Pat & Syusy presentano: Slow Tour

Turisti Per Caso.it, 26 Gen 2009
pat & syusy presentano: slow tour
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Slow Tour è il nuovo progetto di Pat & Syusy per il 2009: uno giro senza benzina nell’Italia delle province.
Slow Tour è un progetto ampio e destinato ad arricchirsi per strada, visto l’andamento lento di questa nuova impresa. Come ci ricordano Pat e Syusy: “Sono 15 anni che giriamo il mondo e sappiamo bene, per esperienza, che l’Italia è il mondo: un mondo di luoghi da scoprire e riscoprire.

Dove una natura così varia e civile? Dove trovi tante cucine diverse? Dove trovi tanta storia stratificata? Oltretutto le nuove tendenze del turismo indicano in modo inequivocabile che la domanda si rivolge sempre di più in direzione di viaggi brevi e a “filiera corta”; per motivi ecologici, economici, legati alla sicurezza.

La nostra “missione” come turisti per caso, d’ora in poi, sarà quindi uno slow tour italiano che possa individuare percorsi da fare a piedi, in bicicletta, a cavallo, con mezzi elettrici o a metano, in barca o in treno, con qualsiasi mezzo ecologico: l’Italia senza benzina.” Si tratta di tracciare (nel senso di sperimentarli in prima persona e lasciarli quindi a disposizione di eventuali seguaci) una serie di itinerari, legati alle Province italiane, per raccontare percorsi “alternativi” rispetto alle grandi direttive (più che direzioni) del turismo di massa.

Ogni singolo percorso, ogni segmento di viaggio, potrà avere la durata di tre giorni, un week end, massimo una settimana; perché ciò che sembra mancare è la promozione di un turismo “piccolo”, maneggevole, che allunghi la classica “stagione” e possa svincolarsi dalla logica delle ferie per svilupparsi autonomamente anche durante l’anno.

Lo Slow Tour vuole costituire una sorta di Guida Ragionata del Turista, per trasformarlo in un Viaggiatore Consapevole che finalmente sa decidere cosa vuol vedere, mangiare, comprare.

Vuole essere un antidoto a quel turismo mordi-e-fuggi che invade le nostre città senza lasciare nulla, inducendolo a rallentare, a fruire delle pieghe dell’offerta turistica diffusa. Vuole essere un modo diverso di guardare al nostro paesaggio e di parlarne; quindi per esempio parlare di territorio, di agricoltura, ma anche di agricoltori, di prodotti e di colture.

Ma soprattutto sarà un’avventura archeologica, fuori dalle città d’Arte e alla (ri)scoperta di antichi percorsi come la Via Francigena, i Sentieri Partigiani, le strade della transumanza, con la più che facile probabilità di imbattersi in palii, sagre, ricorrenze religiose da indagare e di cui riappropriarsi.

Il patrimonio archeologico nazionale costituirà proprio lo strumento d’indagine privilegiato per tentare di comprendere per tappe se dietro un’identità culturale così ricca e frammentaria ci si possa divertire a disegnare un… Ritratto nazionale, in una sorta di caccia al tesoro il cui tesoro sarà proprio la meraviglia della caccia. E chissà che non sia anche un’occasione per tracciare un’immagine più veritiera dell’Italia anche all’estero, per quel turista che invoca sempre maggiore sensibilità ecologica, sempre più bellezza e pulizia, sempre più Paesaggio, sempre più Cultura, sempre più genuinità dei prodotti, sempre più tipicità e, particolare sempre più importante, a un prezzo abbordabile.



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