Da oggi il passaporto italiano è ancora più potente: dopo 5 anni la novità che farà felici i viaggiatori

Stefano Maria Meconi, 25 Lug 2023
da oggi il passaporto italiano è ancora più potente: dopo 5 anni la novità che farà felici i viaggiatori

In gergo giornalistico e nel mondo dei viaggi, si usa indicare con l’espressione di passaporto potente la capacità per il documento valido per l’espatrio di permettere di entrare nel maggior numero di paesi possibili senza dover necessariamente fare la richiesta per il visto. Spesso, infatti, questo ulteriore documento – che va richiesto alle ambasciate o ai consolati del paese di destinazione – comporta sia un significativo aggravio di costi per i vacanzieri, e sia un allungamento dei tempi. Questione questa che, soprattutto per paesi come la Cina, richiede di prepararsi con settimane di anticipo per non mettere a rischio la propria partenza. In tutto il mondo, la potenza dei passaporti è calcolata grazie a un particolare indice, il cosiddetto Henley Passport Index, che ogni anno è compilato dalla società di consulenza Henley & Partners e che individua, incrociando i dati della IATA (International Air Transport Association), la capacità dei viaggiatori di un singolo stato di potersi muovere più o meno liberamente nel mondo. In questa classifica sono considerati i passaporti di 199 paesi nel mondo (su un totale di 208).

Come funziona il calcolo 

La Henley & Partners, ormai da 18 anni, assegna il suo punteggio sulla potenza dei passaporti in modo molto semplice: ciascun paese ottiene 1 punto se è possibile entrarvi senza dover richiedere il visto, oppure se la procedura può essere effettuata online (e-VISA) o direttamente all’arrivo. Ecco perché, in particolare, questo computo è particolarmente favorevole per i paesi dell’Unione Europea che, singolarmente, permettono la libertà di circolazione tra i 27 stati membri senza limitazioni.

Allo stesso tempo, paesi con forti problemi di sicurezza e terrorismo, come ad esempio quelli africani o del Medio Oriente, sono sfavoriti e registrano costantemente delle performance estremamente basse.

L’Italia è la seconda potenza mondiale

Abbiamo detto che i paesi dell’Unione Europea sono favoriti nel calcolo dell’indice di potenza dei passaporti. Ce n’è uno, però, che fa meglio di tutti gli altri ed è proprio l’Italia. Il nostro paese, infatti, dopo cinque anni al terzo posto ottiene il 2° posto al mondo per potenza del passaporto, insieme alla Germania e alla Spagna. I nostri connazionali, infatti, possono accedere a 190 paesi senza dover richiedere il visto in anticipo, o potendolo fare comodamente da casa. Mai il nostro passaporto era stato tanto potente, e si trova adesso a sole due posizioni da Singapore, il cui passaporto permette di accedere in 192 paesi senza dover chiedere il visto. 

Nella top 10 dei paesi con i passaporti più “aperturisti” c’è moltissima Europa:

  • Austria, Finlandia, Francia, Lussemburgo e Svezia sono al 3° posto;
  • Danimarca, Irlanda e Paesi Bassi al 4° posto
  • Belgio, Repubblica Ceca, Malta, Portogallo al 5° posto;
  • Ungheria e Polonia al 6° posto;
  • Grecia al 7° posto;
  • Lituania all’8° posto;
  • Lettonia, Slovacchia e Slovenia al 9° posto
  • Estonia al 10° posto.

Per quanto riguarda il resto del mondo, il Regno Unito – nonostante la Brexit, risale al 4° posto nella classifica mondiale, mentre gli Stati Uniti d’America sono scivolati fino all’ottavo posto, con una “emorragia” progressiva di paesi che limitano l’accesso ai viaggiatori a stelle e strisce.

I paesi che fanno peggio

Se Singapore ha le porte aperte praticamente per quasi tutto il mondo, non può dirsi lo stesso per l’Afghanistan, il cui passaporto è visa-free solo in 27 paesi su 199. Una performance simile anche per Iraq (29 paesi) e Siria (30 paesi). Nella bottom 10 troviamo anche:

  • Pakistan (33)
  • Yemen e Somalia (35)
  • Palestina e Nepal (38)
  • Corea del Nord (39)
  • Bangladesh (40)
  • Libia e Sri Lanka (41)
  • Kosovo (42)

Particolari i casi di Palestina e Kosovo che, nonostante siano stati a riconoscimento internazionale parziale, fanno meglio dell’Afghanistan; in questo caso, le enormi restrizioni sociali e ai diritti imposte dai Talebani hanno portato a un raffreddamento negli ingressi da parte degli altri paesi.

Afghanistan, Corea del Nord, Papua Nuova Guinea e Turkmenistan sono gli unici paesi al mondo che impediscono di accedere entro i loro confini senza visto. Burundi, Isole Comore, Gibuti, Guinea-Bissau, Maldive, Micronesia, Mozambico, Ruanda, Samoa, Seychelles, Timor Est e Tuvalu permettono invece a tutto il resto del mondo di accedere senza visto o producendolo all’arrivo.



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