Non solo Giubileo: ecco l’evento (e la città) da scoprire assolutamente nel 2025
Si trova sulla costa meridionale della Sicilia e conserva i resti di un’antica città fondata intorno al VI secolo a.C. che rappresentano “un’importante testimonianza della cultura greca in Italia“: la Valle dei Templi di Agrigento è un sito Patrimonio dell’Umanità UNESCO, ovvero di grande importanza storico e culturale di cui noi beneficiamo e che abbiamo il dovere di trasmettere alle generazioni future. Infatti, l’inclusione di un sito nella lista del patrimonio mondiale dell’UNESCO, oltre a consentire il riconoscimento internazionale della sua importanza, favorisce la protezione e conservazione.
Recentemente premiata con il ruolo di Capitale italiana della cultura 2025, Agrigento è una città da iniziare a scoprire sin da ora, per arrivare preparati all’evento principe del 2025, insieme al Giubileo ordinario che si terrà a Roma.
Valle dei Templi di Agrigento: cosa resta di una grande civiltà antica
Su un crinale roccioso sorge questo capolavoro archeologico assoluto: la Valle dei Templi è l’emblema della Sicilia antica e il parco archeologico più vasto del mondo e mantiene vivo il ricordo del periodo ellenico: conserva ciò che resta di un’antica città, Akragas, (oggi corrisponde ad Agrigento). Nei suoi oltre 1300 ettari sorgono ben 10 templi e il meglio conservato è il Tempio della Concordia, un colosso alto più di 13 metri con 38 scalinate e colonne alte quasi 7 metri. Costruito intorno al 440 a.C., venne utilizzato come chiesa cristiana nel VI secolo e oggi è ancora quasi, miracolosamente, interamente conservato. Ma perché si chiama così? Per un errore. Infatti, lo storico Fazello, tra il 1400 e il 1500 trovò un’iscrizione latina nei pressi del tempi che menzionava la dea della Concordia. Studi successivi, però, rivelarono che non c’è alcun collegamento tra l’iscrizione e il tempio.
Il Tempio di Ercole è uno dei più antichi, del quale possiamo vedere solo le colonne, mentre del Tempio di Zeus, che doveva essere molto grande, restano solo alcuni frammenti e uno dei telamoni, enormi uomo in pietra alti 7 metri che venivano posti tra le colonne. Una copia è proprio qui, di fronte ai resti del tempio.
Tra i tempi più belli e fotografati ci sono poi il Tempio di Giunone, in posizione panoramica su un crinale, il Tempio dei Dioscuri (che però è una ricostruzione effettuata nel primo ottocento), il Tempio di Demetra, i cui resti sono conservati all’interno della chiesa di San Biagio e il Tempio di Efesto, costruito suo resti di un tempio più antico sull’estremità della collina.
Del Quartiere Ellenistico resta poco, ma vale la pena farci una passeggiata per ammirare i resti di abitazioni, botteghe, pozzi e terme.
Il modo migliore per ripercorrere la storia della Valle dei Templi di Agrigento è partecipare a una visita guidata, ma vale la pena anche visitare il Museo Archeologico, all’interno del quale si trovano oltre 500 resti, opere e manufatti ritrovati nel parco, ma anche oggetti ceduti da altri musei. I pezzi forti sono la statua di Efebo e il telamone del tempio di Giove.
La vista al museo non è inclusa nel biglietto della Valle dei Templi, ma è possibile comprare un biglietto combinato che comprende anche l’ingresso al giardino della Kolymbethra, un’aosi verde nel cuore della Valle dei Templi che racchiude colori, sapori e profumi della terra di Sicilia, reperti e ipogei scavati 2500 anni fa.