La città delle cartiere: vicino Foligno c’è il borgo che ha fatto la storia della carta

Emma Valenti, 12 Mar 2024
la città delle cartiere: vicino foligno c’è il borgo che ha fatto la storia della carta

La carta è ormai uno strumento che diamo per scontato. Ma come qualunque cosa, anche questa opzione ha una storia tutta sua. Oggi, sta diventando sempre più diffusa dal punto di vista ecologico, poiché è modo perfetto per rimpiazzare la plastica. Ma che storia hanno le cartiere del borgo di Pale, in Umbria? Oggi, andremo a scoprirlo insieme.

La storia della carta nel borgo di Pale

prima edizione stampata della divina commedia di dante

Torniamo indietro nel tempo. Siamo nel Medioevo. La zona del borgo di Pale è l’oggetto di un dono che i signori di Uppello fecero ai monaci benedettini dell’Abbazia di Sassovivo. Tra le varie costruzioni che i monaci realizzarono successivamente a questo regalo, vi furono anche le gualchiere destinate alla lavorazione di panni e di carta, alimentate tramite la forza idraulica che nasceva grazie al fiume. Non ci volle molto prima che la produzione, dal borgo di Pale, diventasse veramente ampia. La stampa forse più importante dell’intera zona e non solo fu quella della prima edizione stampata della Divina Commedia, realizzata dal tipografo tedesco Johannes Numeister, nel 1.472. Tuttavia, bisognerà attendere Clemente XVI per vedere la concessione della libertà di commercio dei cartai. Questo grande passo avanti, fece schizzare l’industria tipografica alle stelle, provocandone un periodo di gloria. Nel 1.810 si contavano ben 16 cartiere nella zona. 

Dopo la gloria viene il declino

Dopo questo periodo di fioritura dell’industria della carta nel borgo di Pale e vicinanze, purtroppo, la seconda metà dell’Ottocento vide un declino violento. La colpa non si può dare a nessuno. Tuttavia, ciò che veramente non ha aiutato in questo processo è il fatto che stiamo parlando di una zona marginale, periferica. Trattandosi dunque di un’area isolata, anche la modernizzazione tardò a farsi sentire. Nelle altre zone centrali per la produzione della carta, la tecnologia avanzava, mentre il borgo di Pale non riusciva a stare al passo. Infatti, la novità della sostituzione dei motori idraulici a favore di quelli elettrici, avvenne con un notevole ritardo nella zona, mentre nelle altre aree era già una realtà imposta e fiorente. Così, lentamente ma inesorabilmente, iniziò la morte del potere di quest’area nella produzione della carta. Tuttavia, non si può dimenticare ciò che è stato e quanto fu importante per l’inizio di quest’industria. 

Facciamo alcuni nomi: ecco le cartiere più importanti del borgo di Pale e dintorni

vecchia foto di una cartiera nel borgo di pale

Non possiamo terminare la discussione di questo argomento senza citare alcune delle cartiere che hanno fatto la storia. Alle pendici del Sasso di Pale, l’ex cartiera “Agostini”. Le fonti accertano una sua esistenza sin dal lontano 1.790. Una curiosità interessante è che sappiamo che nei primi anni dell’Ottocento questa cartiera produceva 60.000 libre romane di carta fatta a mano ogni singolo anno. Non dimentichiamoci però dell’ex cartiera “La Chiovata“. La forza motrice necessaria per la produzione della carta veniva dal fatto che il lato sud est è costeggiato dal fiume Menotre. La datazione non si può definire con certezza, ci giungono notizie della sua esistenza già nel XII secolo. L’edificio presentava una struttura molto complessa su cinque piani, precisamente con due piani seminterrati e tre piani superiori. Ma vogliamo parlare dell’ex complesso industriale “Innamorati” situato nella zona più bassa di Pale? Siamo tra la destra del Menotre e via Belfiore, ai piedi del monte di Pale. L’origine della cartiera gestita da “Innamorati Antonio” è del 1.730, ma abbiamo ragione di pensare l’esistenza della struttura si estenda sino all’origine delle primissime cartiere nel borgo di Pale, nel XIII secolo



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