Isola del coraggio

Occupiamoci del sud est asiatico: ora che le acque sono piatte, è tempo di fare un bilancio e rimboccarsi le maniche. Il sito di Turisti per Caso, nel suo piccolo, si propone come vetrina di alcune tra le tante iniziative attivate a sostegno delle popolazioni colpite...
Turisti Per Caso.it, 12 Gen 2005
isola del coraggio
Occupiamoci del sud est asiatico: ora che le acque sono piatte, è tempo di fare un bilancio e rimboccarsi le maniche. Il sito di Turisti per Caso, nel suo piccolo, si propone come vetrina di alcune tra le tante iniziative attivate a sostegno delle popolazioni colpite.

Cominciamo dal progetto “Isola del coraggio”, attivato da Mauro e Mara a favore di un villaggio di pescatori dello Sri Lanka: Dickwella. I nostri due connazionali si trovavano proprio lì in vacanza nei giorni della tragedia e hanno vissuto al pari della popolazione locale l’esperienza dello tsunami. Dopo la paura, una volta rientrati a Roma, portano dentro il ricordo della solidarietà dimostrata dagli abitanti di Dickwella: persone umili e vessate in quella circostanza da incolmabili perdite familiari ed economiche, che si sono comunque prodigate senza risparmio a soccorrere gli stranieri loro ospiti. Mauro e Mara ricordano come i cingalesi si siano occupati degli altri prima che di loro stessi, offrendo cibo, accoglienza e fiducia. Con difficoltà i nostri amici hanno percorso i 250 km che separano Dickwella da Colombo, capitale dello Sri Lanka, riuscendo a rimpatriare con il cuore gonfio di gratitudine e del desiderio di ricambiare. Si sono quindi messi in moto per avanzare un progetto di raccolta fondi a favore del villaggio che li ha salvati e noi vogliamo dar loro una mano: collegatevi al sito www.Isoladelcoraggio.Org, troverete la loro storia raccontata in prima persona e tutte le informazioni per contribuire.

Perché “Isola del Coraggio”? Perché una delle possibili traduzioni del nome “Sri Lanka” è “L’isola abitata dai leoni” e questo coraggio si è reso evidente più che mai in questo periodo difficile. La situazione al momento è critica: una prima stima ragionata indica le vittime del piccolo paese in oltre 100 e numerosi bambini sono rimasti senza genitori. A distanza di oltre 15 giorni dal maremoto, in particolare, non si è visto ancora alcun soccorritore: Leone, un abitante dell’Isola del Coraggio, è stato il primo ad arrivare con un carico di riso, lenticchie e altri generi alimentari acquistati con i primi soldi pervenuti. Il nostro sito seguirà da vicino gli sviluppi di questo progetto e daremo di volta in volta gli aggiornamenti. A questo punto vi lanciamo la palla: siete promotori o sostenitori di specifiche iniziative a favore della ricostruzione del sud est asiatico? Scriveteci: vi sarà dato ampio spazio e visibilità. Perché i paradisi naturali non restino ancora a lungo un inferno per chi li abita…



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