Le 10 cose da vedere a Sofia

I dieci luoghi da non perdere nella visita alla splendida capitale della Bulgaria, tra luoghi della fede e memorie del periodo socialista
Turisti Per Caso.it, 16 Giu 2020
le 10 cose da vedere a sofia
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Dalla mia esperienza ho appurato che, quando si pensa a un viaggio in Europa, la Bulgaria non rientra mai fra le prime mete che vengono in mente a chi vuole partire.

Soprattutto la sua capitale, Sofia – a cui è dedicato questo articolo –, è una città che non suscita particolare interesse. Da una parte ciò è comprensibile, poiché non è una città per così dire “convenzionale”: non possiede, per esempio, la bellezza architettonica di altre città dell’Est come Praga, non ha il fascino di città come Parigi e Roma e non risponde agli standard delle capitali europee a cui siamo abituati. Si potrebbe dire che non sia propriamente ciò che si considera una bella città.

Dall’altra parte, però, trovo che abbia un fascino tutto suo, che viene ingiustamente sottovalutato. Il suo intreccio di culture e le sue vicende millenarie, unite a un’atmosfera e un’architettura decisamente post-sovietiche, trasudanti storia da tutti i pori, la rendono una città “sui generis” che merita sicuramente più considerazione. Inoltre, elemento che non guasta mai, è una meta molto economica, sia a livello di voli che di alloggi e costo della vita!

Qualora voleste partire per questa meta, ma non siete in grado di organizzare un itinerario di viaggio meticoloso, o semplicemente non vi va di farlo o non ne avete il tempo, avete la possibilità di richiedere il vostro itinerario personalizzato sul sito www.wanderoo.it. Me ne occuperò personalmente, in quanto Travel Advisor di Wanderoo, e preparerò il vostro programma di viaggio sulla base delle vostre richieste ed esigenze.

Per comprendere appieno la peculiarità di Sofia è doveroso, prima di tutto, fare un accenno alla sua lunga e travagliata storia. La sua fondazione risale al VII secolo a.C., tanto da essere la terza città più antica d’Europa, dopo Atene e Roma. Inizialmente governata dalla tribù celtica dei Serdi con il nome di “Serdica”, nel 29 a.C. passò ai Romani, diventando la capitale della Dacia con il nome di “Ulpia Serdica”. Nel V secolo fu depredata e distrutta dagli Unni, ma ottant’anni dopo venne ricostruita dall’Imperatore bizantino Giustiniano I, il quale le cambiò nuovamente nome in “Triaditsa”. Negli anni successivi, si alternarono dominazioni Bulgare e Bizantine, finché i Bulgari la spuntarono definitivamente e rinominarono la città “Sredets”. Nel 1376 venne ribattezzata, finalmente, “Sofia” (“saggezza” in greco).

Pochi anni dopo, cadde nelle mani dell’Impero Ottomano, diventando la capitale della provincia turca di Rumelia per ben quattro secoli. Nel 1878 fu invece conquistata dai Russi, che la nominarono capitale indipendente della Bulgaria. Durante la Seconda Guerra Mondiale, Sofia e la Bulgaria intera furono influenzate da un regime filo-tedesco, che venne però presto contrastato dai sovietici. La Bulgaria visse sotto il regime comunista dell’URSS finché questo non si concluse, nel 1991.

Appare chiara, quindi, l’identità fortemente stratificata di questa città, che ad oggi rappresenta un perfetto mix di tutte le culture e dominazioni che l’hanno attraversata nei millenni.

In seguito al mio viaggio nella capitale bulgara – nel freddo polare di dicembre – sono qui per dirvi cosa non perdere durante la vostra visita alla città. Dunque, veniamo al cuore dell’articolo: quali sono i 10 luoghi di Sofia che vale la pena vedere?

  • Cattedrale Aleksandr Nevskij

Costruita tra il 1882 e il 1912, costituisce il luogo religioso più importante di Sofia e ne è il simbolo. E’ intitolata all’eroe e principe russo Nevskij, per commemorare le vittime russe della guerra contro i Turchi. Ad oggi, è la seconda Chiesa ortodossa più grande della penisola balcanica. Costruita in stile neo-bizantino, all’esterno presenta delle bellissime cupole verdi e dorate, mentre all’interno è costituita da cinque grandi navate. Il campanile contiene ben dodici campane. Contribuirono alla sua costruzione, e alla pitturazione degli interni, famosi scultori, pittori e artisti da tutta Europa. Degna di nota è anche la sua cripta, che ospita una vasta raccolta di opere ortodosse provenienti da tutta la Bulgaria.

  • La Rotonda di San Giorgio

Si tratta di una piccola Chiesa a pianta circolare in laterizio rosso, costruita nel IV secolo, quando la città ancora si chiamava “Serdica”. Intorno ad essa sorgono alcuni suggestivi resti dell’antica Serdica. E’ l’edificio più antico di Sofia. Purtroppo, a mio parere, non è molto valorizzata, a causa dei palazzoni in cemento che la circondano e “soffocano”.

  • Chiesa di Santa Sofia

E’ il secondo edificio più antico di Sofia ed è stata proprio questa Chiesa a dare alla città il suo nome attuale. Dedicata alla Saggezza (“Sophia” in greco) di Dio, fu costruita nel IV secolo dall’Imperatore Giustiniano sui resti di altre Chiese precedenti e della necropoli di Serdica, le quali ancora oggi si possono osservare grazie al pavimento trasparente della cripta. Esternamente, su un lato della Chiesa, troviamo anche il Monumento al Milite Ignoto.

