La guida alle mete più curiose in Italia per piccoli e grandi esploratori
A tu per tu con Devis Bellucci @ditantomondo.
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Da bambino ho sognato di fare l’astronomo, l’esploratore, il missionario in Amazzonia, l’archeologo e il papà
È proprio vero che un libro è il miglior modo per (iniziare a) viaggiare. Poi se questo libro è una guida geniale, il gioco è fatto!
Perché a noi piace davvero tanto scoprire il mondo per caso, zaino in spalla, cartina alla mano. Ma se a guidarci non è solo la curiosità, ma anche la voglia di ri-scoprire luoghi dalla bellezza molteplice, allora “Guida ai luoghi geniali. Le mete più curiose in Italia tra scienza, tecnologia e natura per piccoli e grandi esploratori” è il perfetto viatico.
Ne parliamo con il suo autore, Devis Bellucci, che si presenta così:
“Sono nato a Vignola nel 1977. Da bambino ho sognato di fare l’astronomo, l’esploratore, il missionario in Amazzonia, l’archeologo e il papà. Ho conseguito una laurea e un dottorato in fisica all’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, dove oggi sono ricercatore in scienza e tecnologia dei materiali. Oltre a questo, per alcuni anni ho avuto la fortuna di insegnare matematica e fisica alle scuole superiori, sono diventato giornalista pubblicista, ho viaggiato molto e scritto diversi libri. La mia ultima fatica è un saggio: “Materiali per la vita. Le incredibili storie dei biomateriali che riparano il nostro corpo” (Bollati Boringhieri). Ho due figli di nove e undici anni che da sempre mi accompagnano, con tanta pazienza, nei miei interrail e nei viaggi on the road. Mi trovate sui social come @ditantomondo”
Cos’è “Guida ai luoghi geniali” e qual è il suo punto di forza o la sua più bella caratteristica, rispetto alle altre guide di viaggio dedicate a piccoli e grandi?
“Si tratta di un libro dedicato alle menti curiose, che non smettono di farsi domande. Un testo ricco di informazioni, immagini, mappe e aneddoti per raccontare i luoghi geniali d’Italia: da quelli che illustrano la vita e le conquiste dei vari Enrico Fermi, Galileo Galilei e Leonardo da Vinci – ossia i tanti musei di storia naturale, fisica, matematica, medicina, informatica, ecc. – ai siti di interesse scientifico, tecnologico o naturalistico. In pratica, tutti quei luoghi capaci di risvegliare il genio creativo di bambini e ragazzi, regalando loro un’esperienza didattica e magari ispirando nuovi sogni (“Mamma, ho deciso che farò il vulcanologo”; o il biologo, lo speleologo, il pilota). Ci ho messo dentro veramente di tutto: dallo straordinario MUSE di Trento alla Città della Scienza di Napoli, dal Museo Ferrari di Maranello a quello di Antropologia Criminale di Torino, passando per grotte, acquari, miniere, musei sull’industria e parchi tecnologici, planetari, vulcani, osservatori astronomici e giacimenti di fossili. In libreria non c’erano guide simili. Così, da “papà-scienziato-viaggiatore” quale sono, mi sono sentito in dovere di provare a scriverla io”
Con quale spirito hai scritto questa mini guida speciale?
“Con tanta voglia di scoprire. Prima di scrivere la Guida, avevo già visitato molti dei siti di cui parlo, ma avere tra le mani un progetto simile è stato una “scusa” formidabile per viaggiare come un matto, insieme alla mia famiglia, e scoprire in prima persona tutto ciò che non conoscevo”.
Cosa è per te viaggiare e cosa vorresti comunicare attraverso le mete che citi?
“Viaggiare è, prima di tutto, pace. Quando salgo su un treno o su un autobus, dopo poco piombo in uno stato di benessere e serenità. Riprendo a dormire bene la notte (mentre a casa soffro d’insonnia), a digerire bene, riscopro l’ottimismo, dimentico ogni fretta. Non mi serve andare lontano: mi basta andare. E sono uno di quelli che odia l’aereo e adora fare lunghi viaggi via terra o via mare per arrivare a destinazione, guardando gli scenari che cambiano, leggendo lunghi libri, chiacchierando con chi è con me. Nel caso delle mete della Guida, vorrei ispirare curiosità nei confronti della scienza e di materie verso le quali tanti di noi hanno ricordi non proprio belli, come la fisica, la chimica o la matematica. Spero di risvegliare qualche interesse ma soprattutto di aiutare bambini e ragazzi a imparare sul campo, approfondendo argomenti che hanno studiato a scuola”.
Tra le mete citate c’è un filo conduttore? Quale tra queste è la tua mèta prediletta?
“Le mete sono raggruppate in macroaree, a cui abbiamo dato dei nomi di fantasia, e suddivise per regione. C’è “Col naso all’insù”, che raccoglie osservatori, planetari, musei dedicati ad aviazione, spazio e astronomia; “Tutti giù per Terra”, con grotte e musei speleologici, geologia, Artide e Antartide; “Il continente azzurro”, con acquari, musei navali e dedicati al mare, saline, luoghi prediletti dai cetacei e dalle tartarughe marine. Non mancano “Quelli tosti” (i classici musei di fisica, matematica, chimica, etc.) e le meraviglie tecnologiche del nostro Paese. Personalmente, le destinazioni che più ho amato sono il “Galata – Museo del mare” di Genova, il Parco e Museo del Volo “Volandia” (Somma Lombardo, Va), i vulcani delle isole Eolie e gli innumerevoli siti del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna”.
Quali consigli daresti ai piccoli e ai grandi viaggiatori di Turistipercaso?
“Di non avere paura a ritagliarsi ogni giorno un angolino dove essere EsploratoriPerCaso. La curiosità, l’immaginazione, il porsi domande senza accontentarsi di risposte banali sono tesori alla portata di tutti, ma non dobbiamo perdere la sana abitudine di stupirci. Non serve andare lontano: l’Italia è bellissima e il mondo comincia appena fuori dalla porta di casa. I bambini non aspettano altro e noi adulti ne abbiamo più bisogno di loro”.
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Il Libro Guida ai luoghi geniali. Le mete più curiose in Italia tra scienza, tecnologia e natura per piccoli e grandi esploratori
Edicicloeditore, Novembre 2019