Landy Way, un’avventura a tre all’insegna della sostenibilità: il racconto di un viaggio “per tutti”
Landy Way è il progetto di viaggio di Paolo, Aurora e Licia, in partenza domenica 15 settembre dall’Italia alla volta di Gibilterra! Paolo, macellaio di professione, ha dedicato il suo tempo libero a restaurare una Land Rover degli anni ’70, trasformandola in un mini camper accessoriato per permettere a sua figlia Aurora, che si muove in sedia a rotelle, di viaggiare con lui e vivere un’avventura indimenticabile. A loro si unisce anche Licia, un’amica di Aurora. Un viaggio accessibile, ma non senza incognite: riusciranno a superare tutti gli ostacoli che la strada presenterà? Poco importa, perché l’essenza del viaggio sta nell’essere una grande dimostrazione di amore, forza e accettazione, pronti a vivere tutto ciò che accadrà.
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L’importanza dei viaggi “accessibili”
L’obiettivo è sensibilizzare sul fatto che anche con una disabilità grave si possono affrontare avventure straordinarie come un viaggio on the road, se si ha accanto qualcuno con cui condividere difficoltà ed emozioni. Abbiamo parlato direttamente con Aurora, che ci racconta come è nata questa idea, come sono riusciti a realizzarla e se c’è qualcosa che li spaventa alla vigilia della partenza. Nel frattempo, possiamo seguirli sui social, su Instagram e Facebook, al profilo @landyway_nolimits.
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Il racconto di Aurora
“Da anni, mio padre Paolo ed io sognavamo di fare questo viaggio con la Land Rover. Quando si è avvicinata la mia laurea, ho scherzato con lui dicendo: Allora, partiamo? – E lui ha risposto subito di sì. Inizialmente avevamo pensato al Marocco, perché ho un’amica che ha ancora parenti lì e potevamo portare anche lei, ma ci siamo resi conto che non sarebbe stato possibile. Così abbiamo deciso di andare in Spagna, con la possibilità di passare dal Nord o dal Sud del paese. Molti ci consigliano di scegliere il Nord, probabilmente faremo così. Passeremo per la Costa Azzurra, arriveremo in Portogallo e da lì scenderemo, tornando indietro a seconda di come andrà il viaggio.
Partiremo domenica 15 settembre e tutto dipenderà da come va. In teoria ci siamo dati due settimane, ma vedremo. Papà ha preso del tempo libero dal lavoro – è un periodo tranquillo per lui e il suo socio gli permette di stare via. Dobbiamo ringraziare anche lui per questo! Insieme a noi verrà la mia amica Lucia, che per ora non lavora, anche se potrebbe dover iniziare un nuovo impiego presto e questo potrebbe obbligarci a tornare prima del previsto. Aggiorneremo i social durante il viaggio, cercando di documentare il più possibile. Vogliamo raccontare questa esperienza non solo per noi stessi, ma per sensibilizzare su un tema importante: portare una persona con disabilità grave in situazioni che normalmente sarebbero considerate troppo complicate si può fare! Vogliamo dimostrare che tutto è possibile, se hai le persone giuste accanto e la voglia di farlo davvero.
Come si organizza un viaggio con una persona diversamente abile?
La sfida principale è stata adattare tutto per me, perché il viaggio richiede un grande sforzo fisico. Tutti gli spostamenti – alzarmi, andare in bagno e fare la doccia – sono complicati e richiedono molto sforzo, sia da parte mia che di mio papà. È utile essere in tre, perché con un’altra persona a darci una mano tutto diventa più facile. Ovviamente è tutto un po’ incerto: magari dopo una settimana dovremo tornare indietro, ma ci proviamo con tutto il cuore!
L’idea di usare una Land Rover degli anni ‘70 è nata dal sogno di mio papà, che ha iniziato a restaurarla 10 anni fa, completamente in casa durante le sue ore libere (che sono poche perché lavora anche 12 ore al giorno!). L’ha “camperizzata” costruendo un letto per me e Lucia nella parte posteriore del veicolo, dove c’è il bagagliaio, con un cassetto per gli attrezzi della cucina. Noi due dormiremo lì dentro, mentre lui dormirà sopra, in una tenda Autohome che ha montato. Certo, sarebbe bello dormire sopra! Ma non esageriamo. Per il bagno, invece, ha modificato una sedia da spiaggia, creando un buco nella seduta per metterci una ciambella, che sarà sia il mio WC che la mia seggiola per la doccia.
Ha anche adattato un sedile da gara per mantenermi dritta, ferma e sicura durante il viaggio sul sedile del passeggero. Spero che questo viaggio sia un’avventura indimenticabile e che possiamo affrontare tutte le sfide che ci si presenteranno. Sarà impegnativo, ma non vediamo l’ora di partire”.