Patagonia, l’Argentina come non l’hai mai vista

Piero, Travel Advisor Wanderoo esperto di Argentina, ci porta alla scoperta della straordinaria Patagonia, una delle più belle destinazioni dell'America Latina
Turisti Per Caso.it, 16 Giu 2020
patagonia, l'argentina come non l'hai mai vista
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Nel 1974, lo scrittore inglese Bruce Chatwin partì alla volta del Sud America per compiere un lungo viaggio in Patagonia, l’estremo Sud del continente. Ne sortì il libro che lo avrebbe celebrato come scrittore di viaggi per eccellenza: In Patagonia. Tappa dopo tappa, da Buenos Aires fino alla Terra del Fuoco. Luoghi dalle bellezze mirabili che, a oggi, non hanno subìto grandi cambiamenti. Spazi enormi e selvaggi battuti dai venti che danno la sensazione di essere in una terra alla fine del mondo. Una natura maestosa e incontaminata fatta di laghi, montagne, vulcani, ghiacciai e cascate che hanno reso la Patagonia un paradiso per gli amanti del trekking e non solo. Qui si trovano alcune specie animali e vegetali uniche al mondo, come la volpe della Patagonia, il Guanaco, il pinguino di Magellano.

Ciao a tutti, sono Piero, Travel Advisor Wanderoo esperto di Argentina, oggi in particolare vi parlerò della Patagonia. Se vorrete chiedermi un itinerario disegnato su misura per voi per questa meta potrete farlo su www.wanderoo.it così da evitare perdite di tempo nelle ricerche e nell’organizzazione, penserò a tutto io.

Ma partiamo alla scoperta di questi luoghi incredibili, per visitare con calma e godervi appieno i paesaggi il mio consiglio è di programmare un tour di circa 15 giorni, con partenza dalla sorprendente e vivace capitale argentina. Il periodo migliore per visitarla va’ da Ottobre a Marzo, è il periodo più caldo, nella parte nord potrete nuotare nei laghi e verso la terra del fuoco sarete sicuri che le strade non saranno bloccate dalla neve.

La prima tappa inizia a Puerto Madryn, paesino che apre la Patagonia, una tappa obbligata per tutti. Qui di fatto è possibile ammirare le meraviglie naturali, e soprattutto animali, della Patagonia del nord. Pinguini, leoni marini e se capitate nel momento giusto (da novembre a gennaio), balene. Uno spettacolo meraviglioso. Spostandoci più a sud un’altra tappa imperdibile per gli amanti della natura è la Riserva Naturale Punta Tombo, dove potrete ammirare la più grande colonia di pinguini di Magellano che, da settembre ad aprile, invadono queste spiagge per riprodursi. Qualcuno la definisce l’ottava meraviglia del mondo anche se non rientra nelle classifiche ufficiali, nessuna foto o video potranno rendere la sensazione di grandezza che si vive quando, ci si ritrova di fronte al Perito Moreno. Questa è la seconda tappa da non perdere che vi porterà alla scoperta del Parco Nazionale Los Glaciares. Il parco è il secondo più grande di tutto il paese, deve il suo nome alla calotta glaciale della Cordigliera Andina che qui dà vita a decine di ghiacciai, ad un’altezza tra i 1500 e i 200 metri sul livello del mare. Istituito nel 1987 e dichiarato Patrimonio Mondiale nel 1981, il Parco Nazionale si divide in due settori geografici: settentrionale e meridionale. Partiamo da sud, dalla cittadina di El Calafate che costituisce la principale porta di accesso.

Da qui, percorrendo una distanza di circa 80 km, arriviamo al cuore del settore meridionale, al Glaciar Moreno, l’attrazione più importante del parco, nonché uno dei ghiacciai più dinamici della terra. Il Perito Moreno è infatti un ghiacciaio in movimento, il cui fronte maestoso avanza di circa due metri ogni giorno. Le dimensioni sono colossali: il fronte del ghiacciaio, ha una lunghezza è di circa 5 km e un’altezza di oltre 60 metri, il che significa quella di un palazzo di 15 piani! Trovarsi di fronte a questo immenso spettacolo della natura è certo una meraviglia per gli occhi ma lo è anche per le orecchie che rimarranno incantate ad ascoltare il rumore del ghiaccio che crolla con fragore nel Canal de Los Témpanos. Nonostante il Perito Moreno sia il grande protagonista del Parco, le bellezze di certo non si esauriscono qui: tralasciare il settore settentrionale sarebbe infatti un grandissimo errore perché è proprio qui che si trova una delle aree montane più maestose delle Ande dove svettano imponenti il Cerro Torre (3128 m.) e il Cerro Fitz Roy(3405 m.). Il villaggio di El Chalten costituisce la base di partenza per l’esplorazione di questa zona che vi lascerà altrettanto senza parole quanto quella meridionale. “Baia che penetra ad ovest”: questo significa la parola Ushuaia nel linguaggio indigeno. Oggi, la capitale della provincia della meravigliosa Terra del Fuoco è conosciuta come la Città alla Fine del Mondo, grazie alla sua posizione particolare è la più australe del pianeta. Si affaccia sulle acque del Canale Beagle, lo stretto che divide il territorio della Terra del Fuoco. L’area della cittadina è caratterizzata da un territorio davvero incantevole, ricco di attrazioni naturalistiche e di emozionanti scorci paesaggistici. Se siete tra coloro che amano scoprire le meraviglie di un paesaggio incontaminato e con panorami unici, questo è senza dubbio il luogo che fa per voi!

Tra le escursioni più affascinanti ed emozionanti vi segnalo quella realizzabile con il Tren del Fin del Mundo, un bellissimo e caratteristico treno con il quale è possibile attraversare questo meraviglioso territorio. E’ il Parque Nacional Tierra del Fuego però ad essere il protagonista assoluto tra le attrazioni, ed una visita merita uno o anche più giorni, per poter meglio ammirare la ricca flora e fauna. Istituito nel 1960, occupa oltre 63 mila ettari di superficie che si suddividono tra montagne scoscese che si intervallano a corsi d’acqua, valli e laghi profondi, pampas, spiaggette. Chiudiamo in bellezza con i sapori della tradizione gastronomica della Patagonia. Si trovano ottimi piatti tipici sia di terra che di mare. Da provare assolutamente Il cordero patagonico, Trattasi di agnellone, aperto, posizionato su due pali infissi a terra accanto ad un falò. Il calore non arriva da sotto, ma di lato, per riverbero. È il capolavoro culinario del gaucho. Se poi volete qualcosa di particolare, allora ordinate il curanto, un piatto tipico che prevede un mix di carne e verdure, tutto cotto sopra delle pietre calde poste all’interno di un buco scavato a terra, rosolando e arrostendo cibo al punto giusto.

Piero “Travel Advisor Wanderoo”



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