Palazzo Moroni riapre al pubblico, e finalmente Bergamo si “riappropria” del suo simbolo seicentesco

Stefano Maria Meconi, 22 Nov 2023
palazzo moroni riapre al pubblico, e finalmente bergamo si riappropria del suo simbolo seicentesco

Quando c’è di mezzo il FAI – Fondo Ambiente Italiano, siamo sicuri che si tratta sempre di una grande bellezza. E mai come in questo caso, tornare a vivere e poter assaporare la storia di uno dei monumenti più interessanti della città è una notizia che ci porta gioia e ci invoglia a partire. Grazie al lavoro del FAI e della Fondazione a esso dedicata, è tornato finalmente accessibile lo storico Palazzo Moroni di Bergamo, un capolavoro che la famiglia bergamasca ha vissuto ininterrottamente dal 1646. E che oggi può nuovamente essere visitato.

Una riapertura affollatissima

La cerimonia di riapertura pubblica, che si è tenuta domenica 19 novembre, ha visto una partecipazione straordinaria di pubblico, con migliaia di visitatori pronti a lunghe file pur di ammirare questo gioiello che domina lo skyline della Città Alta, che fino a fine anno condividerà – insieme a Brescia – l’importantissimo ruolo di Capitale italiana della cultura. L’evento, a cui hanno partecipato il presidente del FAI Marco Magnifico e il sindaco del capoluogo orobico, Giorgio Gori, è il culmine di un processo di riappropriazione dell’edificio che si è tenuto in più fasi:

  • nel 2020, con la riapertura dei Giardini e dell’Ortaglia;
  • nel 2021, 500° anniversario della nascita di Giovanni Battista Moroni, con la riapertura delle sale barocche riccamente affrescate

La riapertura di novembre 2023 aggiunge al percorso espositivo ulteriori cinque sale del Piano Nobile (Sala Gialla,  Sala Rosa, Sala Azzurra, Salottino Cinese e Sala Turca), il mezzanino, la cucina e l’appartamento che il conte Antonio Moroni occupò fino al 2009.

palazzo moroni

I Giardini di Palazzo Moroni

La storia di Palazzo Moroni

Decorazioni, stucchi, dipinti e opere d’arte di ogni ordine e grado, ma anche un magnifico giardino all’italiana e un’ortaglia. È un vero e proprio tesoro per gli occhi e per lo sguardo in Città Alta, la parte più antica e monumentale di Bergamo, che si contrappone alla più moderna Città Bassa. Palazzo Moroni divenne proprietà dell’omonima famiglia a metà del XVII secolo, per uno spazio totale che – tra palazzo e giardini – si estende per quasi 20 mila metri quadrati.

Oltre all’edificio, che ospita opere d’arte raccolte nella Collezione Moroni (con i ritratti del Cavaliere Grumelli e di Isotta Brembati), di particolare impatto scenico è la parte verde della proprietà. I Giardini infatti si estendono su un complesso, curato all’italiana e costruito sul crinale di Colle di Sant’Eufemia attraverso una ben ragionata serie di terrazzamenti. Ancor più interessante è la cosiddetta Ortaglia, ovvero una via di mezzo tra un orto botanico e una riserva alimentare.

Ecco come visitarlo

Dopo la riapertura ufficiale di mercoledì 22 novembre, Palazzo Moroni sarà visitabile dal mercoledì alla domenica in due formule diverse:

  • la visita guidata al palazzo e ai giardini, al costo di 15 euro (6 euro per i soci FAI)
  • l’ingresso libero al palazzo e ai giardini, al costo di 11 euro (gratuito per i soci FAI)

L’ingresso libero sarà cadenzato a ingressi di 15 minuti dalle ore 10.00 alle 17.00. Le visite guidate si terranno tutti i giorni alle 15.00. Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito fondoambiente.it/palazzo-moroni.

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