http://www.acra.it



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