L’inverno dell’alveare
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Ciao Patrizio, Il fatto è questo: ho una storia da raccontare. Per dare voce al mio romanzo “L’inverno dell’alveare” (A&B Editrice) ho iniziato a girare l’Italia come uomo sandwich. Davanti mi porto la copertina e dietro la quarta, prezzo incluso. Lo scopo? Voglio tirarci fuori un percorso fotografico. Voglio attraversare gli orizzonti del mio paese con una storia sulle spalle. Questo rispecchia l’essenza del libro: il viaggio e la scoperta al di là del sentire comune, quello dell’alveare. E poi la favola, la poesia. Attraverso come Uomo Sandwich i luoghi deserti, secondo un percorso scelto ad hoc: le stradine di campagna, le valli, le spiagge, dalla Francia alla Slovenia sino al Sud. Non mi interessa che la gente mi veda e non mi interessa che sul momento mi noti. Mi interessano solo le fotografie, un po’ come il nano di un noto film che adoro. Nelle piazze delle città, dove cammina la gente, mi svesto del cartone e appoggio il sandwich a terra. Sistemo sul cartone una candela accesa mentre la gente passa, con lo sfondo di Roma, Firenze, Torino, Siena, Napoli… Qui, tra la gente che scorre e non ti guarda, la voce dello scrittore è leggera, sottile e inutile come una candela accesa di giorno. Così, viaggio dopo viaggio, le immagini diventano metafora della storia che racconto. La conclusione del percorso è alle porte. Ho messo insieme più di 700 fotografie. Mi piacerebbe, se fosse possibile, raccontare la storia di questa mia esperienza, spero originale, fatta un po’ per prendersi in giro e un po’ perché la mia voce di autore non venga sommersa dal peso della folla e dei grandi nomi. E’ una questione di sopravvivenza e amore per il proprio libro. Spero che la mia determinazione venga premiata e che il mio lavoro cammini presto in virtù della propria forza letteraria, ossia con le sue gambe (e non con le mie!), anche se, purtroppo, un anno del mio lavoro vale 5 secondi della promozione di un grande editore.
Devis Bellucci
Frammenti dal libro “L’inverno dell’alveare”
«Adesso ascoltami bene, perché sto per spiegarti la nostra specie. Noi siamo le api azzurre dell’albero. Le api della nostra specie si dividono in operaie, nutrici, esploratrici e sentinelle. Tu, piccola mia, sei un’esploratrice. Se tutti fanno la propria parte l’alveare vive, altrimenti l’alveare va in rovina. Questo è il segreto della nostra esistenza e dell’esistenza di tutte le creature del mondo. La vita è molto ordinata. La vita non vola dove crede. È tutto chiaro, piccolina?». «No» rispose lei abbracciando il suo paracadute. «Benissimo. Nulla di ciò che deve ripetersi è mai chiaro all’inizio di una storia. La cosa più importante è non perdere tempo. Mentre perdi tempo l’inverno si avvicina». «E che cosa succede quando arriva l’inverno?» chiese la piccola esploratrice tutta impaurita. «Non lo so. Noi api non superiamo l’inverno. Per questo dimentica la domanda che mi hai fatto».
«Parlami dell’inverno» disse la piccola esploratrice ad una spiga di grano. «L’inverno è il tempo dei desideri. In quei giorni io sono ben nascosta. Sono minuscola come il più invisibile dei miei chicchi. Sono solo il desiderio di una spiga. Il papavero è il desiderio di diventare un bel fiore rosso. Migliaia di fili d’erba non sono che la speranza di salire alla luce. Tutto è nascosto perché ogni desiderio prenda la propria forma. C’è quello che vedi e anche di più, solo che è troppo fragile e deve essere protetto. Accade dunque che in autunno terra, cielo e acqua mettono da parte i propri desideri. Accade che in inverno li proteggono perché sopravvivano. Se non si coltivano i desideri, la vita non ritorna. È impossibile superare l’inverno senza proteggere i propri desideri».
(…)
L’autore: Devis Bellucci
Devis Bellucci è nato a Vignola nel 1977. Dopo la maturità scientifica, si è laureato in Fisica all’Università di Modena e Reggio Emilia nel 2002. Nella stessa Università ha conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Fisica nel 2006. Impegnato in attività di sensibilizzazione sulle problematiche legate al Sud del Mondo, ha partecipato a missioni umanitarie e campi di volontariato in diversi paesi, tra cui la Bosnia Erzegovina, l’India, l’Albania e il Brasile. Dal 2004 al 2007 è stato membro del Consiglio Direttivo dell’Associazione Modena Terzo Mondo ONLUS, con sede a Modena, occupandosi in particolare dei progetti sostenuti a San Paolo del Brasile.
A fine 2007 ha pubblicato “La memoria al di là del mare” (Giraldi Editore), romanzo filosofico scritto tra il 2000 e il 2005 durante numerosi viaggi in Europa e in Brasile. Pur continuando saltuarie collaborazioni con l’Università di Modena, dopo l’uscita del suo primo romanzo e per un paio d’anni si è preso una pausa dalla Ricerca Accademica. Lavorando come operatore culturale presso la Biblioteca di Vignola, ha avuto l’opportunità di leggere decine di libri, guardarne migliaia per intere giornate e ascoltare le storie di molte persone. Ha scritto altri due romanzi, che pubblicherà un giorno quando troverà il coraggio di portare in giro roba simile. Nel 2010 esce il suo secondo romanzo “L’inverno dell’alveare” (A&B Editrice), una storia dedicata “a chi disubbidisce con saggezza per essere un bravo esploratore”. Per promuovere il libro ha girato tutta l’Italia come Uomo Sandwich, portandosi davanti la copertina e dietro la quarta, prezzo incluso. Appassionato di fotografia, sta raccogliendo i suoi lavori secondo due percorsi: “Il colore della terra – Impressioni di viaggio” e “Il colore delle stelle – Le strade del pensiero”. Parte delle immagini è pubblicata on_line. Attualmente, abbandonato l’impiego in Biblioteca, svolge attività di Ricerca nel campo dei Biomateriali presso il Dipartimento d’Ingegneria dei Materiali e dell’Ambiente dell’Università di Modena e Reggio Emilia, dove si occupa di biomateriali. Le sue ricerche nel campo dei biomateriali vengono pubblicate su importanti riviste scientifiche nazionali ed internazionali.
Contatta l’autore sul sito www.devisbellucci.it o sulla pagina di Facebook dedicata all’UomoSandwich