La città di Tamerlano è il tempio dei colori e della cultura nel centro di un enorme deserto
Una città fiabesca, dove l’ocra del deserto si mescola blu delle decorazioni. Questa è Samarcanda, la mitica città uzbeka sulla Via della Seta. Annoverata tra le città più antiche del mondo, Samarcanda sorge in Uzbekistan, lungo l’antico percorso della celebre Via della Seta, la via commerciale che collegava l’Europa con la Cina. In lingua locale Samarcanda significo “fortezza di pietra” a ricordo delle origini militari e degli spettacolari edifici che ancora oggi possiamo ammirare. La sua fondazione, avvolta nel mito, risale a circa 2.700 anni fa. Nel corso dei secoli è stata sotto il dominio di persiani, arabi, del mongolo Tamerlano, degli uzbeki e, fino al 1991, dell’Unione Sovietica.
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Fu proprio la sua posizione strategica a far sì che Samarcanda divenne una delle città più ricche e floride di tutta l’Asia.
Registan
Dal 2001 Samarcanda è stata inserita dall’Unesco nella lista dei beni patrimonio dell’Umanità proprio per il suo ruolo di crocevia di culture e di saperi nel corso dei secoli. Uno dei luoghi più iconici di Samarcanda è senza dubbio il Registan, uno dei massimi esempi dell’arte tumiride.
Questa era l’antica piazza pubblica di Samarcanda, dove venivano letti i proclami reali e si dove tenevano le esecuzioni capitali ed è caratterizzata dalla presenza su tre lati della piazza, delle madrase, ossia le scuole islamiche, edificate tra il 1417 e il 1660.
La madrasa Ulugh Beg
È la più antica delle tre ed è quella che, guardando le tre madrase, troviamo alla nostra sinistra. Prende il nome dal sovrano Ulugh Beg, che ne volle la costruzione e che qui insegnò. La sua costruzione risale all’inizio del XV secolo. La sua facciata è alta oltre 16 metri, mentre l’arco d’ingresso supera i 32 metri. La madrasa è interamente decorata con piastrelle blu, azzurre e bianche che disegnano dei motivi geometrici.
Ai lati della madrasa svettano due alti minareti e all’interno sono ospitate una moschea, un mausoleo, dei dormitori per gli studenti e alcuni ambienti a servizio degli studi. In passato la madrasa Ulugh Beg è stata una delle più importanti università del clero islamico.
La madrasa Cher-Dor
È la diretta dirimpettaia della madrasa Ulugh Beg ed è stata costruita tra il 1619 e il 1636. La si riconosce immediatamente per i mosaici della facciata che raffigurano due tigri, che sono diventate il simbolo dell’Uzbekistan. Curioso che si sia scelto di rappresentare qui le due tigri, giacché vigeva il divieto assoluto di raffigurare esseri viventi sulle facciate di edifici religiosi. Ospitava una delle scuole coraniche più importanti dell’Islam e gli ambienti di studio sono tra i capolavori dell’arte uzbeka. Le decorazioni sono in maioliche e mosaici nei toni del blu, bianco e oro e bellissime sono le cupole a fasce ritorte tipiche dell’arte islamica.
La madrasa Tilya-Kori
È l’ultima a essere stata costruita e la sua edificazione terminò nel 1660. Fa da fondale alla piazza del Registan e il suo nome in persiano significa “dorata”. Dorate sono le decorazioni al suo interno, come la splendente cupola della moschea ospitata al suo interno.
Le facciate sono, come per le altre due madrase della piazza, decorate con maioliche colorate. Una curiosità: la cupola, cupola non è! Il soffitto è piatto, ma la maestria dei decoratori è riuscita a creare un’illusione ottica di grande effetto scenografico.
Alla scoperta di Samarcanda
Samarcanda non è solo il Registan, e numerosi sono gli edifici che celebrano la città e il suo glorioso passato.
Moschea di Bibi Khanum
Era la moschea più grande e spettacolare di tutta Samarcanda e fu consacrata nel 1404. Ricalca lo stile tipico dell’arte tumiride e il suo arco d’ingresso è alto ben 35 metri. Purtroppo gran parte della moschea è andata distrutta a causa del violento terremoto che nel 1897 colpì questa parte di Uzbekistan. Oggi rimangono solo il bellissimo portale d’ingresso, la spettacolare cupola alta 40 metri e alcuni ambienti, che recentemente sono stati accuratamente restaurati.
Leggenda vuole che questa immensa moschea sia stata voluta da Bibi Khanum, la moglie di Tamerlano e che l’architetto s’innamorasse perdutamente di lei. Per terminare la costruzione chiese in pegno a Bibi Khanum un bacio, che gli fu concesso, ma un segno rimase dove le labbra della donna si posarono, svelando così a Tamerlano il tradimento. Tamerlano, oltraggiato, ordinò così l’uccisione dei due e impose a tutte le donne di indossare il velo.
