Le Marche che non ti aspetti

Da Fano ad Ascoli, passando per Offida e Fermo. Ecco come si festeggia il Carnevale 2013
Turisti Per Caso.it, 24 Gen 2013
le marche che non ti aspetti
Colori, sapori, suoni e tradizioni: il periodo di Carnevale nelle Marche si rivela un’esperienza unica, di grande festa. I centri delle città si animano: cultura, folclore ed enogastronomia si fondono e danno vita a uno spettacolo indimenticabile. Grandi e bambini diventano protagonisti grazie al tripudio creato dai carri allegorici, mascherate, spettacoli teatrali e rievocazioni.

Dove andare, come festeggiare, cosa visitare

Tra gli appuntamenti che caratterizzano il territorio per tutto il mese di febbraio ricordiamo il carnevale di Fano, il più antico d’Italia, con il tradizionale rito della ‘Cremazione del pupo’ e le attività rivolte ai bambini. Una volta in città si può approfittare per visitare l’antica e nobile Fanum Fortunae, un importante centro sacro dedicato alla dea Fortuna. C’è poi quello di Ascoli Piceno, con gli spettacoli in maschera nella magnifica cornice di Piazza del Popolo, il “salotto” della città, ornata su tre lati da un loggiato con 59 archi e dalla mole con torre merlata del Palazzo dei Capitani del Popolo. Dal 2 febbraio prende il via quello Offida. I momenti più coinvolgenti sono la caccia de ‘lu bov fint’ (consiste nel portare per le vie del paese una sagoma di bue, dietro alla quale corre una folla di persone) e la processione dei ‘V’lurd’ (lunghi fasci di canne riempiti di paglia infuocata che vengono portati lungo le vie del paese e gettati in piazza per il falò finale). Infine, ricordiamo il carnevale di Fermo, con la degustazione della cicerchiata più lunga del mondo, il dolce tipico di questa festa. Tra una degustazione e una sfilata in maschera, però, si possono visitare il Duomo dedicato all’Assunta, le Cisterne Romane, il Palazzo dei Priori, il Teatro storico dell’Aquila, uno dei più prestigiosi della regione, e Villa Vitali, che attualmente ospita il Museo Polare e il Museo di Scienze Naturali “Tommaso Salvatori”.



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