L’Albania di Stefano Desiderioscioli

Tra città museo, parchi naturali, siti archeologici, spiagge incontaminate e possenti fortezze...
Turisti Per Caso.it, 16 Mar 2010
l'albania di stefano desiderioscioli

Permet e Gjirokaster

In serata dormiamo a Permet il cui centro amministrativo è famoso per la sua lotta durante la guerra di liberazione: in una sala, ora trasformata in Museo, si svolse il 24 maggio 1944 il congresso nazionale antifascista celebrato anche con una stele. Cittadina piccola e piacevole, situata in una splendida posizione: l’abitato è circondato dalle montagne e fiancheggiato dal fiume Vjosa. Da non perdere la chiesa di Santa Maria appena fuori città raggiungibile dopo una breve passeggiata a piedi. La mattina partiamo per Gjirokaster che è la città natale di Enver Hohxa (irrinunciabile la visita alla casa natale, ora museo). Qui vi ebbe i natali anche lo scrittore Ismail Kadarè, che ne dà un quadro suggestivo in «Ironica ne gur» (Cronaca della città di pietra). La città è ben conservata, anche se ora il problema maggiore è l’intensificarsi del traffico nelle viuzze. Per l’interessante architettura delle antiche case nobiliari e per la sua complessa struttura è entrata a far parte, nel 1961, delle città-museo del Paese. È anche chiamata ‘città dai mille gradini’: capirete il perché quando affronterete le ripide viuzze acciottolate che si snodano tra le tozze case di pietra grigia e le ville con tetti di ardesia. Dedicate una mezza giornata al labirinto di stradine dell’animato centro storico, quindi visitate le pregevoli case d’epoca e l’austero castello che domina la città. Nel pomeriggio raggiungiamo l’Occhio Azzurro (Syrykalter) che si trova a circa trenta km da Argirocastro ed è una profondissima sorgente, in un bosco di pioppi, faggi, lecci: è una grotta sotterranea nella quale una polla di acqua limpidissima assume le sembianze di un occhio intensamente azzurro intento a spiare il verde circostante. È un luogo tradizionale per il pic-nic.

Saranda e Xamil

In serata siamo a Saranda. L’abitato è disposto a ferro di cavallo ed è assai pittoresco; la cosa che rende unico questo posto è che c’è il sole per una media di 290 giorni l’anno. È la più famosa meta turistica, il risultato è una sconsiderata cementificazione del territorio ed è dunque disseminata di cantieri (che ora si stanno spostando verso la zona di Xamil). Le spiagge non sono un gran che, ma l’atmosfera è decisamente piacevole, nonostante la musica ad alto volume dei numerosi locali sul lungomare. È un po’ la Rimini anni ’80 nostrana. Dopo la solita buona mangiata passeggiamo lungo il mare in mezzo a tanta gente e una musica assordante. Il giorno dopo visitiamo Butrintu; il sito (18 km a sud di Saranda) è adiacente al lago salato, un piccolo specchio d’acqua in cui vengono coltivati i mitili destinati all’esportazione. Queste rovine sono famose per la loro estensione e bellezza: sono infatti immerse in uno scenario estremamente suggestivo e fanno parte di un parco nazionale che si estende per 29 km e richiedono almeno tre ore per una visita approfondita. Nel pomeriggio ci godiamo l’ottimo mare ionico, che ci accompagnerà fino a Valona, e ci fermiamo in una delle numerose spiagge di Xamil, località situata nell’omonima penisola a 17 km a sud di Saranda. Fondata nel 1973 come modello di collettivo comunista è ora nel mirino delle imprese turistiche che hanno grandi progetti per questa zona: fino a qualche tempo fa posto isolato e tranquillo, è ora vittima della cementificazione selvaggia che sta travolgendo questo lembo di paradiso albanese. Offre quattro incantevoli isolette raggiungibili a nuoto (o in pedalò). Ci sono buoni ristorantini sulla spiaggia dove si possono affittare due lettini ed un ombrellone alla modica cifra di quattro euro tutto il giorno. In serata torniamo a Saranda per una ottima pizza e per dormire la seconda notte consecutiva.

Proseguiamo il nostro viaggio costeggiando la costa in direzione nord. Sosta a Baia Palermo, qui Ali Pasha Tepelena costruì una delle sue imponenti fortezze su quella che è di fatto un’isola: un promontorio (collegato alla terraferma solo da una strada sopraelevata, stretta e facilmente difendibile) che forma un porto riparato all’interno della baia, utilizzato ancora oggi dai pescatori del posto (ideale per una breve sosta bagno). La fortezza stessa venne utilizzata come deposito militare durante l’occupazione italiana e forse anche in tempi successivi. In lontananza si vedono le isolette greche, a nord-ovest di Corfù. Proseguiamo per la ottima spiaggia di Llamana, splendida spiaggia situata lungo la strada che da sud (Saranda) porta fino a Dhermi: prima di Himara e dopo Baia Palermo dovete assolutamente passare mezza giornata in questo pezzo di paradiso, dove si può mangiare ottimamente nel ristorante sul mare.



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