  • Chiesa di Boyana

Questa Chiesa, situata leggermente fuori dalla città, è stata dichiarata patrimonio mondiale dell’UNESCO. Non a torto, direi, dato che contiene uno dei cicli pittorici medievali meglio conservati d’Europa, risalente al 1259. Si parla di un totale di 89 scene con 240 immagini umane raffigurate sulle pareti della Chiesa. Secondo molti storici, l’arte rinascimentale europea ha avuto qui i suoi primi precursori.

  • Chiesa Russa di San Nicola

Come avrete ormai capito, le Chiese non mancano di certo a Sofia… d’altronde ne costituiscono il patrimonio principale! La Chiesa Russa è il luogo di culto ufficiale della comunità russa di Sofia ed è, anch’essa, patrimonio mondiale UNESCO. Fu costruita nel 1878 dopo la vittoria dei russi sugli ottomani. All’esterno, le sue cupole dorate la rendono bella quasi quanto la Cattedrale. All’interno, invece, singolare è la cripta, dove i fedeli in cerca di una grazia sono soliti lasciare dei bigliettini sulla tomba dell’Arcivescovo, il quale, in punto di morte, si dice che chiese ai suoi devoti di continuare a scrivergli, affinché potesse prendersi cura di loro anche dall’al di là.

  • Cattedrale di Sveta Nedelya

L’ultima Chiesa che consiglio assolutamente di visitare è questa Cattedrale ortodossa, edificata tra il 1856 e il 1863. Fu anche teatro, nel 1925, di un attentato esplosivo che causò la morte di 134 persone, in seguito al quale venne restaurata, assumendo l’aspetto attuale. L’interno, completamente affrescato, è di particolare bellezza

  • Resti dell’antica Serdica

Proprio nelle adiacenze della fermata metro Serdica, sotto il livello della strada, sorgono alcuni resti dell’antica città, osservabili sia con una passeggiata tra le rovine, sia dall’alto. Nella stessa area, è possibile scorgere anche una piccolissima ma graziosa Chiesa ortodossa di epoca medievale.

  • Statua di Santa Sofia

Questa statua controversa è il simbolo della città, si innalza per 24 metri sulla piazza sottostante ed ha una storia un po’ particolare: sebbene sia intitolata alla Santa martire della Chiesa cattolica, questa statua ha ben poco della tradizionale simbologia cristiana. Fu costruita al posto della statua di Lenin, buttata giù dopo la caduta del comunismo, con l’intento di raffigurare appunto Santa Sofia. Nonostante fosse chiaro che la città aveva preso il nome non dalla Santa martire, ma dalla Chiesa di Santa Sofia, dedicata – come abbiamo già detto – alla Saggezza di Dio, gli architetti vollero comunque interpretare l’origine del nome a modo loro e continuarono con la costruzione. Il risultato, oggetto di forti contestazioni ancora oggi, consistette nella realizzazione di una statua ben lontana dall’idea di una martire cattolica: vediamo, infatti, una donna molto sensuale, con i seni alti e una veste mossa dal vento che sembra quasi un abito da sera; sul capo indossa una corona, mentre con le braccia tiene, rispettivamente, una corona di alloro e un gufo, due simboli pagani che dunque nulla hanno a che vedere con la Chiesa cattolica (anzi, Santa Sofia morì martire proprio perché si rifiutò di abbandonare la sua fede cristiana!).

  • Museo dell’Arte Socialista

Imperdibile una tappa in questo Museo che, dal 2011, raccoglie al suo interno busti e opere (pannelli, dipinti, manifesti di propaganda) provenienti dal periodo socialista in Bulgaria. All’entrata vi attende una saletta con un documentario molto interessante, composto da rari filmati d’epoca, che vi consiglio di guardare dall’inizio alla fine, prima di accedere alla sala principale. Ma il pezzo forte è sicuramente l’esterno del museo: un grande giardino che ospita circa 80 sculture del periodo socialista, arrivate lì dopo esser state deposte dai luoghi originari in seguito alla caduta del comunismo. Molto suggestiva è l’enorme statua di Lenin, che si trovava nel centro di Sofia. Vi sono poi statue che raffigurano soldati dell’Armata Rossa, lavoratori, agricoltori e membri di famiglie importanti. Da segnalare la stella rossa che si trova appena all’entrata del complesso, prima ancora del giardino e dell’accesso al museo: si tratta della stella rossa originale che un tempo svettava in cima alla sede del Partito Socialista di Sofia. Questo luogo è un must per tutti gli appassionati di storia come me!

  • Passeggiata per il centro

Il centro di Sofia è molto raccolto, pertanto con una bella passeggiata è possibile goderselo appieno in poco tempo: Vitosha Boulevard, la via principale della città, interamente pedonale e ricca di negozi e locali carini che si succedono lungo entrambi i lati della via; il Palazzo Presidenziale, un enorme edificio in stile neoclassico, dove ogni giorno alle 12 avviene il cambio della guardia; il City Garden, il parco cittadino nel centro di Sofia; il Teatro Nazionale “Ivan Vazov”, situato all’interno di un bellissimo edificio neoclassico; le sorgenti pubbliche d’acqua calda, costituite da numerose fontanelle da cui gli abitanti della città riempiono le bottiglie; il Monumento ai liberatori, eretto nel 1954 e dedicato all’esercito sovietico; e, infine, la statua commemorativa dello Zar Alessandro II.

Spero che questo articolo vi abbia in qualche modo convinto a considerare Sofia per il vostro prossimo viaggio in Europa!

Virginia Elydia Corbelli, Travel Advisor Wanderoo



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