Grande come una città, verde come un bosco: il polmone verde del Lazio è lo straordinario parco da 3580 ettari

Claudia Giammatteo, 28 Mag 2024
grande come una città, verde come un bosco: il polmone verde del lazio è lo straordinario parco da 3580 ettari
Ascolta i podcast
 

Nel cuore del Lazio, tra i confini comunali di Roma, Ciampino e Marino, si estende uno dei gioielli naturalistici più straordinari d’Europa: il Parco Regionale dell’Appia Antica. Con i suoi 3580 ettari, questo parco urbano non solo è il più grande d’Europa, ma rappresenta anche un meraviglioso connubio tra storia, archeologica e natura. Istituito nel 1988 dalla Regione Lazio, il Parco dell’Appia Antica offre ai visitatori un’esperienza unica al mondo, dove ogni passo rivela segreti millenari e ogni angolo svela la maestosità della biodiversità locale.

Luogo dove il respiro della storia si mescola armoniosamente con il sussurro delle fronde degli alberi, creando un’atmosfera magica e suggestiva, custodisce 16 chilometri percorribili, tenute agricole storiche, resti di ville imperiali, acquedotti, aree archeologiche ed è caratterizzato da una biodiversità che vive a contatto con un antico e affascinante passato.

Cosa vedere nel Parco Regionale dell’Appia Antica, un museo a cielo aperto

Esplorare il Parco Regionale dell’Appia Antica è come fare un viaggio indietro nel tempo, attraversando secoli di storia e scoprendo le meraviglie naturali che questo luogo straordinario custodisce. Eccone solo alcune:

Via Appia Antica

La celebre Via Appia, spesso definita la “Regina delle Strade” (Regina Viarum) è il cuore pulsante e il fulcro del parco. Costruita nel 312 a.C., questa antica strada romana collegava Roma a Brindisi, ed è ancora oggi percorribile a piedi o in bicicletta. Camminare sulla Via Appia significa calpestare le stesse pietre che videro passare legionari, imperatori e mercanti di un tempo. Lungo il percorso si possono ammirare numerosi monumenti storici, tra cui mausolei, catacombe e ville antiche.

Mausoleo di Cecilia Metella

Uno dei monumenti più imponenti del parco è il Mausoleo di Cecilia Metella, una torre funeraria risalente al I secolo a.C. Costruito in onore della figlia di un console romano, questo mausoleo è un perfetto esempio dell’architettura romana e offre una vista spettacolare sui dintorni del parco.

Villa dei Quintili

Un’altra tappa imperdibile è la Villa dei Quintili, una delle residenze più lussuose dell’antica Roma. Situata al quinto miglio della Via Appia, la villa era famosa per i suoi vasti giardini, le terme e le strutture di intrattenimento. Oggi, i resti della villa offrono una chiara testimonianza della grandezza e della raffinatezza dell’epoca romana.

Catacombe di San Callisto e di San Sebastiano

Per chi è affascinato dal mondo sotterraneo, le Catacombe di San Callisto e di San Sebastiano rappresentano una visita obbligata. Questi labirinti sotterranei erano utilizzati come cimiteri dai primi cristiani e offrono uno spaccato unico della storia religiosa e culturale di Roma.

Valle della Caffarella

Infine, la Valle della Caffarella è un’area di straordinaria bellezza naturale all’interno del parco. Con i suoi prati verdi, i corsi d’acqua e la ricca fauna, è il luogo ideale per rilassarsi e godersi la natura. La valle è attraversata dal fiume Almone e ospita numerose specie di uccelli e animali selvatici, rendendola un paradiso per gli amanti della natura.

Colombario di Pomponio Hylas

Nascosto tra le meraviglie del Parco Regionale dell’Appia Antica, il Colombario di Pomponio Hylas è uno dei tesori meno conosciuti ma più affascinanti di questo parco straordinario. Questo luogo, risalente al I secolo d.C., offre un’intima e suggestiva testimonianza delle pratiche funerarie dell’antica Roma. Scoperto nel 1831, prende il nome dal suo proprietario, un liberto (schiavo liberato) di nome Pomponio Hylas. Questo monumento funerario è situato nella zona di Porta Latina, non lontano dalla Via Appia Antica, e si distingue per la sua straordinaria decorazione interna.



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche