Lacrime di cacao
E' una leggenda che parla di due dei innamorati di una mortale e della tragica sorte di lei che non potrà scegliere chi sposare, ma le sue lacrime saranno trasformate nel prezioso cacao che, si sa, è il miglior rimedio per le pene d'amore e per la tristezza!
Era la fine di un’afosa giornata estiva. Le ombre si erano già distese sulla coltre di valli coltivate attorno al villaggio e le tenebre erano calate insieme ad un silenzio irreale. Il dio della Notte, Sheman, vegliava sul sonno degli abitanti del villaggio con i suoi occhi di falco. Finora gli sembrava che tutti si fossero assopiti, ma fu colto di sorpresa dall’eco dei passi delicati di una ragazzina. La vide sbucare all’angolo di una via e rimase incantato ad osservarla: aveva dei capelli lunghi e biondi, come pochi della sua gente, una figura slanciata che muoveva con eleganza e una risata che pareva un canto. La seguì in volo spiegando le sue ali blu come il cielo stellato. La ragazzina si chiamava Zemaya ed era una semplice figlia di contadini. Ella andava verso il fiume e man mano che vi si avvicinava si sentiva rimbombare un suono di risate, di canti e di voci giovani, mentre la luce di un falò diventava sempre più nitida. Zemaya raggiunse la riva del fiume dove un gruppo di giovani della sua età faceva danze tradizionali e oziava sotto le stelle. Anche lei si unì alla festa e Sheman non poté fare a meno di acquattarsi sul ramo di un albero e guardare la bella Zemaya danzare e ridere. Era talmente innamorato di lei che pensò di attirarla in un luogo al riparo da sguardi indiscreti e di dichiararsi. Allora si nascose nel fiume, sott’acqua e attirò Zemaya intonando un canto apposta per lei. La ragazza raggiunse subito la fonte della melodia e s’inginocchiò sull’argine del fiume. “Chi che canta per me con voce così soave?” chiese. “Sono solo un disgraziato perso per la tua bellezza” rispose Sheman dall’alveo del fiume.“Mostrati, ti prego” lo implorò lei. Allora il dio levò il capo al di sopra dello specchio d’acqua e nel riconoscerlo Zemaya sussultò. Le sembrava talmente strano che un dio potente potesse invaghirsi di lei, comune mortale. “E adesso che conosci la mia identità, dammi le mani e vieni via con me!” Le disse Sheman, quindi l’afferrò per le mani e con lei si sollevò in volo, portandola nella sua reggia, al di sopra delle stelle. Ma Sheman non era l’unico ad essere rimasto abbagliato dalla bellezza di Zemaya, bensì anche suo fratello, Pluman, n’era rimasto persuaso. Questo era un terribile serpente alato, temuto da tutti e per questo venerato. I due fratelli allora ingaggiarono un tremendo duello per contendersi Zemaya, ma si trovavano in una situazione di stallo. Dal canto suo la ragazza avrebbe preferito di gran lunga diventare la sposa di Sheman, ma non stava bene fare distinzioni tra gli dei, perché la loro vendetta poteva essere terribile. Zemaya pregò allora la dea madre, Diaflora, di porre fine a quella battaglia avvantaggiando chi dei due fratelli ella stessa preferisse, convinta che avrebbe fatto la scelta giusta. Ahimè! La dea scelse Pluman come suo prediletto e lo aiutò a sconfiggere Sheman. Zemaya pianse lacrime amare per giorni e giorni e quando Diaflora si accorse dell’errore commesso, trasformò le lacrime della ragazza in frutti rossi e polposi ricchi di una sostanza capace di riportare il buon umore. Quelli erano i frutti del cacao e mangiandoli Zemaya tornò talmente felice che riuscì a trovare anche qualche lato buono nel suo nuovo sposo. Nonostante ciò il dolore per la perdita di Sheman ogni tanto tornava a tormentarla, ma poi mangiava i frutti di cacao e pensava al giorno in cui lo avrebbe rincontrato. Ecco come sin da tempi antichissimi il buon cioccolato riporta il sorriso nei momenti tristi e ci addolcisce un po’ la vita!