La città degli anfiteatri di pietra: è a due passi da Roma, ma qui sembra un mondo completamente diverso

Tra le colline del Lazio, dove il tufo scolpisce paesaggi unici e la storia sembra riaffiorare ad ogni passo, si cela un luogo che custodisce millenni di memoria. Qui gli etruschi hanno lasciato tracce indelebili, i romani hanno innalzato anfiteatri e vie di pietra, e il Medioevo ha intrecciato vicoli e chiese che ancora oggi raccontano la vita di una comunità antica. Passeggiando tra le sue stradine, il viaggiatore viene catapultato indietro nel tempo, tra piazze raccolte e scorci che tolgono il fiato. È un borgo che unisce archeologia e tradizione, natura e arte, offrendo un viaggio autentico nel cuore del Lazio, dove ogni pietra narra una storia e ogni panorama invita a fermarsi e contemplare.
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Tra civiltà etrusche e fasti romani: la lunga storia di un borgo incastonato tra archeologia e tradizione
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Il borgo di Sutri, situato lungo l’antica via Cassia, è un autentico scrigno di storia che affonda le sue radici nell’epoca etrusca. La sua posizione strategica, tra il lago di Bracciano e la valle del Tevere, lo rese un punto di passaggio e di incontro tra popoli e culture. Gli etruschi scavarono nel tufo necropoli e tombe rupestri, ancora oggi visibili e suggestive, mentre i romani trasformarono il borgo in un centro vitale, lasciando come eredità il celebre anfiteatro romano, interamente scavato nella roccia. Nel Medioevo, Sutri divenne un importante presidio papale e vide sorgere chiese e monasteri che arricchirono il suo tessuto urbano, come la Chiesa di San Francesco e il Duomo di Santa Maria Assunta. Ogni epoca ha lasciato un segno tangibile, dalle mura antiche alle porte medievali, dai palazzi nobiliari alle piazze raccolte, Sutri racconta un mosaico di memorie che intrecciano archeologia e tradizione, rendendolo uno dei luoghi più affascinanti del Lazio.
Cosa fare e cosa vedere nell’affascinante borgo di Sutri, tra tufo, pietra e tradizione
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Visitare Sutri significa immergersi in un vero museo a cielo aperto, dove ogni angolo racconta secoli di storia. Il simbolo più celebre è l’anfiteatro romano, interamente scavato nel tufo, un’opera unica che ancora oggi affascina per la sua imponenza e per la suggestione che trasmette. Accanto, il Parco Archeologico custodisce la necropoli etrusca, con tombe rupestri che testimoniano la presenza di una delle civiltà più antiche della penisola. Da non perdere la chiesa della Madonna del Parto, ricavata in una grotta e decorata con affreschi medievali che raccontano episodi di fede e devozione popolare. Passeggiando nel centro storico, si incontrano il Duomo di Santa Maria Assunta, con la sua cripta paleocristiana, e la chiesa di San Francesco, che arricchiscono il borgo di spiritualità e arte. Le vie medievali conducono a piazze raccolte e palazzi nobiliari, mentre i portali scolpiti e le torri merlate evocano atmosfere d’altri tempi. Per chi ama la natura, i dintorni offrono percorsi nel verde della Tuscia, tra boschi e colline che incorniciano il borgo. Sutri è dunque un luogo dove archeologia, arte e tradizione convivono armoniosamente, regalando al viaggiatore un’esperienza davvero autentica e indimenticabile.
Come arrivare a Sutri: ecco qualche piccolo consiglio che potrebbe tornare utile
Raggiungere Sutri è semplice e piacevole, grazie alla sua posizione lungo l’antica via Cassia, a circa 50 chilometri da Roma. In auto, si percorre l’autostrada A1 fino all’uscita di Magliano Sabina o Orte, proseguendo poi verso la Cassia in direzione Viterbo; in alternativa, da Roma si può seguire direttamente la SS2 Cassia, attraversando paesaggi suggestivi della campagna laziale. Per chi preferisce il treno, le stazioni più vicine sono quelle di Capranica-Sutri e Oriolo, servite dalla linea regionale Roma-Viterbo, da cui è possibile raggiungere il borgo con autobus locali o taxi. Gli aeroporti più comodi sono Roma Fiumicino e Roma Ciampino, entrambi collegati con la capitale e con la rete ferroviaria che conduce verso la Tuscia. Una volta arrivati, il borgo si visita facilmente a piedi. I vicoli stretti, le piazze raccolte e i panorami sul tufo invitano a un ritmo lento e contemplativo, rendendo il viaggio parte integrante dell’esperienza.