La Dea che creò l’uomo, un libro di Syusy Blady

Dai miti sumeri un'ipotesi sorprendente! Disponibile anche in e-book
Syusy Blady, 04 Mar 2021
la dea che creò l’uomo, un libro di syusy blady
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Dio non è un uomo con la barba, anche se Enki il dio sumero l’aveva ed è servito da modello a Michelangelo! Dio è donna, una dea in carne e ossa, forse molto in carne: Ninmah. Una genetista che con grande perizia riuscì a fare l’uomo, divenendo la genitrice di tutti noi. Dopo di lei Inanna, dea dell’amore e della guerra, tentò la scalata al potere, ma fu ridotta al silenzio. Dopo anni di indagini e viaggi, alla ricerca della dea nel mondo, prendendo in esame i miti sumero/accadici io – Syusy – sono arrivata a questa conclusione tra le teorie sulla dea madre e le ipotesi sugli antichi astronauti: Dio, all’inizio, era una Dea, la Dea Madre, la Dea dai mille nomi e dai mille volti. Con questo libro scoprirai come mai l’immagine della Dea è stata negata, demonizzata e poi sostituita; la logica del fallo e la logica del seno; leggendo i miti con mente aperta, scopriremo che non raccontano favole… e molto altro.

Info e link per procurarsi una copia de “La Dea che creò l’uomo” nel mini sito dedicato, con 30 filmati di viaggio da guardare subito per approfondire gli argomenti del libro. Disponibile anche in e-book!

La prefazione di Alessandro Demontis

In questo suo ultimo lavoro, Syusy ci porta con sé in un viaggio lungo decine di migliaia di anni, un viaggio affascinante alla ricerca dell’origine di una delle figure storico-mitologiche più interessanti (e importanti) della nostra storia, la Dea Madre, e lo fa dannatamente bene portando al lettore le ricerche e le teorie dei migliori studiosi del passato, ortodossi ed eterodossi, ma anche il risultato dei suoi personali viaggi e delle sue ricerche.

Nel leggere il libro si passa agevolmente dalle complicate teorie sul femmineo di Max Dashu e Marija Gimbutas ai tanti reperti litici che testimoniano la presenza di un primordiale culto della Dea, si viaggia dalla Thailandia al Perù, da Ventimiglia a Lescaux, dalla Mesopotamia a Malta, si riscoprono i miti di innumerevoli culture in un range temporale vastissimo, e si va alla ricerca della prima identificazione di questa figura così importante: la dea Ninmah.

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