Gran Bazar
Tra i luoghi più pittoreschi di Samarcanda vi è senza dubbio il Gran Bazar. Detto anche bazar Siyob, si trova dietro la moschea di Bibi Khanum e qui è possibile trovare di tutto. In un miscuglio di colori, suoni, sapori e profumi, una visita al Gran Bazar di Samarcanda è d’obbligo per tutti quelli che vogliono immergersi nella cultura locale.
Afrasiab, l’antica Samarcanda
Oltre due km2 di rovine sono quello che rimane della città di Maracanda, l’antica Samarcanda distrutta dai Mongoli nel XIII secolo. Si trova a nord-est del Gran Bazar e qui si trova anche la tomba di Daniele, uno dei profeti dell’Antico testamento. Il sarcofago che ospita le spoglie del profeta è lungo più di 18 metri, perché tradizione vuole che il corpo di Daniele cresca di circa un centimetro l’anno.
Nell’area del sito archeologico si trova il moderno edificio che ospita il Museo di Afrasiab.
Qui è raccontata la storia di Samarcanda, dalle origini fino ai giorni nostri e sono esporti ben 22.000 reperti, quali spade, ossari, manoscritti, abiti e molto altro ancora.
L’osservatorio di Ulug Beg
Nel 1429 il sovrano-astronomo Ulug Beg decise di costruire un osservatorio astronomico nella città di Samarcanda. Quello che realizzò era uno dei più grandi osservatori astronomici mai edificati, tanto che la sua fama raggiunse anche gli stati europei.
Grazie alla precisione dell’osservatorio e ai suoi numerosi studi, Ulug Beg riuscì a calcolare la durata dell’anno solare in 365 giorni, 5 ore, 49 minuti e 15 secondi, nonché l’inclinazione dell’asse terrestre, valore ancora oggi valido.
Shah-i Zinda, il re vivente
Così è chiamato il complesso di mausolei tra i più antichi di tutta Samarcanda. Si narra che questo complesso sia stato edificato su quella che era la tomba di Kusam ibn ‘Abbasa, un parente del profeta Maometto che portò l’Islam a Samarcanda. È chiamata “Tomba del Re vivente” perché si narra che Kusam ibn ‘Abbasa fu decapitato ma, appena svolta l’esecuzione, si rialzò, raccolse la sua testa e si mise nella tomba che era stata scavata per lui.
Numerose sono le tombe costruite nel corso dei secoli (dall’XI al XIX secolo), tra cui quelle della famiglia di Tamerlano che hanno degli splendidi pavimenti in maioliche decorate.
Mausoleo Gur-e Amir, il sepolcro dei Re
Insieme alle madrase del Registan è uno degli edifici più importanti di Samarcanda.
La sua costruzione risale al XV secolo e fu voluta da Tamerlano per ospitare la sua sepoltura e quella di altri membri della famiglia reale.
E’ un mausoleo molto importante per l’architettura islamica, in quanto le sue forme ispirarono tra gli altri, il celeberrimo Taj Mahal in India.
Bellissima è la sua caratteristica cupola blu e gli interni del mausoleo, che presentano moltissime decorazioni a muqarnas, un ornamento tipico dell’arte islamica.
Cosa sapere prima di andare a Samarcanda
Tutti a tavola
La cucina uzbeka è fatta di piatti semplici legati a quella russa e molte sono le zuppe di verdure e carne, servite accompagnate dal nan (o naan), un pane morbido la cui ricetta cambia di città in città. In Uzbekistan è norma consumare i pasti seduti a terra o su panche di legno, con le gambe incrociate e a piedi nudi, attorno al tapchan, il tavolo centrale su cui sono posti i vari cibi.
Come arrivare a Samarcanda?
Il Samarkand International Airport è l’aeroporto che dista 6 km dal centro città. Qui operano voli nazionali e internazionali, ma non ci sono voli diretti dall’Italia. La soluzione migliore dall’Italia è quella di raggiungere l’Aeroporto internazionale Islom Karimov di Tashkent, da cui poi prendere un volo interno fino a Samarcanda. In alternativa, da Tashkent è possibile prendere il treno, che in meno di cinque ore collega le due città uzbeke.
Quando preparare le valige
Le stagioni migliori per visitare Samarcanda e l’Uzbekistan sono primavera e autunno, quando le temperature sono piacevoli. In estate le temperature possono diventare torride, soprattutto nelle zone desertiche, ma è comunque un buon periodo per percorrere la Via della Seta.
Che lingua si parla a Samarcanda?
La lingua ufficiale del paese è l’uzbeko ma si parla, soprattutto nelle zone a maggior vocazione turistica, anche inglese. Nelle aree rurali si parlano, oltre all’uzbeko, il tagico e il russo.
Moneta locale
La moneta locale è il Sum (1 euro corrisponde a circa 12.400 sum), ma in alcuni posti sono anche accettati dollari ed euro. Unica accortezza: portate con voi sempre dei contanti, perché le carte di credito sono accettare solo nelle grandi città e gli ATM sono poco diffusi.