In Italia c’è un aeroporto pronto a trasformarsi in un vigneto, ed ecco perché è una buona notizia

Stefano Maria Meconi, 22 Giu 2024
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Cosa hanno a che fare un aeroporto e una vigna? Per sapere la risposta, non c’è bisogno di guardare troppo lontano, magari alle megastrutture di Dubai o ai faraonici progetti architettonici che coinvolgono Stati Uniti e Giappone. Perché sì, un tocco straniero c’è, ma quella che si prospetta come una vera rivoluzione nel mondo dei trasporti arriva dalla nostra Italia. Più precisamente, da Firenze, dove nei prossimi anni dovrebbe nascere una vigna nell’aeroporto cittadino, l’Amerigo Vespucci, che da anni attende un completo ammodernamento. Ma come avverrà? Scopriamolo insieme.

Archistar contemporanee e passione per il passato

aeroporto di firenze
L’attuale complesso dell’aeroporto di Firenze, intitolato ad Amerigo Vespucci

L’idea di dotare l’aeroporto di Firenze di una vigna, una presenza che certo non è consueta in uno scalo aereo, non è una boutade. Il progetto è stato elaborato infatti dallo studio di Rafael Viñoly, l’archistar uruguaiano scomparso nel 2023. Il RV Architects, con sede a New York, ha continuato il lavoro anche dopo la morte del fondatore, ed è già noto in tutto il mondo per progetti rivoluzionari co
me il 432 Park Avenue, grattacielo residenziale di New York alto 426 metri e celebre per i due piani vuoti che si intervallano ogni 12 piani occupati dagli appartamenti.

Per lo studio di architetti che è stato chiamato a rivoluzionare il principale scalo aeroportuale della Toscana, insieme a quello di Pisa, l’obiettivo è duplice: dare un futuro sostenibile a Firenze e farlo attraverso un paesaggio tipico della regione. Infatti, nelle dichiarazioni dello studio, il “nuovo” Vespucci dovrà divenire “il monumento al futuro sostenibile della città”, e lo farà attraverso la capacità di “ricreare il più quintessenziale dei paesaggi toscani, ovvero la vigna, trasferendola su una superficie a spiovente, e sotto quello spiovente farci entrare un aeroporto”.

Un progetto, quello dell’aeroporto fiorentino, che richiederà 10 anni di lavori e si concentrerà su più fasi, con l’obiettivo di modernizzare l’aviosuperficie e, progressivamente, dotarla di questo sistema così particolare e originale. Ed ecco come sarà una volta completata.

Una vigna sull’aeroporto di Firenze: ecco come sarà realizzata

vigne toscana
L’idea del nuovo aeroporto di Firenze sarà quella di richiamare i paesaggi delle vigne toscane

Il progetto per il terminal Vespucci si focalizzerà su una vigna di quasi otto ettari, ovvero 77 mila metri quadrati. Invece che prevedere una “delocalizzazione”, come si fa in molti progetti di abbattimento della carbon fooprint, quindi è stato deciso che la vigna verrà posizionata proprio sul tetto inclinato dell’edificio, completamente ammodernato e adatto alle nuove esigenze dei viaggiatori.

Ma a cosa serve una vigna su un tetto? Avrà due effetti: isolare termicamente la struttura, diminuendo le temperature interne in estate e mantenendo il caldo in inverno, e allo stesso tempo migliorare le prestazioni energetiche dell’edificio, con l’effetto di abbattere i consumi energetici. Ma come sarà raggiunto questo scopo? Molto si dovrà all’integrazione di una berma, un rialzo di terra che separerà il tetto dal pavimento, fungendo in maniera simile ai terreni limitari del bosco. Grazie a questo inserto in terra, ci sarà un efficace scambio termico tra le due superfici: sia che serva caldo o che si voglia più fresco, il terreno assorbirà l’eccesso e restituirà il necessario. Come un condizionatore o una pompa di calore, ma a emissioni zero.

Più nel dettaglio, il calore dell’edificio sarà assorbito dal terriccio, che lo restituirà in inverno, riducendo così la necessità di riscaldamento artificiale. E per quanto riguarda la vigna? Sul tetto saranno piantati dei vigneti non fruttiferi, ovvero incapaci di dare frutti, minimizzando i rischi per la sicurezza dei voli aerei che passeranno a meno di 500 metri dall’edificio. Sulla berma, invece, ci sarà una vigna vera e propria dal quale sarà possibile ottenere vino. Insomma, non una, ma ben due vigne all’interno di un aeroporto. Un incredibile biglietto da visita per la regione che, in tutto il mondo, è sinonimo di buon vino.



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