Il quartiere più elegante di Roma? È il perfetto mix di fontane e palazzi d’autore
La Capitale d’Italia non è considerata meta da sogno per turisti italiani e stranieri solo per la sua storia, i monumenti importanti e i panorami mozzafiato, ma anche per i quartieri che ne costituiscono l’anima, quella più autentica. Ognuno possiede delle caratteristiche particolari e merita di essere visitato. In particolare, ce n’è uno che viene considerato da molti come il quartiere più elegante di Roma: stiamo parlando del quartiere Coppedè.
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Il quartiere Coppedè di Roma, vera e propria opera d’arte architettonica
I quartieri di Roma compongono un mosaico di rara bellezza che si snoda dentro e fuori le mura Aureliane, quelle che un tempo segnavano i confini della città. Il territorio è diviso in 15 municipi, 35 quartieri urbani e 22 rioni, ognuno con sfaccettature, colori, architetture e panorami unici.
Famosissimi i quartieri Monti, Trastevere, Testaccio…. ma uno tra i più particolari, meno conosciuto e fuori dalle classiche rotte turistiche è il quartiere Coppedè, un vero e proprio tesoro “nascosto” nella parte nord-est di Roma, vicino alla celebre Villa Borghese.
Pittoresco e opera d’arte architettonica, il quartiere Coppedè di Roma è caratterizzato da un’architettura eclettica e fantasiosa che lo distingue nettamente dal resto della città.
Piccolo e residenziale, non ospita ristoranti e vere e proprie attrazioni, ma è una costante sorpresa per chi lo attraversa, poiché permette di ammirare un mix inconfondibile di stili architettonici, tra art nouveau, neoclassico e gotico.
Il nome deriva dall’architetto Gino Coppedè che lo ha progettato nel periodo tra il 1915 e il 1927. L’obiettivo di Coppedè era creare un complesso architettonico unico che combinasse vari stili, includendo elementi del gotico, rinascimentale, barocco e liberty. Il risultato è un’esplosione di creatività, con facciate ornate, torri, archi, colonne e decorazioni fantasiose.
Passando sotto lo stravagante arco d’ingresso con il suo lampadario in ferro battuto e il grande mascherone grande al centro, ci si trova immersi tra le linee curve degli edifici, le strutture cariche di dettagli e decorazioni, le fontane, i marmi, le torrette e i loggiati. Le costruzioni richiamano fortemente lo stile liberty, ma come accennato anche barocco e, possiamo azzardare, medievale.
Basti pensare che il quartiere Coppedè di Roma è stato scelto da Dario Argento per girare alcune scende dei suoi film come “L’uccello dalle piume di cristallo” film degli anni ’70, terrificante!
Ecco cosa vedere nel quartiere Coppedè, passando per Venezia e Firenze!
Una volta varcato l’arco che già desta molta attenzione, si raggiunge Piazza Mincio, una piccola piazza circolare con la fontana delle Rane al centro, circondata da palazzi che rappresentano il mix di stili architettonici che caratterizza il quartiere. Questa fontana è famosa anche per via del bagno che i componenti dei Beatles fecero vestiti, dopo un concerto tenuto al Piper. A destra della fontana c’è il Palazzo del Ragno che deve il nome alla decorazione dell’ingresso e che è costituito da quattro piani e una torretta. Al terzo piano spicca un balconcino con la loggia e un dipinto color ocra e nero raffigurante un cavallo.
Tra le attrazioni più note del quartiere Coppedé di Roma c’è il Villino delle Fate: il “pezzo forte” è composto da tre villini con i muri in comune e gli ingressi su tre strade diverse. Questo è, senza dubbio, uno dei palazzi più iconici di Coppedè, con torrette, archi gotici e decorazioni in terracotta, marmo, ferro battuto, legno e travertino che sembrano uscite da un mondo delle fiabe.
Impedibile poi su Via Brenta il villino con il leone di San Marco che affronta il veliero, chiaro riferimento a Venezia, mentre quello che omaggia Roma è l’edificio con la Lupa di Romolo e Remo sopra il parapetto del balconcino.
Omaggiata anche Firenze in via Aterno 4: sul villino s’intravedono le figure di Dante e Petrarca, la curia di S. Maria del Fiore e un dipinto raffigura Firenze con la cupola della Chiesa di Santa Maria del Fiore e il Palazzo della Signoria, con sotto la scritta “Fiorenza bella”. Particolare anche l’Arco dei Serpenti che collega due palazzi e che presenta un design unico e intricato.
I riferimenti esoterici del quartiere Coppedè
Le sorprese non finiscono qui….sembra che Gino Coppedè fosse un massone e che avrebbe disseminato il quartiere di simboli esoterici. Il lampadario dell’arco d’ingresso non è sarebbe solo un ornamento, ma anche l’inizio di un viaggio iniziatico. Sempre sull’arco è rappresentata la coppa che richiama il Santo Graal e le colonne, torrette, figure e immagini avrebbero lo scopo di allontanare il maligno. Infatti, rimanderebbero alla Torre di Babele e al Tempio di Salomone.
A due passi poi, su via Tagliamento, c’è la storica discoteca Piper, lì dove si sono esibiti i Beatles e, ovviamente, Patty Pravo, la ragazza del Piper!